Capitolo 22

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Casa di Tzuyu era piuttosto spoglia vista dall'esterno. Non che internamente fosse meglio, ma vista da fuori era davvero orrenda. Cadeva a pezzi e il giardino poco curato non aiutava di certo.

«È la prima volta che vedo questa casa di giorno...Davvero hai vissuto qui per settimane?» Momo era rimasta basita alla vista di una casa con un potenziale altissimo, abbandonata a sé stessa. Visto da un architetto bravo come lei, era come un colpo al cuore. «Si trova in una zona non particolarmente bella, tuttavia è molto in voga ultimamente e una carcassa simile, circondata da tutti questi casali nuovi di zecca, mi mette i brividi...»

«Se potevano permettersi una casa decente, Tzuyu non avrebbe mai accettato del denaro da uno sconosciuto per rapirmi, non trovi?» Sana aveva approfittato di quel breve viaggio tra sorelle per raccontare a Momo com'erano andate davvero le cose tra lei e Tzuyu.

«Giusto...»

Sana alzò gli occhi al cielo, poi tirò fuori una copia delle chiavi di casa di Tzuyu che aveva preso in prestito quella fatidica sera. Aprì la porta lentamente e fece cenno a Momo di entrare silenziosamente per non rischiare di svegliare Jeongyeon. Il suo corpo però si fermò improvvisamente ed il suo sguardo era fisso davanti a lei.

«Sana...» Jihyo e Nayeon l'avevano anticipata. Si erano recate li prima di lei per aiutare Jeongyeon, non sapendo che Sana sarebbe andata a quell'ora.

«È sveglia?» Domandò alle due ragazze dopo essersi ripresa.

«Si, abbiamo appena mangiato tutte insieme»

«Ottimo, potete andare ora. Ci penso io qui» Sana passò oltre le due figure che decise di ignorare volontariamente.

«Aspetta...» Jihyo l'afferrò per il braccio, riuscendo a fermarla. «Possiamo parlarne per favore?»

«Di cosa?»

«Sai di cosa... Non ci hai mai dato l'opportunità di spiegarti come sono andate le cose...»

«Va bene...» Per quanto ci aveva provato negli ultimi giorni, sforzandosi di capire cosa avesse spinto le due donne a chiamare la polizia quel giorno, non ci era mai riuscita. Più provava a mettersi nei loro panni, più le sembrava surreale che le migliori amiche di Tzuyu, avessero potuto fare una cosa simile. «Vado prima a controllare Jeongyeon...»

«Va bene, certo...» Jihyo le aveva lasciato il braccio e sorrise, felice che finalmente aveva trovato l'opportunità di parlargliene. Aveva già avuto occasione di parlare con Tzuyu dell'accaduto ed ora le mancava soltanto lei.

«Ciao. Io sono Momo» Momo era rimasta tutto il tempo a guardare le ragazze davanti alla porta d'ingresso e pensò bene di andarsi a presentare. «La sorella di Sana»

Nayeon la guardò dall'alto verso il basso, scrutandola dettaglio dopo dettaglio, poi, prima di stringerle la mano, si avvicinò alla sua ragazza per sussurrarle nell'orecchio: «Fammi capire una cosa... Se le figlie sono così, i genitori cosa diavolo sono?»

«Che domanda è? Che significa?» Le rispose Jihyo sussurrando, prima di stringere la mano della ragazza. «Piacere Jihyo»

«Io sono Nayeon... Permetti una domanda?»

«Certo, dimmi pure...»

«Come fate a essere così gnocche in famiglia?»

«Ma ti pare il momento di fare domande del genere?» Jihyo serrò la mano in un pugno e picchiò la sua ragazza sulla nuca. «Perdonala, non è normale...»

«Mi sono sentita in dovere di chiederlo... Insomma l'hai viste? Una meglio dell'altra!»

«Sorvolando sul fatto che sei la mia ragazza e che dovresti evitare di parlare di cose del genere davanti a me, non sono domande da fare ad una donna appena conosciuta»

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