I numeri sullo schermo furono sostituiti da un nome e il telefono prese a squillare. Christian sgranó gli occhi.
"Nick? " dalle labbra gli sfuggí una risata sorpresa e sul volto gli comparve un sorriso.
"É Nick! " esclamò guardandomi. Restai senza fiato e gli strinsi il braccio.
"Dove sei? Alla Morgan? Arrivo tra un secondo non ti muovere, maledizione! " mi sentii trascinare viA e faticai a tenere il passo mentre attraversava di corsa il campus. Quando raggiungemmo lo studentato, sembrava che i polmoni fossero sul punto di scoppiarmi. Nick si precipitò giú per le scale e ci si lanció addosso.
"Gesù fratello! Ho pensato che fossi andato! " disse stringendoci con tanta forza da togliermi il respiro.
"Che coglione! " gridò Christian allontanandolo con una spinta.
"Ti credevo morto! Io mi aspettavo che i pompieri ti portassero fuori carbonizzato! " lo guardò corrucciato per un'attimo e lo abbracciò. Allungò un braccio e annaspò finché non trovò la mia maglietta trascinandomi nell'abbraccio. Dopo vari istanti lasciò andare suo fratello ma continuó a tenere me ben stretto. Nick mi guardó dispiaciuto
"Scusami Mattia mi sono lasciato prendere dal panico" scossi la testa
"Sono solo contento che tu stai bene"
"Avrei preferito morire che presentarmi da Christian senza di te. Quando sei scappato ti ho cercato, ma mi sono perso e ho dovuto trovare un'altra uscita. Ho girato attorno all'edificio in cerca di quella finestra, ma dei poliziotti mi hanno costretto a tornare indietro. Mi sembrava di impazzire! " ammise passandosi la mano tra i capelli. Christian mi pulí le guance con i pollici, poi si tolse la fuliggine dalla faccia.
"Andiamocene.Tra poco questo posto sarà pieno di poliziotti" dopo aver abbracciato ancora una volta suo fratello ci dirigemmo alla macchina. Christian mi guardò allacciare la cintura e si incupí sentendomi tossire
"Forse dovrei portarti in ospedale per farti visitare"
"Sto bene" dichiarai intrecciando le dita alle sue. Abbassai lo sguardo e vidi un taglio profondo sulle sue nocche.
"É per l'incontro o la finestra? "
"Per la finestra" rispose guardando preoccupato le mie dita insanguinate.
"Mi hai salvato la vita sai" lui aggrottó la fronte
"Non me ne sarei mai andato senza di te"
"Sapevo che saresti venuto" dissi stringendogli le dita.A cosa sotto la doccia non sapevo di chi fosse il sangue che stavo lavando via. Mi buttai sul letto sentendo ancora la puzza di fumo e di pelle bruciata.
"Tieni" disse Christian porgendomi un bicchiere pieno di un liquido ambrato
"Ti aiuterà a rilassarti"
"Non sono stanco" avvicinò ancora il bicchiere. Aveva uno sguardo sfinito, gli occhi arrossati.
"Cerca di riposare un pò, fraté"
"Ho quasi paura di chiudere gli occhi" ammisi buttando giù il whisky. Lui prese il bicchiere e lò posò sul comodino sedendosi accanto a me. Restammo in silenzio cercando di digerire l'accaduto. Chiusi gli occhi al ricordo delle grida terrorizzate delle persone in trappola. Non sapevo quanto tempo avrei impiegato a dimenticare, né se mai sarei riuscito a farlo. La mano calda di Christian sul ginocchio mi strappó a quell'incubo.
"Sono morte tante persone stasera"
"Lo sò"
"Fino a domani non sapremo quante"
"Io e Nick abbiamo superato un gruppo di ragazzi. Mi chiedo se ce l'abbiano fatta. Avevano un'aria così spaventata... " sentii le lacrime riempirmi gli occhi ma prima che mi scendessero le forte braccia di Christian mi strinsero. Mi sentii subito protetto tutt'uno con la sua pelle, in quel momento fui grato di essere al sicuro tra le sue braccia. C'era solo una ragione che potesse spiegarlo, gli appartenevo.Allora capii, senza dubbi nel profondo dell'animo, senza timori di quello che pensavano gli altri, senza paura degli errori e delle conseguenze, sorrisi alle parole che stavo per dire.
"Christian? "
"Che c'é tesoro? " rispose bisbigliando tra i capelli. In quell'istante i nostri telefoni presero a squillare. Gli porsi il suo mentre rispondevo.
"Pronto? "
"Mattia? " strillò Luigi
"Sto bene Lu, stiamo bene "
"Abbiamo appena saputo! Ne parlano tutti i telegiornali! " sentii Christian spiegare a Alex e feci del mio meglio per rassicurare Luigi:risposi alla raffica di domande sforzandomi di mantenere un tono tranquillo mentre raccontavo i momenti più spaventosi della mia vita, ma mi rilassai solo quando Christian posò la sua mano sulla mia.Mi sembrava di raccontare la storia di qualcun altro, seduto comodo nell'appartamento di Christian, ad anni luce dall'incubo che avrebbe potuto ucciderci. Non appena terminai Luigi scoppiò in lacrime consapevole di quanto fossimo Stati vicini alla morte.
"Faccio le valigie. Torniamo domani mattina presto " disse tirando su con il naso
"Luigi, non ti preoccupare. Stiamo bene"
"Devo vederti, devo abbracciarti e sapere che stai bene" gridó
"Stiamo bene. Potrai abbracciarmi venerdì" tiró di nuovo su col naso
"Ti voglio bene"
"Anche io ti voglio bene. Divertiti" Christian mi guardò e si premette il telefono all'orecchio.
"Sarà meglio che abbracci il tuo ragazzo, Ale, mi sembra sconvolto. Lo sò amico... Anche io. Ci vediamo presto"
Chiuse la telefonata pochi secondi dopo di lui e restammo seduti in silenzio per un'attimo. Dopo un pò s'appoggiò sul cuscino e mi attirò a sé.
"Luigi sta bene? " chiese fissando il soffitto
"É sconvolto ma si riprenderà"
"Sono contento che non fossero qui" strinsi i denti. Non avevo neanche pensato a ciò che sarebbe potuto accadere se non fossero andati dai genitori di Alex. Mi tornarono d'un tratto in mente le espressioni terrorizzate delle ragazze nel seminterrato. Lo sguardo atterrito di Luigi fu sostituito a quello di quelle ragazze.
"Anche io" dissi rabbrividendo
"Scusami non volevo inferire. Hai dovuto sopportare molto stasera"
"Anche tu eri lá, Chri" rimase in silenzio per un pò e proprio mentre stavo per continuare fece un profondo respiro.
"Non mi spavento molto spesso, mi sono spaventato la mattina in cui mi sono svegliato e tu non c'eri. Quando mi hai lasciato dopo Las Vegas. Quando ho pensato che avrei dovuto dire a papà che Nick era morto in quell'edificio. Ma quando ti ho visto attraverso le fiamme nel seminterrato, ero... Terrorizzato. Ero arrivato alla porta e mi mancavano pochi passi per uscire, ma non me ne sarei mai potuto andare" affermó infine
"Cosa? Sei impazzito? " dissi alzando di scatto la testa per guardarlo negli occhi.
"Non sono mai stato così lucido in vita mia. Mi sono girato e sono venuto da te. Quando ti ho visto, niente aveva importanza. Non sapevo nemmeno se ce la saremo cavata volevo solo essere con te, qualsiasi sacrificio comportasse.L'unica cosa di cui ho paura é una vita senza di te Fraté" lo baciai teneramente e quando ci scostammo sorrisi.
"Allora non hai niente da temere. Siamo Uniti per sempre" lui sospiró
"Lo rifarei daccapo, sai. Non ci penserei un secondo, se significasse essere qui con te ora" sentivo le palpebre pesanti e feci un profondo respiro. I miei polmoni protestarono ancora irritati dal fumo. Tossí leggermente ma sentendo le labbra calde di Christian sulla fronte mi rilassai. Mi accarezzó i capelli umidi e udii il cuore battergli nel petto.
"Ecco" disse con un sospiro
"Cosa? "
"Quel momento. Quando ti guardo dormire... La pace sul tuo volto. Eccola. Non l'ho più sentita dalla morte della mamma, ma adesso é tornata" fece un altro profondo respiro e mi attirò di più a sé
"Nell'istante stesso in cui ti ho conosciuto, ho sentito che in te c'era qualcosa di cui avevo bisogno. Ma non era qualcosa. Eri tu"
Sorridi e sprofondai la faccia nel suo petto.
"Siamo noi 2,Chri . Niente ha senso se non siamo insieme. Lo sai? "
"Ma se te lo sto dicendo da un'anno! " mi prese in giro
"É ufficiale:ragazze stupide, ragazzi coglioni, incontri, separazioni, Alessio, Las Vegas... Incendi persino... La nostra relazione può sopravvivere a tutto" Alzai di nuovo la testa e notai l'appagamento nel suo sguardo mentre mi osservava. Mi ricordò la serenità che gli avevo visto sul volto quando avevo perso la scommessa, quando gli avevo detto per la prima volta che lo amavo e il mattino seguente alla festa di San Valentino. Simile ma diversa, ora era assoluta, permanente. Ogni cauta speranza era scomparsa, lasciando il posto a una fiducia incondizionata.Lò capii perché quello sguardo rispecchiava i miei sentimenti.
"Las Vegas? " feci, Christian si incupî, senza capire dove volessi arrivare.
"Si? "
"Hai mai pensato di tornarci? " lui sollevó le sopracciglia
"Non penso sia una buona idea per me"
"E se ci andassimo solo per una notte? " chiesi.
Christian si guardò attorno nella stanza buia perplesso.
"Una notte? "
"Sposami" dissi senza esitare. Restai stupito dalla velocità con cui mi uscirono quelle parole. Fece un largo sorriso.
"Quando? " scrollai le spalle
"Possiamo prenotare un volo domani. Ci sono le vacanze di primavera, io non ho programmi, e tu? "
"Ti prendo in parola " rispose afferrando il telefono.
"American Airlines" disse studiando attentamente la mia reazione mentre parlava.
"Vorrei 2 biglietti per Las Vegas, per favore. Domani. Mmm... " mi guardó pensando che cambiassi idea.
"Due giorni andata e ritorno. Qualsiasi cosa abbiate" gli appoggiai il mento sul petto in attesa che comprasse i biglietti. Più lo lasciavo parlare al telefono più si allargava il suo sorriso.
"Si... Uhm aspetti un'attimo" affermò indicando il portafoglio
"Puoi prendere la mia carta Matti? " di nuovo attese la mia reazione. Mi protesi felice, presi la carta di credito e gliela porsi. Christian lesse i numeri, guardandomi. Vedendo che non obbiettavo strinse le labbra.
"Ehm, si signora. Li ritiriamo al banco. Grazie" mi passò il telefono e lo posai sul comodino.
"Mi hai appena chiesto di sposarti? " dichiarò ancora incredulo, aspettando che dicessi che era tutto uno scherzo.
"Lo sò"
"Era tutto vero sai. Ho appena preso 2 biglietti per Las Vegas per domani a mezzogiorno. Il che significa che domani sera ci sposiamo"
"Grazie" lui socchiuse gli occhi
"Quando tornerai a lezione lunedì, sarai il signor Stefanelli"
"Oh" esclamai guardandomi attorno
"Ripensamenti? " fece inarcando un sopracciglio.
"La prossima settimana avró un bel pò di documenti da sbrigare" lui annuí
"Domani mi sposerai? " chiese con voce prudente e speranzosa, sorrisi
"Uh-uh"
"Parli sul serio? "
"Si, Christian te l'ho chiesto io"
"Ti amo cosí tanto! " mi prese il viso tra le mani e mi stampò un bacio sulle labbra
"Ti amo così tanto Fraté" Risi
"Ma la smetterai mai di chiamarmi Fraté? " Chiesi
"No, mai tu non solo sei il mio fidanzato, ma sei anche il mio migliore amico, l'unico che mi ha accettato e amato per quello che sono. Per me sarai sempre il mio Fraté, ma per me vuol dire tutto questo, che tu sei l'unico speciale, prezioso, che mi ha capito" disse
"Allora chiamami Fraté quando vuoi" dissi e lo baciai.
"Ricordami tra 50 anni quando ti stracceró ancora a poker quando mi ami" lui sorrise
"Se significa sessanta, settant'anni con te, piccolo... Ti autorizzo a fare del tuo peggio " gli rivolsi uno sguardo di sfida
"Te ne pentirai"
"Scommetto di no " sorrisi con tutta la malizia di cui ero capace
"Sei tanto sicuro da scommettere quella bella moto che ha là fuori? " Christian scosse la testa e il sorriso scherzoso di pochi secondi prima lasció il posto a un'espressione seria.
"Scommetterei tutto quello che ho. Non rimpiango un solo secondo trascorso con te Fraté, ne mai lo farò " allungai la mano e lui la strinse. Poi la portò alle labbra e la baciò con dolcezza. La stanza era silenziosa, e sentivo distintamente il rumore delle sue labbra sulla mia pelle e il suo respiro.
"Mattia Stefanelli... " esclamó raggiante alla luce della Luna. Gli premetti la guancia sul petto
"Christian e Mattia Stefanelli suona bene " dissi
"E l'anello? " chiese turbato
"Ci pensiamo dopo. In fondo é stata una sorpresa"
"Uhm... "
"Che c'é? " domandai innervosendomi
"Non spaventarti " disse agitato. Mi strinse con più forza.
"Ma mi sono già... Occupato di questo aspetto"
"Quale aspetto? " chiesi guardandolo in faccia. Lui fissò il soffitto e sospirò
"Ti spaventerai"
"Christian... " mi incupii vedendolo infilare la mano nel cassetto del comodino e testare per un'istante.
"Cosa? Hai comprato i preservativi? " chiesi, lui scoppiò a ridere
"No Fraté" aggrottô la fronte frugando sul fondo. Trovó ciò che cercava e si concentrò su di me studiandomi mentre estraeva una scatolina. Abbassai lo sguardo quando mise quel rettangolino di velluto sul petto e posò la testa sul braccio.
"Cos'é? " chiesi
"Che cosa ti sembra? "
"D'accordo.Lascia che riformuli la domanda, quando lo hai preso? " Christian inspiró e la scatolina si sollevò per riabbassarsi subito dopo, non appena espirò.
"Un pò di tempo fa"
"Chri... "
"L'ho visto un giorno per caso e ho capito che era destinato a un posto solo... Al tuo meraviglioso dito "
"Un giorno quando...? "
"Ha importanza? " ribatté. Non potei fare a meno di ridere
"Posso vederlo? " sorrisi sentendomi un pò stordito. Anche lui sorrise e guardó la scatola
"Aprila" afferrai la chiusura dorata con entrambi le mani e aprii lentamente il coperchio. Un brillò attiró la mia attenzione e lo richiusi di scatto.
"Christian! " dissi
"Sapevo ti saresti spaventato! " disse mettendosi a sedere e posando le mani sulle mie. Chiusi gli occhi e scossi la testa
"Tu sei pazzo"
"Lo sò. Só cosa stai pensando ma dovevo farlo. Era quello giusto. E avevo ragione! Non ne ho più visti di tanto perfetti! "
Aprii gli occhi e al posto dello sguardo ansioso che mi aspettavo, vidi che Christian era raggiante d'orgoglio. Mi staccò con delicatezza le mani dalla scatola, l'aprî ed estrasse l'anello della minuscola scanalatura. Il diamante sulla fedina luccicò.
"E... Mio Dio... Stupendo" mormorai mentre mi prendeva la mano sinistra fra le sue.
"Posso mettertelo? " chiese sbirciandomi. Quando annuii mi infilò l'anello e mi strinse per un'attimo l'anulare.
"Adesso si che é stupendo" fissammo la mano. L'anello si biforcava prima della montatura e una fila di diamanti.
"Avresti potuto dare un'anticipo per un'auto con quei soldi" dissi piano con un filo di voce. Seguii con lo sguardo la mano mentre Christian l'avvicinava alle labbra.
"Ho immaginato un'infinità di volte come ti sarebbe stato al dito. E adesso che é lî... "
"Che c'é? " sorrisi vedendolo fissare la mia mano con un sorriso commovente. Mi guardò negli occhi
"Credevo che avrei dovuto faticare almeno 5 anni prima di sentirmi così "
"Lo desideravo quanto te.É solo che da bravo giocatore di poker, non l'ho mai dato a vedere! " risposi baciandolo*ed ecco qui l'ultimo capitolo. Poi ci sarà l'epilogo. Ve lo aspettavate? Nick é vivo e loro si sposano finalmente. Buona serata
Simy 💚
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Uno splendido disastro Versione Zenzonelli
FanfictionConoscete il libro di Jamie McGuire "Uno splendido disastro"? ho pensato di riadattare la storia in versione Zenzonelli. Mattia sembra il classico bravo ragazzo timido e studioso. Ma in realtà sta scappando dal suo passato, da un padre a cui ha sme...