Capitolo 5

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<Parla Lali>

-Un amore diverso...Mariana Esposito,tu ti stai rendendo conto con chi stai uscendo ? É il ragazzo più figo del paese !- Mi disse Denise,in salone.

-Noi ci frequentiamo solo per il sesso Deni. Ciò che proviamo é solo attrazione fisica. Sia io che lui. E poi...non sono mica l'unica ragazza con cui esce. Anche se quello mi da molto fastidio.-

-Questo vuol dire solo una cosa...-sorrise.

-No...toglitelo dalla testa. Non starei mai con uno così.-
-Così come ? Così bello ?-
-Può essere pure bello,ma é sempre il solito cretino di turno.-
-Quindi ciò che provi per lui é solo un ossessione sessuale ?-
-Se si può chiamare così...-risposi prima di accogliere un cliente.
É Pablo Martinez,un mio grande amico e collega.
-Bella Pablito...che si dice ?-chiesi facendolo sedere.
-Vorrei un cambio di look. É possibile signorina ?-scherzó.
-Possibilissimo...so io cosa fa al caso tuo. Fidati e basta.-
-Allora sono in buone mani.-
Arrossii,da dietro gli diedi un leggero bacio sul collo.
Dopo questa scena mi girai verso la vetrina e notai fuori Peter,che osservava tutto.
Feci cenno di entrare. Grande sbaglio.
-Scusate,disturbo ?-chiese entrando,sembra incazzato.
-Peter che hai ?- domandai stupita.
-Alzati stronzo,lei non fa per te.-
Prese per la camicia Pablo e lo sbatté contro il muro.
-Ma che fai !!!-urlai cercando di spingerlo via.
Ma ogni tentativo fu invano.
Lui continuó a tenere Pablo per la camicia.
-NON LA TOCCARE HAI CAPITO ?!-urló.
Ad un certo punto Pablo reagí,lo spinse via e aggiunse:
-Tu chi sei per impedirmi di vederla ?-
-Il suo ragazzo !- rispose.

SILENZIO.

Pablo mi guarda in cerca di spiegazioni.
A rompere il ghiaccio é Denise che torna dopo essere andata in bagno.
-Ho sentito delle urla ? Che succede ?-
-Peter se ne stava andando.-attaccai.

Pitt uscí e Pablo fece lo stesso.
Che casino.
-Posso sapere cos'è successo ?-
-Ho dato un semplice bacino a Pablo,ma per amicizia ! E Peter ha fatto tutta sta sceneggiata.-
-Non dirmi che Peter Lanzani é geloso perché mi metto a ridere.-
-Io invece potrei mettermi a piangere.-dissi seria.

Andai a casa,stanca morta.
Decisi di mandare un messaggio a Peter.
"La tua cosa scusa ?"
Rispose immediatamente.
"L'ho detto per farti lasciare in pace."
Dio che nervoso che mi fa venire.
"Ma é mio amico...possiamo fare quello che vogliamo. Gelosia ?"
Presi un bicchiere d'acqua per tranquillizzarmi e decidi di guardare un bel film.
Mi arrivó un messaggio:
"Ma tu vai a letto con me non con lui."
"Noi non siamo niente mettitelo in testa."
Adesso lancio il cellulare giù dal balcone se non la smette.
Suona il campanello.
Posso intuire chi sia.
-Cosa vuoi ?-chiesi aprendo.
-Voglio te.-mi rispose.
Mi prese subito per i fianchi,mi appoggió con la schiena contro la porta
e mi bació.
-Sei uno stronzo. Sei un grande stronzo.-dissi spingendolo via.
-Dimmi che mi vuoi.-
-Forse é il caso di finirla. Stai prendendo questa cosa troppo sul serio.-
-Può darsi,ma ti voglio...e ti avró.-
Cercó di baciarmi di nuovo,ma io girai la testa.
É difficile resistergli.
Ha quel profumo che mi fa completamente perdere il controllo,da sbatterlo immediatamente contro il muro.
Tipo da 50 sfumature di grigio.
Ma é anche vero che si sente pure l'odore di altre donne...e questo si che mi fa schifo.
Lo guardai dritto negli occhi,con sguardo d'assassina.
Mi allontanai,lasciandolo all'entrata,forse se non gli do retta prima o poi se ne andrá.
-Sei bellissima quanto ti incazzi...-
Si avvicinó di qualche passo.
Inizió a baciarmi il collo mentre con una mano cercó di alzarmi la maglietta.
Quando realizzai,lo spinsi via e gli diedi uno schiaffo.
-Non hai capito proprio niente.-gli dissi
Si portó le mani al viso e guardandomi disperatamente aggiunse:
-Lo so che hai voglia.-
-...senti te ne vuoi andare ? O sarò costretta a chiamare aiuto,ma non sono così stronza.-
-Non ne saresti capace.-
-E cosa ne sai tu,non mi conosci abbastanza.-
-Proprio per questo...voglio conoscerti.-
-Si bene,ma non ora. Ciao per oggi hai già fatto fin troppo.-
Lo presi per la camicia e lo strattonai fino alla porta.
-Nemmeno un bacio d'addio ?-
Lo fulmino con gli occhi e gli sbatto la porta in faccia.

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Il giorno seguente sono dovuta andare al salone di pomeriggio perché la mattina ho avuto un servizio fotografico,che a proposito non abbiamo finito e dovremo continuare domani.
Sono ormai le 18.00 e siamo ancora a lavoro.
-Se ti do le chiavi chiudi te ? Ho una cena di famiglia.- mi chiese Denise.
-Si ma certo,tranquilla vai. Finisco di mettere a posto e chiudo tutto.-
Denise esce e io inizio a raccogliere tutti i capelli tagliati per terra.

Un suono interrompe i miei pensieri.
É il campanellino della porta.
Oddio non mi libererò mai di lui.
-Sei arrivato nell'ora di chiusura,troppo tardi,a domani.-affermai subito senza distogliere lo sguardo da ciò che stavo facendo.
-Mi ero promesso che prima o poi sarei riuscito a farlo qui con te,ricordi ?-ribatté Peter.
-Sto lavorando. Ti dispiace lasciarmi in pace almeno in questo momento della giornata ?-
-Stai solo pulendo...dai dopo se mai ti aiuto io.-
Si avvicinó,lanció via la scopa,mi prese per i fianchi e mi strinse a lui.
-No...no Peter...no ti prego...-cercai di ribellarmi,ma quel suo bel viso da topino indifeso mi faceva quasi sbavare.
Lali trattieniti.
No ok...lo baciai,senza pensarci due volte.
Mi prese,mi posizionó sul bancone e mi strappó via con violenza la camicia.
Iniziai ad ansimare.
Le mie mani erano sui suoi capelli,scendevano giù per tutta la schiena e poi tornavano su...con passione.
-Lo stiamo facendo veramente...-sussurró tra un bacio e l'altro.
Feci di si con la testa.
Oddio non so nemmeno ciò che dico,non riesco a controllarmi.

Ad un certo punto,una luce accecante entra dalla vetrina.
Cazzo un poliziotto.
Cerco di coprirmi con un asciugamano per capelli e successivamente lo feci entrare.
Peter per fortuna é solo senza maglietta...eh furbo lui.
Io invece sto già senza reggiseno,va troppo veloce.
Il poliziotto dopo una lunga discussione decide di farci la multa.
Perfetto.
-Multa per scene inappropriate in pubblico.-affermó prendendo fuori una penna.
-Scusi,come in pubblico ? Siamo dentro un locale !-rispose Peter.
-Un locale ancora aperto,in centro città,con vetrine e luce accese. Come vi ho visti io chissà quale altra povera gente sarà passata da qua.-

Prendo la multa,mi scuso con il poliziotto e lo accompagnio all'entrata.

-Che sia chiaro,questa la paghi tu.-dissi scuotendoli davanti la faccia quel pezzo di carta.

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