Tzuyu aveva poggiato il suo zaino davanti alla porta d'ingresso di casa, prima di andare a salutare sua madre per assicurarsi che stesse bene. Le aveva detto che sarebbe andata a fare la spesa, il che era abbastanza strano dato l'orario, ma lo sarebbe stato ancora di più se l'avesse vista con uno zaino in spalla, dal momento che Jeongyeon sapeva che a Tzuyu non le piaceva neanche usare la borsa.
«Mamma, io sto andando, ti serve qualcosa in particolare?» A prescindere dalla risposta che le avrebbe dato sua madre, non sarebbe passata comunque al supermercato, quindi in caso di risposta positiva, le avrebbe senz'altro detto che se n'era dimenticata.
«No, piccola mia... Conoscendoti, avrai controllato più di dieci volte nella dispensa se manca qualcosa» Jeongyeon le sorrise e le accarezzò la guancia. «C'è qualcosa che non va? Sembri preoccupata»
Sarebbe stato difficile per chiunque decifrare le emozioni di Tzuyu, vista la sua malsana abitudine a nasconderle, tuttavia, Jeongyeon era pur sempre sua madre e come tale, aveva colto ogni minimo segnale.
«Ho accettato di fare un lavoretto in più per l'agenzia per la quale lavoro. Mi pagano bene e non mi occupa molto tempo, solo che credo di non riuscire a portarlo a termine...» Per ovvie ragioni, a sua madre non aveva mai detto di cosa si occupava sul serio, quindi sperava che, raccontandole lo stesso concetto in parole diverse, non se ne sarebbe accorta più di tanto.
«Piccola mia, io so che sei in grado di fare tutto con quell'aggeggio elettronico malandato che ti porti sempre in giro per casa... Vedrai che riuscirai a svolgerlo nel migliore dei modi»
«Grazie mamma, ci proverò...» Tzuyu finse di sorriderle, poi le baciò la fronte. «Ci vediamo dopo, prometto di non fare tardi»
Quando Tzuyu uscì fuori di casa, mise una mano in tasca e prese le chiavi di un auto. Lei e sua madre non ne possedevano una, o meglio, Tzuyu dovette venderla per pagare delle spese piuttosto importanti, ma, fortunatamente, Nayeon era stata così gentile da prestargliela per una giornata intera. D'altronde, quello era l'unico modo per poter spostare una donna priva di sensi senza essere vista da nessuno.
In poco tempo, aveva raggiunto il luogo dove Jin le aveva detto di recarsi, ma era in netto anticipo e, tutto quello che poteva fare era aspettare l'arrivo della ragazza descritta dal suo amico della chat. Capelli lunghi e color cenere, con abiti firmati e sneakers. La descrizione non era il massimo, ma lei sapeva che l'avrebbe sicuramente trovata.
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Per il suo appuntamento in banca, Sana aveva deciso di non vestirsi elegante come suo solito. Aveva optato per un abbigliamento più informale. Nella banca dove era solita andare per effettuare le sue donazioni, la conoscevano tutti ormai e non era necessario farsi notare.
Come di consuetudine, era entrata direttamente nell'ufficio del direttore, il quale era solito salutarla con una stretta di mano e con una tazza di caffè fumante già zuccherata. Conosceva Sana da anni e sapeva esattamente come trattarla.
«Minatozaki! A cosa devo il piacere questa volta?»
«Salve Vlad, è un piacere rivederti» Vladislavo era forse la persona con la quale Sana andava più d'accordo tra i suoi conoscenti. Non solo avevano una visione molto simile del mondo, ma anche lui cercava sempre di fare della beneficienza il più possibile. «Sono qui per depositare un assegno a nome mio e di mio padre»
«Avete deciso finalmente di supportare una causa insieme?»
«Parteciperemo entrambi all'evento e ci sembrava la cosa più logica da fare» Sana aveva aspettato che il suo caffè diventasse tiepido, prima di prenderlo.
«Immagino tu sia entusiasta di tutto ciò» Vladislavo aveva aperto una scheda del suo computer, iniziandola a compilare per velocizzare il versamento. «Erano anni che volevi condividere qualcosa del genere con lui, mi sbaglio?»
«Si, siamo soliti fare versamenti per enti diversi, ma questa volta è stato così gentile da rendermi partecipe e ne sono davvero felice» Senza che Vladislavo le avesse chiesto nulla, Sana aveva tirato fuori dalla borsa i due assegni, consegnandoli a quell'uomo, affinché li registrasse.
«Momo invece? Sono secoli che non la vedo...»
«Mia sorella è sempre impegnata con le sue cose, in più, ultimamente sta organizzando le sue nozze e persino io faccio fatica a vederla»
«Si sposa? Ma dai!» Vladislavo aveva finalmente finito il suo lavoro. Gli mancava solo da stampare i fogli per farli firmare a Sana.
«Assurdo vero? Ti ricordi Dahyun, la ragazza che ti avevo presentato tempo fa? Beh, è con lei che si sposa»
Prima di conoscere Momo, Dahyun era solita uscire con Mina e Chaeyoung. Aveva una cotta smisurata per Sana, tanto che le capitava di fare beneficienza solo per passare più tempo con lei. Dopo aver capito però, che la beneficienza era l'unica cosa alla quale teneva davvero, decise di metterci una pietra sopra e fortuna volle che Momo bussò alla sua porta proprio in quel periodo.
«Beh buon per Momo allora... Se non ricordo male, quella ragazza era davvero adorabile»
«Si, sono pienamente d'accordo» Finito di parlare, Sana poggiò la sua tazza di caffè ormai vuota sulla scrivania di Vladislavo, mise le sue firme sui documenti e si alzò dalla sedia. «È stato facile... Pensavo ci avremmo messo più tempo»
«Sapevo già che saresti venuta per una donazione quando ho letto il tuo nome tra gli appuntamenti, d'altronde vieni solo per quello...» Scherzò Vladislavo, alzandosi anche lui per accompagnarla alla porta. «Allora alla prossima Sana e salutami la tua famiglia»
«Senz'altro Vlad, è stato bello rivederti»
Quando Sana uscì dalla banca, tirò un sospiro di sollievo. Fino a quel momento, era andato tutto bene, ora non doveva far altro che tornare a casa e ripassare per la milionesima volta la sua tesi.
A differenza del suo solito percorso, decise di prendere una scorciatoia. Le piaceva si camminare, ma doveva restringere i tempi se voleva ripetere il suo discorso anche prima di cena.
Appena sbucò fuori da un vicoletto, però, si sentì presa alle spalle da qualcuno. Iniziò a dimenarsi per quanto possibile e a dare calci all'indietro così da poter ferire chiunque l'avesse afferrata. Il suo corpo però iniziò a sentirsi sempre più debole, quando un fazzoletto di stoffa, le aveva bloccato il naso e la bocca.
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ANGOLETTO
Forse la fortuna è dalla mia parte e per domani (oggi) è prevista pioggia a gogo... Un giorno di riposo mi ci vorrebbe!
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Set Me Free
FanfictionMinatozaki Sana è la figlia dell'uomo più ricco ed influente della Corea. Nonostante abbia da sempre avuto una vita agiata, è sempre stata una persona umile ed altruista. Si occupa spesso di fare beneficienza verso enti che le stanno a cuore e non è...