Capitolo 17

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È ormai inverno,il Natale si avvicina.
Fuori fa freddo e un velo di neve copre la città. Io sono una ragazza molto freddolosa,ma amo questo periodo dell'anno.
Amo stare davanti la finestra ad osservare l'inverno,amo bere cioccolata calda,stare davanti al camino a guardare un bel film. Potrei stare a parlare ore e ore del Natale senza mai fermarmi.
Sono seduta in cucina a leggere un libro,sì,la cucina di Denise.
Ormai sono qua da una settimana circa,so che sono di troppo e che dovrei andarmene. Però forse Denise non ha il coraggio di dirmelo.
Peter mi ha chiamata tantissime volte,ma io non ho mai voluto rispondere. Forse sarebbe il caso di parlare con lui,o forse no...non lo merita.
Quando sono uscita dall'ospedale pensavo di migliorare per quanto riguarda il mio stato di salute,invece sto solo peggiorando.
Il mio corpo si muove con fatica,mi lamento per ogni movimento.
Ho ancora tante cicatrici in giro sulla pelle,non riesco nemmeno ad insaponarmi durante la doccia.
Il mio seno è intoccabile...allo stesso tempo pure inguardabile.
Mi vergogno di me stessa,perché posso pure truccarmi e farmi bella che sia chiaro,però sono...come posso dire...spenta. Dentro di me c'è un vuoto,è buio,non c'è uno spiraglio di luce.
Ad un certo punto squilla il cellulare,mi alzo dolorante e mi dirigo verso esso.
-pronto ?-
-Buongiorno,sto parlando con la signorina Esposito ?-
-Si,si sono io. Con chi parlo ?-
-Siamo una casa discografica di Madrid. Abbiamo visto il suo video in YouTube qualche giorno fa...e la troviamo magnifica. La sua voce è così leggera ma allo stesso tempo pazzesca. Che ne pensa se diamo il via alla tua carriera da cantante con un disco tutto suo ?-
Rimango senza parole.
Oh mamma mia...finalmente.
-Siete seri ?-urlo.
-Serissimi. Ci faccia pure sapere con calma.-
-No,no no...aspetti. Siete di Madrid ?-
-Si.-
-Ehm...non ci devo pensare. Accetto,voglio lavorare con voi.-
-Perfetto ! Le invierò una email con tutte le informazioni,buona serata e complimenti !-
-Grazie mille anche a lei buona serata!-
Metto il cellulare in borsa e dalla gioia inizio a piangere.
Chiamo praticamente tutta Argentina per comunicare la notizia e dopo tutto questo chiamo pure Peter.
Non m'importa se abbiamo litigato,devo dirglielo.
-Pronto?Lali?-
-Ciao Peter,sono io.-
-Che bello che mi hai chiamato.-
-Non sai chi mi ha appena chiamato,non puoi nemmeno immaginare.-
-Dai Lali non tenermi sulle spine,odio quando fai così.-
-Una casa discografica di Madrid! Ho accettato subito ovviamente,avrò il mio disco finalmente !!-
-Oh cazzo Lali,che notiziona! Lo sapevo sarebbe successo,che bello Lali!-
-Mi viene da piangere aiuto...-
-Senti,vieni da me. Fatti portare da Denise.-
-No,Denise ancora sta lavorando.-
-Ehm...dai,allora vengo a prenderti io.-
-No senti Peter ti ho chiamato solo per dirti questo. Non credo sia il caso...-
-Ehi,dai.Ho voglia di vederti,mi manchi tanto.Vorrei chiederti scusa guardandoti negli occhi...-
-Vuoi chiedermi scusa ?-
-Si,si ne sento il bisogno. Ed è giusto così.-
-Non so se riesco a perdonarti,spero tu mi capisca.-
-Si,ti capisco. Però facciamo così...vieni da me sta sera. Ne parliamo e poi ti darò il tempo di pensarci.-
-Non ho bisogno di pensarci.-
-Eh dai Lali,lo so che vuoi vedermi.-
-Non cambierai mai Lanzani...proprio mai. Senti,va bene vengo. Ma arrivo dopo cena.-

Devo muovermi,mi sono dimenticata della cena.

-Va bene allora ti aspetto.-
-Si,a dopo.-

Sta sera Mariano mi ha invitata a cena fuori,come mi aveva promesso.
Corro in camera e inizio ad osservare tutti i vestiti di Denise.
Troppo appariscenti,troppo scollati,non fanno per me.
Ecco,questo è perfetto,un semplice vestitino nero.
Nonostante il mio dolore alle gambe,decido di indossare i tacchi.
Grande errore,già lo so.

TOC TOC.
Dev'essere lui.
-Arrivo!-urlo dal bagno.
Matita,mascara e via.
-Ciao,scusa l'attesa. Sei in anticipo ?-dico prendendo le ultime cose.
-No,sei tu in ritardo.-dice sorridendo.
Che sorriso ragazzi,quest'uomo è pazzesco.
-Ah ti piace scherzare vedo...allora andremo molto d'accordo.-
-Dai,scherzi a parte. Sei bellissima.-
-Oh,grazie. Fidati però,sotto questo vestitino e questa maschera di trucco faccio schifo.-
-Mhm...non credo invece. In ospedale nonostante le tue lacrime e i tuoi occhi gonfi,ti ho sempre pensato come una donna stupenda.-
-Dai,basta che mi fai arrossire. Andiamo.-

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