Capitolo 14

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Tzuyu era solita dormire su un letto da una piazza e mezzo. Il fatto che Sana aveva occupato parte di esso, aveva ridotto di parecchio lo spazio che era solita usare durante le ore notturne, inoltre aveva messo dei cuscini tra di loro per poterle stare il più lontana possibile da lei. Dopo l'affermazione della sera precedente, doveva ammettere di avere davvero paura di quella ragazza. Sarebbe dovuto accadere il contrario, tuttavia i comportamenti di Sana nei suoi confronti erano davvero strani.

Quando aprì gli occhi, afferrò il suo cellulare sul comodino, guardò l'ora e sbuffò, pensando di aver dormito troppo. Si voltò poi per controllare Sana e non fu poi così sorpresa di non vederla, tuttavia il suo cuore iniziò a palpitare sempre più velocemente. Si alzò di scatto e corse lontana di li.

Come prima cosa, corse verso la camera di sua madre per vedere se le aveva fatto qualcosa, tuttavia rimase piuttosto sbalordita nel vedere Sana seduta accanto a Jeongyeon, mentre sonnecchiava beata sulla sedia in legno che era solita utilizzare lei.

«Si è appena addormentata» Sussurrò Jeongyeon, mentre accarezzava dolcemente la testa della ragazza. «È stata con me tutta la notte...»

«Stai bene?» Domandò Tzuyu sottovoce.

Jeongyeon sorrise ed annuì. «È stata brava»

Tzuyu le sorrise di riflesso e si allontanò per andare in cucina a preparare la colazione per tutte. Era troppo tardi per uscire e comprare dei cornetti, quindi optò per qualcosa di più banale.

«Buongiorno...» Nel bel mezzo dell'attenta preparazione del dosaggio del latte nelle ciotole dei cereali, Tzuyu fu distratta da una voce assonnata e finì per versare un po' di latte sul bancone della cucina. «Scusami, ti ho spaventata?» Sana aveva ancora gli occhi socchiusi ed un enorme sbadiglio le uscì spontaneo.

«Hai fame?» Domandò Tzuyu, porgendole la colazione.

«Perché mi chiedi sempre se ho fame? Hai paura che non mangi abbastanza?» Scherzò Sana, aiutandola a pulire il latte sul bancone. «Potresti darmi il cellulare? Dovrei chiamare i miei più tardi»

«È nel cassetto del mio comodino» Tzuyu prese un cucchiaio ed iniziò a mangiare. «Non sei scappata»

«Te l'avevo detto...» Dopo averle risposto, Sana si andò a sedere per consumare anche lei il primo pasto della giornata. «Ora che hai appurato il fatto che puoi fidarti di me, potresti rispondere alla miriade di domande che ti ho fatto il primo giorno?»

Tzuyu non perse neanche tempo nel pensarci troppo. Ormai aveva piena fiducia in quella ragazza, così iniziò a raccontarle tutta la storia da cima a fondo. «Per potermi permettere le cure per la malattia di mia madre, ho iniziato a farmi pagare per dei piccoli lavoretti di hackeraggio sul dark web. Non guadagno molto, ma abbastanza per delle cure appropriate»

«Che genere di lavoretti?»

«Password di banche, segreti di stato o roba simile»

«Già che riesci a fare questo genere di cose, perché non rubi direttamente del denaro dalle banche?»

«Odio rubare agli altri»

«Disse colei che ha rapito una persona e fornisce password e roba varia a perfetti sconosciuti che le useranno per rubare comunque» Le rispose Sana, mettendosi in bocca un cucchiaio ricolmo di cereali.

«Touché»

«Già... Ma continua pure con la tua storia, sono curiosa di sapere come sei arrivata a me»

«Dunque, ho questa persona con cui parlo spesso. Non lo conosco e non so' chi sia, ma mi ha promesso un sacco di soldi in cambio del tuo rapimento. Non avrei dovuto fare niente se non rapirti e chiuderti nel mio scantinato. Lui avrebbe fatto tutto il resto, ma è stato arrestato e quindi questa cosa che sarebbe dovuta durare poche ore...»

«È andata avanti fino ad oggi» Oltre ad aver finito la frase dell'altra, Sana finì anche di mangiare i suoi cereali, dopodiché si avvicinò alla macchinetta del caffè per prepararsene uno.

«Fai pure come se fossi a casa tua...»

«Mi hai rapita e faccio quello che mi pare»

«Non funziona proprio così...»

Sana si fermò qualche secondo, voltandosi verso di Tzuyu. Si guardarono per un po', poi entrambe scoppiarono a ridere. «Sei davvero pessima!» Esclamò accendendo la macchinetta. «Ma ora, che intenzioni hai con me? Vuoi comunque consegnarmi a questo tizio?»

«Non vorrei farlo, ma oltre a non sapere come mettermi in contatto con lui, ho speso gran parte dei soldi che mi ha già dato e non posso semplicemente ridarglieli perché non guadagno abbastanza»

«Quello non è un problema, posso semplicemente darteli io»

«Certo, ti rapisco e mi presti pure dei soldi... Ci manca solo che ti occuperai delle cure di mia madre e siamo a cavallo» Ironizzò Tzuyu. «Senti, in un modo o nell'altro cerco di rimettere insieme tutti i soldi. Con Jin mi inventerò una scusa dicendogli che sei scappata o altro, ti chiedo solo la cortesia di dire ai tuoi genitori di avere pazienza...»

«Quindi vuoi rimandarmi a casa?»

«Mi sembra evidente... Ero già contraria all'idea di rapirti e speravo fossi una stronza senza cuore così da non sentirmi in colpa, ma purtroppo per me non è stato così»

«Ah! Sono così felice, grazie!» Esclamò Sana saltellando per abbracciarla. «Scusa» Disse poi staccandosi velocemente. «Ora penserai che io sia pazza»

«Tranquilla, già lo pensavo» Le rispose Tzuyu, picchiettandole la fronte. «Ma ora vai a chiamare i tuoi e vatti a riposare. Mi ha detto mia madre che sei stata in piedi tutta la notte ad accudirla e meriti un po' di riposo»

«Va bene...» Sana sbadigliò subito dopo. «Forse è meglio che non beva il caffè per ora...»

«Direi di no. Ma vai pure in camera mia, nel frattempo cercherò qualche lavoretto da fare. Ti sveglio per pranzo?»

«Solo se serve una mano con Jeongyeon»

Dopo essersi accordate, le due si salutarono e presero direzioni diverse. A Tzuyu non sembrava più tanto strana quella situazione, anzi... Trovava piacevole la compagnia di Sana, ed iniziò subito a cercare dei nuovi lavoretti da svolgere. Non perché voleva mandarla via il prima possibile, ma solo perché iniziava quasi a tenere a quella donna.




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ANGOLETTO

Scusate per il ritardo hehehe

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