Jeongyeon era sdraiata sul suo letto. Il televisore era acceso e in quel momento, andava in onda la sua serie preferita. Trovava scomodo guardarla con la maschera per l'ossigeno, tuttavia sua figlia si era raccomandata di tenerla fino all'ora di cena, quindi non poteva di ancora toglierla.
Una figura passò di soppiatto accanto alla porta della sua camera e, quando si voltò per guardarla, i loro sguardi si incrociarono. Il tempo sembrò fermarsi per entrambe, poi Jeongyeon afferrò con la mano la sua mascherina per toglierla e poter parlare liberamente. «Ciao...»
La ragazza dai capelli color cenere che fino a poco tempo prima era prigioniera nel suo scantinato, non fece un singolo passo lontano da li. Sarebbe dovuta scappare, tuttavia qualcosa dentro di lei le suggerì di non farlo. «Salve...»
«Tu sei un'amica di mia figlia?» Nonostante si fosse appena rimossa la mascherina per l'ossigeno, Jeongyeon riusciva a parlare correttamente e senza ansimare come al solito.
«Sono Sana, piacere di conoscerla» Sana tirò fuori il suo miglior sorriso ed entrò nella camera per salutare con un inchino la donna allettata.
«Sei così... Carina. Sembri anche troppo educata, sicura di non aver sbagliato persona? La mia Tzuyu è solita frequentare gente più... Diciamo pure sfacciata e non mi sembri quel tipo di persona»
«Le domando scusa, non conosco il genere di persone che è solita frequentare sua figlia, ma se preferisce, posso comportarmi diversamente» Scherzò Sana accennando ad un sorriso.
«Tu che ci fai qui?» Tzuyu entrò in camera di Jeongyeon, afferrando Sana per il polso e tenendola stretta. «Come sei uscita?»
«Tzu... Cos' hai in testa?»
Tzuyu si era dimenticata di togliere il cappello di lana nero che le copriva il volto. Era uscita molto velocemente dallo scantinato, e lo aveva fatto solo per andare in cucina e prendere dell'acqua. Sarebbe voluta tornare subito da Sana una volta calmata, ma prima voleva controllare come stesse sua madre e la sorpresa di vedere la ragazza che aveva rapito lì con lei, fu scioccante.
«Niente, lascia perdere...»
«Oh...» Jeongyeon guardò prima le due ragazze. Sua figlia portava un cappello per coprire il volto e l'altra ragazza aveva i capelli completamente spettinati e gli abiti sgualciti. «Ora capisco...»
«Eh?» Sana inclinò leggermente la testa quando Jeongyeon la guardò con un sorrisetto a dir poco inquietante.
«Ho avuto anche io la vostra età e non nego di aver provato qualche giochino erotico di tanto in tanto, ma potreste inventarvi di meglio che una popolana e un ladro, no?»
«Mamma!» Esclamò Tzuyu sconvolta, accompagnata dalle risatine di Sana. «Ma che dici? Non stavamo facendo quello, noi...»
«Ah perdonami, ma non saprei trovare altre spiegazioni a quel ridicolo cappello... Potresti togliertelo per favore? Mi metti un po' d'ansia...»
«Si, accompagno Sana nell'altra stanza e me lo tolgo subito»
«Chou Tzuyu! Togliti subito quel cappello e non fare un altro passo, altrimenti chiamo Nayeon!»
Sana sorrise e si avvicinò a Tzuyu per non farsi sentire dalla donna: «Ormai tua madre sta sparando nomi a profusione, coprire il viso non serve più a niente»
Tzuyu guardò Sana ed alzò subito gli occhi al cielo. Effettivamente aveva ragione, l'avrebbe ritrovata in ogni caso. «Ok, ma non provare a scappare, intese?» Sana annuì e Tzuyu le lasciò la mano per togliersi il cappello. «Meglio?»
«Ora si» Rispose Jeongyeon sorridendo.
«Mio Dio...» Sana aveva visto la scena a rallentatore. Era sempre stata curiosa di vedere il volto della donna che l'aveva rapita e si era immaginata mille aspetti differenti. Di tutti i volti che si era immaginata, però, nessuno si avvicina a quello. Tzuyu era perfetta ai suoi occhi.
STAI LEGGENDO
Set Me Free
FanfictionMinatozaki Sana è la figlia dell'uomo più ricco ed influente della Corea. Nonostante abbia da sempre avuto una vita agiata, è sempre stata una persona umile ed altruista. Si occupa spesso di fare beneficienza verso enti che le stanno a cuore e non è...