Nella tana del lupo

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In quel momento entrò il professore Todaro e Christian si concentrò sulla cattedra. Tuttavia, sul volto gli era rimasto un vago sorriso, che accentuava la fossetta che aveva sulla guancia sinistra. Più sorrideva, più avrei voluto detestarlo,eppure quel sorriso mi rendeva impossibile farlo.
"Chi mi sa dire quale presidente aveva una moglie strabica e bruttissima? " domandò Todaro.
"Mi raccomando annotalo" sussurrò Christian. "Mi servirà per i colloqui di lavoro"
"Sst"dissi, scrivendo ogni parola del professore. Lui sorrise e si rilassò.Durante la lezione, tra uno sbadiglio e l'altro si appoggiò più volte alla mia spalla per guardare il monitor.Mi sforzavo di ignorarlo ma la sua vicinanza e i muscoli possenti del suo braccio mi creavano non poche difficoltà. Continuò a giocherellare con il bracciale di pelle nera che aveva al polso finché Todaro non terminò la lezione. A quel punto mi affrettai a raggiungere la porta e a percorrere il corridoio. Proprio quando credevo di essere a distanza di sicurezza. Christian mi si affiancò.
" ci hai pensato? "Chiese mettendosi gli occhiali da sole. In quell'istante ci si parò davanti una brunetta minuta con gli occhi sgranati e l'aria speranzosa.
" Ehi Christian "esclamò con voce cantilenante,toccandomi i capelli. Mi fermai, disgustata dal suo tono mellifluo, e poco dopo la superai. L'avevo già vista nell'area comune della Morgan Hall. Lo studentato in cui vivevo. Chiacchierò con un tono più alto di un'ottava ancora per un pò, dopodiché lui mi raggiunse. Estrasse un accendino dalla tasca  ,si accese una sigaretta e soffiò uno sbuffò di fumo.
" Dov'ero rimasto? Oh, si... Stavi pensando. "Feci una smorfia
" di che parli? "
"Hai deciso se verrai? "
"Se dico di si, smetterei di seguirmi? "
Christian valutò la proposta e annuí.
"Si"
"Allora verrò"
"Quando? " sospirai
"Stasera.verrò stasera. " Lui sorrise e si bloccò di colpo.
"Grande.allora ci vediamo, fraté".Girai l'angolo e vidi Luigi e Samuelino davanti allo studentato. Ci eravamo trovati allo stesso tavolo all'orientamento e da allora Samuelino ero diventato mio amico. Era un ragazzo biondo magrolino con i ricci e gli occhi azzurri.
" Christian Stefanelli? "Gesú Matti, da quando peschi in acque pericolose? " disse Samu con uno sguardo di disapprovazione.
"Respingerlo significa solo peggiorare le cose. Non é abituato ai rifiuti" disse Luigi
"E cosa dovrei fare? Andare a letto con lui? " Luigi scrollò le spalle
"Risparmieresti tempo"
"Gli ho detto che stasera sarei andato da lui" dissi indifferente. Samu e Luigi si scambiarono un'occhiata.
"Che c'é? Ha promesso che avrebbe smesso di torturarmi se avessi accettato. Tu vai da loro stasera vero? "
"Beh, sí,ci verrai davvero? " chiese Luigi. Sorrisi ed entrai nell'edificio chiedendomi se Christian avrebbe mantenuto la promessa di non flirtare con me.

Qualche ora più tardi Luigi bussò alla mia porta per accompagnarmi da Alex e Christian.
"Gesú! Sembri un senzatetto! " sbottò quando mi vide con i capelli alla pazzo, i Ricci andavano per conto proprio, avevo messo gli occhiali da vista . Avanzai ciabattando fiero di sfoggiare la mia t-shirt logora e un paio di pantaloni di tuta. Avevo pensato che apparire scialbo sarebbe stato il piano migliore. Speravo di spegnere l'entusiasmo di Christian, e di porre al termine finalmente a quell'assurda insistenza. E l'aspetto dimesso lo avrebbe scoraggiato anche in caso in cui volesse solo un semplice amico. Luigi abbassò il finestrino e buttò la gomma
"Sei davvero banale, potevi completare il tuo look rotolandoti nel letame"
"Non voglio far colpo su nessuno" risposi
"Questo mi sembra ovvio".
Lasciammo l'auto nel parcheggio del palazzo di Alex e seguii Luigi lungo le scale. Lui venne ad aprire e scoppiò a ridere quando feci il mio ingresso.
" Cosa ti é successo? "
"Non vuole fare colpo su nessuno" spiegò Luigi. Andarono nella stanza di Alex. La porta si chiuse alle loro spalle e io rimasi solo con la sensazione di essere fuori posto. Mi sedetti nella poltrona reclinabile e mi tolsi le ciabatte. L'estetica dell'appartamento era più gradevole della tipica casa da scapoli, la casa era pulita, i mobili erano nuovi e soprattutto non si sentiva puzza di birra vecchia o di abiti sporchi.
"Era ora! " esclamò Christian buttandosi sul divano. Sorrisi e mi sistemai gli occhiali sul naso, aspettando che manifestasse disgusto per il mio aspetto.
"Luigi doveva finire un saggio "
"A proposito, hai già iniziato quello di storia? " non aveva battuto ciglio di fronte ai miei capelli in disordine e la cosa mi insospettí.
"E tu? " Chiesi
"L'ho finito questo pomeriggio"
"Ma é per mercoledì" replicai sorpreso
"L'ho buttato giù. Quanto potrà essere difficile scrivere un saggio di 2 pagine su Grant? "
"Io sono uno che temporeggia" risposi alzando le spalle "probabilmente non lo inizierò prima di fine settimana"
"Bé,se ti serve aiuto fammelo sapere".
Pensavo scoppiasse a ridere o lasciasse comunque intendere che stava scherzando, invece aveva un'aria sincera.
" mi aiuteresti davvero? "Chiesi perplesso
" ho il massimo dei voti in storia"replicò, offeso dalla mia incredulità.
"Ha il massimo dei voti in tutte le materie. É un maledetto genio, lo odio" osservò Alex conducendo per mano Luigi in soggiorno. Osservai dubbioso Christian e lui si corrucciò.
"Cosa c'é? Pensi che un ragazzo con un tatuaggio che fa a pugni per vivere non possa avere buoni voti? Non sono al college solo perché non ho di meglio da fare"
"Perché combatti allora? Perché non hai provato con le borse di studio? " chiesi
"L'ho fatto. Me ne hanno concessa una che copre metà delle tasse. Ma ci sono i libri, le bollette... In qualche modo li devo pagare. Dico sul serio. Fraté se hai bisogno di aiuto non hai che da chiedere "
"Non ho bisogno del tuo aiuto, lo sò scrivere un saggio" volevo chiudere la conversazione, avrei voluta chiuderla ma ero curioso.
"Non puoi trovare qualcos'altro per mantenerti? Qualcosa di meno... Sadico? " Christian scrollò le spalle.
"É un modo facile di fare soldi. Non potrei guadagnare altrettanto lavorando in un negozio"
"Essere preso a pugni in faccia non é " facile"dissi infastidito
"Bé,ti preoccupi per me? " osservò ammiccando.Feci una smorfia e lui ridacchiò.
"Non mi colpiscono tanto spesso. Se attaccano, li schivo. Non é così difficile" scoppiai a ridere "come se non ci avesse mai pensato nessuno"
"Quanto tiro un pugno gli avversari cercano di restituirlo. Ma non ce la fanno quasi mai. " Alzai gli occhi al cielo
"Chi sei, karate kid? Dove hai imparato a combattere? " Luigi e Alex si scambiarono un'occhiata dopodiché fissarono il pavimento. Non impiegai molto a capire di aver detto qualcosa di sbagliato. Christian tuttavia non pareva scosso.
"Avevo un padre alcolista dal pessimo carattere e 4 fratelli più grandi con il gene della coglionaggine"
"Oh... " mi sentii le orecchie in fiamme
"Non essere in imbarazzo fraté, papà ha smesso di bere e i miei fratelli sono cresciuti"
"Non sono in imbarazzo" giocherellai nervosamente con una ciocca di capelli e cercavo di ignorare l'increscioso silenzio.

*dopo la domenica di fuoco che abbiamo passato ecco qui un altro capitolo.

Uno splendido disastro Versione ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora