Capitolo 24

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«Ci credi? Finalmente possiamo ritenerci delle donne libere...» Tzuyu era appena rientrata a casa dopo aver scontato una settimana di prigionia e la prima cosa che fece, fu quella di stendersi sul divano di casa sua. «Mia madre è nel centro di cura della famiglia Minatozaki per affrontare la sua malattia grazie alla gentilissima raccomandazione della loro splendida figlia, io sono uscita dal carcere e tu...»

«Io?»

Tzuyu si gettò in avanti, afferrò Sana per i fianchi e la fece sdraiare accanto a lei sul divano. «Tu sei meravigliosa» Le disse accarezzandole il viso.

«Lo dici solo per cortesia» Le rispose Sana alzando gli occhi.

«Certo, ti faccio un complimento, sperando che tu possa ricambiare il favore con un bacio infinitesimale»

«Dovrai sforzarti di più allora, non mi compri con così poco. I miei baci si guadagnano con sangue e sudore»

«Per il sangue potrei semplicemente andare in cucina e prepararti la cena, ma per il sudore, avrei un attività fisica in mente che però comprenderebbe comunque dei baci...»

«Non è detto...» Sana guardò la sua ragazza rivolgendole un sorrisino compiaciuto.

«Signorina Minatozaki...!» Le due donne si misero a ridere, ma, prima di cominciare a fare altro, furono interrotte dal campanello della porta di casa Chou. «Inizio ad odiare questo maledetto aggeggio...» Si lamentò Tzuyu, mentre si alzava dal divano. «Madamigella Sana, vorrebbe gentilmente accompagnarmi alla porta di casa?»

«Con estremo piacere!» Sana accettò l'invito dell'altra e si alzò afferrandole la mano.

Quando le due si ritrovarono ad accogliere coloro che avevano suonato il campanello, ne rimasero a dir poco basite.

«S-salve?» Balbettò Tzuyu, prima di inchinarsi.

«Mamma? Papà? Che ci fate qui?»

I signori Minatozaki avevano assistito al processo di Tzuyu che si era svolto una settimana addietro ed erano consapevoli del fatto che Sana si era incaricata di riportarla a casa.

«Scusate se vi abbiamo disturbate, ma volevamo parlare con Tzuyu se per voi non è un problema...» La madre di Sana, senza aspettare una risposta, si era già accomodata. «Hai una casa molto carina...»

«Non direi proprio, ma la ringrazio comunque per il complimento» Le rispose Tzuyu, facendo accomodare anche il signor Minatozaki. «Gradite un caffè o magari qualcos'altro?» Domandò loro accompagnandoli nel salone.

«No, volevamo soltanto parlare con te, ma ti ringraziamo comunque...»

«Bene, allora sedetevi pure»

Tzuyu non si sentiva molto a suo agio in quella situazione. Oltre ai vari trascorsi, non era abituata a parlare con persone di alto rango come i signori Minatozaki e, di conseguenza, il suo disagio era più che evidente.

Sana aveva notato il volto preoccupato della sua ragazza, quindi si andò a sedere accanto a lei, afferrandole la mano per tranquillizzarla. Gesto che non sfuggì a nessuno dei suoi genitori.

«Allora, come sta tua madre? Si trova bene nel nostro centro?» Domandò la madre di Sana a Tzuyu per rompere il ghiaccio.

«L'ho sentita prima e mi ha assicurato che va tutto bene. Potrò andarla a trovare già da domani durante gli orari di visita...»

«Puoi andare quando vuoi cara, il centro è nostro e abbiamo raccomandato agli infermieri di farti entrare ogni qual volta lo desideri» Le disse con un sorriso.

«Beh vi ringrazio... Non era necessario fare tutto questo per me, voi non mi dovete nulla...»

«Lo so, ma è un po' il nostro modo di scusarci... Anche se non sapevamo nulla, ci dispiace per come sono andate le cose»

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