Capitolo 13

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Dopo essere arrivate ad un accordo comune, Tzuyu aveva riportato Sana al piano superiore e si erano sedute sul divano del salone. La prima le aveva consegnato il cellulare come da richiesta e si era messa accanto a lei per ascoltare l'intera conversazione che Sana avrebbe avuto con i suoi genitori. Per facilitarle l'ascolto, quest'ultima aveva messo il vivavoce.

Dopo un paio di squilli, il signor Minatozaki, aveva risposto al telefono con una preoccupazione più che evidente dal tono di voce: «Sana! Piccola mia! Dove sei? Stai bene?»

«Papà! Si, tutto ok...»

«Che ti è successo? La polizia ti sta cercando senza sosta!»

«Sto bene, non preoccuparti... Scusami se non vi ho contattati prima»

«E dove ti trovi? Ti veniamo a prendere subito e ti riportiamo a casa!»

«È tutto ok, davvero... Non prendermi per pazza, mi dispiace che abbiate dovuto contattare la polizia per me, ma ho incontrato una persona...»

«Una persona? Chi? E che c'entra con tutto questo?»

«Senti, al momento mi trovo fuori città, però ti prometto che appena potrò, tornerò a casa, ok?»

«Appena potrai? Ma che dici? Sei impazzita?»

«Forse solo un po'» Malgrado la preoccupazione del padre, Sana sorrise volgendo lo sguardo alla ragazza che si trovava accanto a lei. «Mi sono innamorata, ma la situazione è piuttosto complicata al momento. Ti prometto che poi ti racconterò tutto e che vi chiamerò ogni giorno, però fai cessare le ricerche, non è più necessario...»

Tzuyu spalancò gli occhi preoccupata, mimando con la bocca un "cosa?" alla persona che le era seduta di fianco.

«Ma che stronzate vai dicendo? Sana, torna subito a casa!» Il signor Minatozaki, nonostante le rassicurazioni di sua figlia, non voleva sentire ragioni.

Prima di rispondergli, Sana guardò Tzuyu annuendo, per farle capire che le sue parole non erano vere e che stava solo recitando, inventando una storia per i suoi genitori.

«Ti voglio bene papà, ci sentiamo domani, ok?»

«Ma che domani! Ascolt-» Sana non lo fece finire di parlare e riagganciò subito il telefono.

«Domani li richiamerò e si sarà calmato, vedrai!» Esclamò la ragazza dai capelli color cenere, rivolgendosi a colei che l'aveva rapita.

«Ma... Tu sei pazza, che scusa era quella?»

«La prima che mi è venuta in mente» Sana fece un'alzata di spalle e continuò a guardare Tzuyu con il sorriso. «Non preoccuparti, ho già pronta una storia convincente»

«Ok, e sarebbe?»

«Domani vedrai...» Sana iniziò a sbadigliare e si alzò in piedi per stiracchiarsi. «Ho sonno, ti dispiace se vado a dormire ora?»

«Ok...» Anche se a Tzuyu pareva piuttosto strana quella storia, decise di non darle molto peso. Sana sembrava piuttosto sicura di se, quindi preferì non aggiungere altro. D'altronde aveva deciso di non denunciarla e per lei era abbastanza.

«Bene, dov'è la tua camera?»

«Perché?»

«Non tornerò a dormire nello scantinato, quel posto mi butta ansia ed il materasso è scomodo»

«E vorresti usare il mio letto?»

«L'idea era quella»

«Ed io dove dovrei dormire? Nello scantinato? Neanche per idea!»

«Ok, allora dormirai con me»

«Questa cosa sta andando troppo oltre...» Anche Tzuyu si alzò dal divano ed afferrò Sana per le spalle. «Senti, dobbiamo chiarire una cosa... Questa cosa che c'è tra di noi, non è amicizia o altro. Non puoi fare come ti pare... Anche se mi hai dato dei buoni pronostici per fidarmi di te, ancora non sono sicura di poterlo fare e dormire insieme non mi sembra una cosa appropriata»

«Che c'è? Hai paura che ti uccida nel sonno?» Scherzò Sana sorridendo.

«Potresti farlo benissimo»

«Potrei fare altro mentre dormi, ma di certo ucciderti non rientrerebbe tra questi...» Sana parò sottovoce, convinta del fatto che l'altra non potesse sentirla.

«Ma che ti salta in mente? Stai filtrando con me?»

«Io? Guarda che ti sbagli» Presa dal panico Sana fece un piccolo passo indietro. Aveva capito di essere andata troppo oltre e ormai non si rendeva neanche più conto di quello che diceva. «Se preferisci che dorma sul divano, mi va bene, ma per favore, non mandarmi di nuovo nello scantinato... Non mi piace quel posto e mi butta ansia»

«E come faccio a sapere che non scapperai?»

«Ok, ho capito... Torno nel seminterrato...» Rassegnata, Sana abbassò il capo ed iniziò a dirigersi verso le scale del seminterrato. Prima di varcare la soglia, però, sentì una forte stretta sul suo polso.

«Aspetta...» Sospirò Tzuyu. «Ok, puoi dormire con me, ma chiuderò la porta a chiave per ogni evenienza»

«A che serve? Siamo al pian terreno e immagino che tu abbia una finestra in camera... Perdonami Tzuyu, ma credo non sia necessario»

«Giusto...» Tzuyu lasciò andare la ragazza, tuttavia le fece segno di seguirla. «Immagino che debba fidarmi e basta allora»

«Quindi posso dormire in un letto normale?»

«Frena l'entusiasmo principessa, non credere che il mio letto sia più comodo di quel materasso nello scantinato...»

«Hai un cuscino?»

«Certo che ho un cuscino»

«Allora è sicuramente più comodo che dormire sul materasso del seminterrato»

Tzuyu sospirò rassegnata ed iniziò a camminare in direzione della sua camera da letto. «Seguimi»

Sana le rivolse un sorriso a trentadue denti ed iniziò a seguire l'altra. Non capiva il perché del suo entusiasmo dal momento che avrebbe passato la notte con la donna che l'aveva rapita. Eppure era così felice da non riuscire a pensare ad altro.




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ANGOLETTO

Non ci speravo più, ma alla fine sono riuscita trovare un po' di tempo per correggere il capitolo. L'ho fatto di fretta, quindi spero che comunque non ci siano molti errori e che si capisca tutto...

Questa sera ho un altro compleanno, quindi non sono sicura di riuscire a pubblicarne un altro dopo mezzanotte... Ora vediamo :D

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