incazzature e abracci

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Seguimmo Luigi e Alex fuori dal locale. Christian cercò di prendermi per mano nel parcheggio, ma mi divincolai con uno strattone. Lui si giró e mi bloccai di colpo, scostandomi quando si avvicinò a pochi centimetri dal mio viso.

" Dovrei darti un bacio e farla finita! "  urlò.  "Sei ridicolo! Ti ho baciato sul collo, e allora? "

Puzzava di birra e di fumo e lo respinsi

"Non sono il tuo ragazzo, Christian"
Scosse incredulo la testa
"Non ho mai detto che lo fossi! Stai sempre con me e dormi nel mio letto, ma il più delle volte sembra che tu non voglia nemmeno essere vista con me! " disse incazzato nero
"Sono venuto qui con te! " affermai
"Ti ho trattato sempre e solo con rispetto, fraté "
Rimasi ferma sulle mie posizioni.

"No, mi tratti come una tua proprietà. Non avevi il diritto di cacciare Andrea! "  urlai
"Sai chi é Andrea? "  domandò. Scossi la testa e lui si avvicinò di più.

"Io si. L'anno scorso é stato arrestato per moleste sessuali, ma hanno ritirato le accuse" incrociai le braccia.

"Oh, allora avete qualcosa in comune" dissi incazzato nero. Lui socchiuse gli occhi e la sua mascella si irrigidí.

"Mi stai dando dello stupratore? " disse con tono freddo e basso incredulo. Serrai le labbra, ancora più infuriato perché aveva ragione mi ero spinto troppo in là.

"No, sono solo incazzato con te! " mi giustificai

"Ho bevuto, va bene? Avevo la tua pelle a pochi centimetri dal mio viso, sei bello e hai un profumo incredibile. Ti ho baciato, scusa tanto! Ora basta però! "  urlò. Davanti a quelle scuse un sorriso mi incurvò gli angoli della bocca.

"Mi trovi bello? " chiesi incredulo. Lui si accigliò "Sei bellissimo e lo sai. Perché sorridi? "
La cosa mi divertiva e feci del mio meglio per nasconderlo, ma con scarsi risultati.

"Niente andiamo".

Christian allora scoppiò a ridere e scosse la testa " ma che...? Sei un vero rompiscatole! " esclamò guardandomi torvo. Poi scosse di nuovo la testa e mi cinse le spalle.

"Mi stai facendo diventare matto. Lo sai vero? "

Arrivati a casa, incespicammo per varcare la porta. Andai dritto in bagno a farmi una doccia per togliermi la puzza di fumo da dosso. Quando uscii dalla doccia, vidi che Christian mi aveva lasciato una delle sue t-shirt e un paio di boxer. Mi vestii, poi mi buttai sul letto di fianco a Christian e sospirai, pensando ancora a quanto mi aveva detto nel parcheggio. Lui mi fissò per un istante e sentii una fitta al petto. Provai l'impulso quasi incontrollabile di afferrargli il viso e di stampare la mia bocca sulla sua, ma lottai contro l'alcol e gli ormoni imperversavano nel mio corpo.

"Notte fraté" sussurrò girandosi dall'altra parte. Mi agitai, non ancora pronto al sonno.

"Chri? "  dissi appoggiando il mento sulla spalla.

"Si? "
"Sò di essere ubriaco e che abbiamo appena litigato furiosamente per questo ma... "

"Non ho intenzione di fare sesso con te, perciò smetti di chiedermelo" affermò

"Cosa? No! " gridai. Christian scoppiò a ridere e si voltò, guardandomi con dolcezza.

"Che c'é fraté? " sospirai
"Questo... " dissi posandogli la testa sul petto e mettendogli il braccio attorno alla vita per accoccolarmi il più possibile vicino a lui. Christian si irrigidí e alzò le mani come se non sapesse che fare.
"Sei davvero ubriaco"
"Lo sò" risposi, troppo sbronzo per provare imbarazzo. Mi posò una mano sulla schiena e l'altra sui capelli bagnati, poi mi baciò la fronte.

Uno splendido disastro Versione ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora