Capitolo 21

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Dicono che passeggiare, faccia bene alla salute. Minatozaki Sana, aveva passato gran parte della sua vita a farlo, ma ora non le piaceva molto. Camminare le permetteva di schiarirsi le idee e pensare molto... Lei non voleva più pensare a niente, voleva tenere la mente occupata e cercare di non ricordare l'espressione triste di Tzuyu che lasciava casa sua in manette. Le lacrime che stava versando al sol pensiero di abbandonare sua madre, non l'avrebbe dimenticate facilmente.

Sana tuttavia, le aveva promesso che si sarebbe presa cura di lei e aveva passato l'ultima settimana a farlo. Anche se i suoi genitori non erano molto d'accordo e cercavano in ogni modo di persuaderla, lei trovava sempre un escamotage per andare da Jeongyeon almeno due volte al giorno per farle da mangiare.

«Dove vai?» Il signor Minatozaki, aveva afferrato il polso di sua figlia, impedendole di prendere le chiavi dell'auto.

«Da Jeongyeon» Sana era solita sorridere in ogni singola situazione, ma ora non se la sentiva. Non pensava davvero che era colpa dei suoi genitori se la donna che amava stava scontando una condanna in carcere, ma non riusciva a vedere la situazione diversamente.

«Dobbiamo organizzarci per il matrimonio di tua sorella... In più non puoi uscire di casa da sola, non sappiamo cosa potrebbe accaderti»

«Quindi mi avete liberato da una casa nella quale non ero davvero imprigionata, per tenermi chiusa in casa vostra? Che razza di genitori siete?»

«Tu non hai la minima idea di quello che abbiamo passato. Ci hai riempito di bugie, raccontandoci che avevi incontrato questa persona e avevate deciso di fare una fuga d'amore perché i suoi genitori non erano d'accordo... Secondo te potevamo credere ad una scemenza del genere?»

«Non mi importava niente, potevate credermi o non credermi, era solo per farvi sapere che stavo bene, ma evidentemente ho sottovalutato la vostra intelligenza, perché le cose sono andate a finire nel peggiore dei modi»

«Ma ti senti quando parli? Quella donna ti ha fatto il lavaggio del cervello!»

«Senti, non voglio parlarne. Ora lasciami le chiavi dell'auto e fammi andare da Jeongyeon. Avete lasciato una povera donna affetta da una rara malattia, senza nessuno che se ne possa prendere cura, quindi o mi lasci andare, o chiedo a qualcuno di portarla qui a casa nostra»

Il signor Minatozaki non pareva essere intenzionato a lasciarla andare e, fu poco prima che potesse prendere parola che Momo decise di intervenire, prendendo le chiavi della sua auto. «L'accompagno io»

«Ma dobbiamo organizzarci per il tuo matrimonio, tu servi qui...»

«Mi fido delle scelte di Dahyun» Rispose Momo prendendo il cappotto. «Ce la farete un giorno senza di me» Disse poi guardando Dahyun, la quale le sorrise e le fece un cenno con il capo per farle capire che non ci sarebbe stato nessun problema.

«D'accordo, andate... Ma vi voglio qui per l'ora di cena» Il signor Minatozaki lasciò andare le due ragazze e si allontanò di li con sguardo triste ed abbattuto. Non aveva mai discusso con Sana, erano sempre stati complici in tutto. Ora sembrava come se non la riconoscesse più.

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Momo aspettò di essere a metà strada, prima di intraprendere un discorso con sua sorella. Da quando era tornata, non aveva avuto occasione di rimanere da sola con lei e decise di approfittarsene. «Ora che siamo solo noi due... Ti va di parlarmene?»

«Non c'è niente da dire...» Sana se ne stava a fissare il paesaggio cittadino fuori dal finestrino, distraendosi cercando invano di contare i passanti.

«Sono tua sorella... Anche se non abbiamo mai avuto un legame tanto stretto, puoi parlarmi di qualunque cosa ti passi per la testa. Non sarò di certo io a criticarti, qualunque cosa tu abbia da dire, sentiti libera di farlo»

Ci furono dei minuti in totale silenzio. Sana non aveva avuto occasione di parlare con nessuno dell'accaduto e pensò che, magari, le servisse sfogarsi con qualcuno e decise quindi di approfittarsi di quella proposta così spontanea da parte di sua sorella. «Io la amo... Prendimi per pazza o quello che ti pare, ma non volevo che le cose finissero così. Ero libera di andarmene in qualunque momento, ma avevo deciso di non farlo perché sapevo che non sarei riuscita a stare lontana da lei... Magari non è questo l'unico motivo, ma è alla base di tutto...»

«Capisco perché tu non volevi dirlo alla mamma e al papà, ma potevi almeno parlarmene... Avrei cercato di dissuaderli e avrei provato almeno a fermare le ricerche»

«Sarebbe stato inutile. Persino Tzuyu non riusciva a capirmi all'inizio, figuriamoci te o chiunque altro...»

«Te l'ho detto prima e te lo ripeto perché forse non ti è chiara una cosa... Sono tua sorella e non importava che ti avessi capita o meno, ti avrei aiutata a prescindere perché so che tu avresti fatto lo stesso per me» Sana rimase sbalordita da quelle parole. Era vero che il loro legame non era mai stato rose e fiori, però Momo aveva perfettamente ragione. Lei avrebbe fatto lo stesso. «Ma non importa, ormai è andata...»

«Mi dispiace aver mentito a tutti, ma non sapevo cos'altro fare...» Sana iniziò a piangere, lasciando che le sue lacrime le bagnassero i Jeans. «E ora è in carcere per colpa mia, sua madre sta sempre peggio e mi chiede di continuo dove si trova Tzuyu, ma non sono in grado di spiegarle la situazione...»

«Sua madre non sa nulla?»

«Non ho avuto il coraggio di parlargliene, in più non è una cosa che spetta a me... Vorrei chiederlo a Tzuyu, ma non posso andare a trovarla e non riesco a parlare con Jihyo o Nayeon dopo l'accaduto... So che non è colpa loro, ma non ci riesco...» Sana serrò i pugni e abbassò il capo distrutta. Trattenere le lacrime pareva impossibile.

Momo riuscì a trovare una piazzola di sosta dopo averla cercata a lungo con lo sguardo. Accostò la sua auto e abbracciò sua sorella per consolarla. «Ti prometto che farò di tutto per aiutarti... Non sono stata in grado di farlo prima e mi pentirò sempre di non essere riuscita a cogliere i tuoi segnali. Tuttavia non ho intenzione di vederti così giù di morale... Mi mancano i tuoi insulti, quindi cerca di riprenderti il prima possibile, è chiaro?»

Sana annuì stringendo sua sorella il più possibile. Pensava di essere rimasta sola dopo che Tzuyu era stata portata via, ma non lo era mai stata. Doveva solo guardarsi intorno.




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ANGOLETTO

Ovviamente in seguito verranno spiegate più cose... Per il momento ecco hahaha

In ogni caso, vi ringrazio per aver dato la vostra opinione e (se non ci dovessero essere voti dell'ultimo secondo) Per ora vince "Depend On You"... Vedremo poi in questi giorni :D

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