pettegolezzi

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L'appuntamento di lunedì sera fu all'altezza di tutte le mie aspettative. Andammo al cinese. Quando mi riportò a casa Christian aprí la porta prima che potesse baciarmi. Il mercoledì seguente uscimmo di nuovo e Alessio premurò di baciarmi in macchina. Venerdì a pranzo mi raggiunse in mensa e sorprese tutti sedendosi al posto di Christian. Lui finí la sigaretta, entrò e lo superò con indifferenza, sistemandosi in fondo al tavolo. Benedetta gli si avvicinò ma restò subito delusa perché lui la mandò via. A quel punto sul nostro tavolo calò il silenzio, il che rese difficile concentrarmi sulle parole di Alessio.
"Presumo di non essere stato invitato" disse destando la mia attenzione.
"Cosa? "
"Ho saputo che domenica c'é la festa del tuo compleanno. Non sono stato invitato"
Luigi lanciò un'occhiata a Christian, che stava guardando Alessio in cagnesco,come se meditasse di tirargli un pugno.
"Era una festa a sorpresa, Alessio " gli disse con delicatezza. Lui sussultò.
"Oh"
"Avevate intenzione di organizzarmi una festa a sorpresa? " domandai. Lui scrollo le spalle.
"É stata un'idea di Christian. É da Gianmarco alle sei domenica affermò Luigi. Le guance di Alessio divennero leggermente rosse.
" a questo punto penso proprio di non essere invitato "
"No! Ovviamente lo sei " esclamai prendendogli la mano. Ci stavano guardando tutti, capii che Alessio era a disagio quanto me per l'attenzione, perciò lo lasciai andare. Lui si alzò.
"Devo fare delle commissioni prima di lezione, ci sentiamo più tardi"
"Okay " risposi rivolgendogli un sorriso di scusa.

Alessio si chinò e mi baciò sulle labbra. Il silenzio calò sull'intera mensa e quando uscí Luigi mi diede una gomitata.
"Non é inquietante che tutti ti osservino? " mormorò, si guardó attorno corrucciata.
"Che c'é? Pensate agli affari vostri, depravati! " urlò. Una a una le teste si girarono e un istante dopo si diffuse un mormorio. Mi coprii gli occhi con le mani.
"Prima ero patetico perché credevano fossi il povero ragazzo idiota di Christian. Adesso sono il diavolo perché pensano che rimbalzi tra Christian e Alessio come una pallina di ping pong" quando Luigi non commentò, alzai lo sguardo.
"Bé? Non dirmi che credi anche tu a queste stronzate! " esclamai
"Io non ho detto niente! "
Lo guardai incredulo "ma é quello che pensi, ti conosco. ".Lui scosse la testa. Gli sguardi gelidi dei presenti mi balzarono d'un tratto agli occhi in tutta la loro evidenza. L'intero corpo studentesco, compreso il mio migliore amico pensavano mi barcamenassi tra 2 uomini. C'era una soluzione. Mi alzai e andai in fondo al tavolo.

" dobbiamo parlare" dissi toccando Christian sulla spalla. Cercai di avere un tono educato ma la rabbia che mi ribolleva dentro inasprí le mie parole.

"Allora parla " esclamò innervosito. Mi agitai notando gli sguardi curiosi dei ragazzi vicini. Vedendo che ancora non si muoveva, lo presi per un braccio e lo strattonai con forza. A quel punto si alzó e mi seguí.

"Che c'é fraté? " chiese guardando la mano con cui gli tenevo il braccio e poi me.
"Devi annullare la scommessa" supplicai
Sembrò offeso.
"Te ne vuoi andare? Perché, cos'ho fatto? "Non hai fatto niente Chri. Ma non hai notato che tutti ci guardano? Sono lo zimbello della Eastern"
Scosse la testa e si accese una sigaretta
"Non é un problema mio"
"Si che lo é. Tutti hanno dato del pazzo a Alessio perché pensano che tu sia innamorato di me"  Christian inarcò le sopracciglia e il fumo gli andò di traverso.
"Dicono cosí? " chiese tra un colpo di tosse e l'altro. Annui e lui distolse lo sguardo, facendo un altro tiro.
"Christian! Devi annullare la scommessa! Non posso uscire con Alessio e vivere con te. Fa una pessima impressione! "
"Allora smetti di uscire con Alessio "  affermò furioso. Lo guardai furioso
"Non é questo il problema, e lo sai "
"É l'unica ragione per cui te ne vuoi andare? Per quello che dicono gli altri? "
"Almeno prima io ero l'idiota che ti sbavava dietro e tu il cattivo"  bofonchiai
"Rispondi alla domanda fraté"
"Si! " Christian guardò gli studenti che uscivano dalla mensa. Stava riflettendo e io mi spazientii.Alla fine si raddrizzó, determinato "no" 
Scossi la testa, convinto di aver capito male.
"Come? "
"No.lo hai detto tu stesso:una scommessa é una scommessa. Quando finirai il mese, te ne andrai vi sposerete e adotterete figli e io non ti rivedrò più . Mi restano ancora 3 settimane, e non intendo rinunciarvi per qualche pettegolezzo di mensa" disse. L'intera mensa ci osservava dalla finestra. Mi feci nervoso ancora di più gli diedi una spallata e andai a lezione.
"Frate! "  mi gridò dietro. Non mi voltai.

Quella sera Luigi si sedette sul pavimento parlando di ragazzi mentre mi sistemavo i capelli con la cera.Ascoltavo solo in parte, in realtà stavo pensando a quanto Christian si fosse dimostrato paziente ;sapevo benissimo che non gli andava a genio che Alessio mi veniva a prendere quasi ogni sera a casa. D'un tratto mi tornò in mente la sua espressione quando gli avevo chiesto di annullare la scommessa e quando gli avevo detto che lo credevano innamorato di me. Non riuscivo a smettere di chiedermi perché non avesse negato.

"Bé, secondo Alex sei troppo duro con lui. Non si é mai legato a nessuno da quando... "
Christian entrò in bagno interrompendoci e sorrise vedendo stessi usando la sua cera.
"Che ne dici di andare fuori a cena? "  mi propose. Luigi si alzò e disse
"Alex vorrebbe provare un nuovo locale messicano in centro se vi va"
Lui scosse la testa
"Pensavo di uscire solo con il fraté"
"Mi vedo con Alessio"
"Di nuovo? "  chiese seccato
"Di nuovo" risposi con tono cantilenante.Suonò il campanello e corsi ad aprire. Mi trovai davanti Alessio.
"Non sei mai, meno splendido"  fece
"In base alla prima volta che ha messo piede qui, direi di sí"  esclamò Christian alle mie spalle.

Alzai gli occhi al cielo e sorrisi, poi dissi ad Alessio di aspettare. Mi girai e gettai le braccia al collo di Christian. Lui si irrigidí sorpreso, ma un'attimo dopo si rilassò e mi strinse forte a sé. Lo guardai negli occhi e sorrisi.
"Grazie per avermi organizzato la festa di compleanno. Possiamo rimandare la cena? ".Un'ondata  di emozioni percorse il suo volto,ma dopo un'attimo gli angoli della bocca si piegarono verso l'alto
" a domani? "
"Certo" mentre Alessio mi prese per mano gli feci un cenno di saluto.

"Che succede? "  indagò lui.
"Di recente non siamo andati molto d'accordo. É la mia versione di ramo d'ulivo"
"Devo preoccuparmi? " chiese aprendomi la portiera
"No"  risposi baciandolo sulla guancia.

A cena Alessio parlò di Harvard e di argomenti vari. Poi si rabbuiò.
"Christian ti accompagnerà alla tua festa di compleanno? "
"A dire il vero non lo sò, non mi ha detto niente"
"Se non ti spiace vorrei accompagnarti io"  mi prese la mano e me la baciò.
"Glielo chiederò, la festa é una sua idea quindi... "
"Capisco, in caso contrario, ci vedremo là" 

*raga lo sò che vi ho detto che avremo avuto una piccola gioia vi giuro che stasera ve lo pubblicò ma é troppo lungo questo capitolo non ce la faccio più. Ah e non vi preoccupate io sono la regina della ship impossibili quindi la storia la finirò qualunque cosa succederà. A proposito vi siete ripresi dal dt di oggi. Io ancora no🥺🥺🥺🥺😭😭😭😭ve lo giuro io lo volevo troppo Francesco, é stata una sorpresa bellissima, ho pianto tantissimo. Ora stasera vi pubblicherò un capitolo molto carino. Grazie a tutte le persone che mi leggono. Baci
Simy💚

Uno splendido disastro Versione ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora