Capitolo 13

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Mi giro verso Denise che é completamente sotto shock.
Sembra paralizzata,osserva Lali.
Il cellulare le sfugge dalle mani,cadendo giù dal "burrone".
Deglutisco e provo a dire qualcosa.
-andiamo...-
La prendo per mano e iniziamo a scendere pian pianino.
Se cadiamo finiamo nella stessa situazione di Lali.
Quando arriviamo da lei...mi sento svenire.
Denise rimane ancora più pietrificata di quello che già era.
-Facciamo una cosa,tu stai in piedi e mi fai luce. Io provo a girarla...-non so come le parole stiano uscendo dalla mia bocca,tremo.
Si,avevo ragione...non ha la maglietta e nemmeno il reggiseno.
Appoggio le mani delicatamente sulla sua schiena nuda,é fredda.
Pure bagnata.
-Ti prego,prima dimmi se é viva.-sussurra con un filo di voce,Denise.
Le tocco il polso e...é viva.
Che sollievo.
Il battito é regolare,Dio...grazie.
-Si sta bene...o almeno bene non so,ma almeno é viva.-

Poggio di nuovo le mani tremanti sul corpo e con la leggerezza di una piuma la giro.
Il sollievo di prima va magicamente a farsi fottere.
Ha il viso rigato di ferite e lividi sotto l'occhio.
É macchiata di nero,credo sia il mascara...avrà pianto.
Le tocco il labbro,c'è del sangue secco.
Non ce la faccio.
Le braccia sono blu,sono di un colore simile al blu scuro.
Avrà preso freddo...
Anche esse piene di sangue secco.
Questo mi fa capire che é qui svenuta da tanto tempo.
Il seno é completamente rovinato ed é sporco di terra.
Ha lividi pure li...e ha qualche foglia bagnata addosso.
Il suo seno l'ho visto così tante volte...che ho perso il conto,ma mai in questo stato. Sono sotto shock anch'io.
Il petto sembra essere quasi stato preso a pugni.
Cerco di toglierle via le foglie e la terra delicatamente...ho quasi paura di toccarla e romperla definitivamente.
Le accarezzo i capelli,anche essi bagnati. Mi chiedo cosa sia successo per averla ridotta così,la mia piccolina.
Sento Denise singhiozzare.
-Che facciamo ?-mi chiede toccandomi una spalla.
-Guarda,sta congelando poverina. É blu...ha la pelle color blu...é pericoloso. Poi é nuda,dobbiamo coprirla in qualche modo. Vai a vedere in macchina se c'è una mia giacca o qualcosa del genere.-

La sento correre su mentre io continuo ad osservare il corpo ormai distrutto davanti a me.
I pantaloni,come ho detto prima,sono tutti strappati.
Le scarpe...non le ha. É a piedi nudi.
Li tocco e sembra di toccare del ghiaccio.
Chissà cosa ha dovuto passare...magari mi chiamava e io non ero lì per aiutarla. Non oso pensarci.
Lali...resisti ti riporterò a casa.
Non chiameremo ne polizia e ne ambulanza.
Personalmente odio l'ospedale e vederla in una stanza piena di macchine e attaccata a dei tubi mi farebbe impazzire.
Non potrei stare con degli orari per vederla,ne uscirei pazzo.
Poi sono dell'idea che l'ospedale peggiora sempre tutto,io sono in grado di curarla.
O almeno...di proteggerla si.
Bravo stronzo,quando prima lei aveva bisogno di te tu non c'eri.
Sento dei passi,é Denise che torna.
Mi ha portato una giacca di pelle.
-Aiutami ad alzarla,dobbiamo metterla seduta.-
-Peter...ma é svenuta ?-
-Non lo so,spero sia solo svenuta. Dai aiutami,delicatamente.-
La prendo da sotto la schiena e pian pianino la alzo,mentre Denise le tiene il corpo su io le posizioni la giacca sulle spalle.
Non infilo le braccia,sarebbe troppo complicato,però la cerniera la chiudo lo stesso.
Dopodiché la prendo in braccio e la porto fino alla macchina.
Per tutto il viaggio,con Lali sdraiata dietro,non abbiamo aperto bocca.
Ancora dobbiamo renderci conto di ciò che sta succedendo...purtroppo.
Arriviamo a casa mia che ormai sono le 2 di notte.
Posiziono Lali sul divano,sempre lasciandola stesa.
Le tolgo la giacca e Denise mi procura una coperta.
-Non sarà meglio curare un po' le ferite ?-mi chiede quando torna.
-Hai ragione...portami una bacinella d'acqua calda e uno straccio. Almeno la riscaldiamo anche un po'...-
Non smetto nemmeno un secondo di accarezzarle la guancia,faccio su e giù col dito in continuazione...quando mi soffermo sulle labbra.
Le vedo così deboli,disidratate.
Vorrei baciarla.
Ed é ciò che faccio dopo neanche averci pensato due volte.
Lascio cadere le mie sulle sue,dandole un po' di calore.
É stupendamente bella pure in queste condizioni.
Nonostante tutto cio...ha ancora la bocca morbida,come sempre.
Ecco perché amo baciarla sempre.
Una lacrima scende cadendole sul viso.
-Non piangere dai.-é Denise,che mi da una pacca sulla spalla.
Facendo scogliere così questa specie di bacio.
-Non ce la faccio...-ora sono io ad avere un filo di voce,abbasso la testa.
-Non riesco a vederla così,mi fa male vederla così.-
-Dai pensa che ora almeno é qua con noi,in casa. Al caldo...l'abbiamo trovata Peter.-
Mi giro per guardarla,sta sorridendo.
Ha gli occhi lucidi e rossi come se anche lei avesse appena pianto.
Mi inginocchio davanti a Lali,prendo lo straccio e lo inzuppo nell'acqua come un biscotto.
É davvero calda,le farà bene.
Strizzo bene,per non ustionarla e quando sono sicuro di poter procedere le tolgo la coperta.
Posiziono lo straccio su una ferita sulla pancia,non strofino però...non vorrei facesse male.
Faccio così tutti i lividi della pancia,poi passo al seno e dopodiché al viso.
Le pulisco il sangue secco dalle labbra e il mascara colato.
-Ho portato un asciugamano per i capelli,sono troppo bagnati.-me lo porge e faccio come dice.

-Forse é meglio se vai a riposare un po'...sono quasi le 5 e devi lavorare. Tranquilla,ci resto io qui con Lali.-dico dopo il centesimo sbadiglio che le vedo fare.
Siamo tutti e due seduti sul pavimento davanti al divano da ormai 3 ore.
Denise le accarezza la gamba mentre io le tengo la mano.
É molto meno fredda di prima,per fortuna.
-Primo,domani non vado a lavorare con Lali qui in questo stato e secondo non vado a dormire non prima di averla vista svegliarsi.-

-Non so quando si sveglierà...non so nemmeno cos'ha. Può essere che abbia sbattuto la testa e ora é in coma.-dico chiudendo gli occhi,sperando non sia così.

-Forse é il caso di portarla in ospedale.-
-No,non voglio. Non può muoversi,deve stare qua. No...ne abbiamo già parlato.-
-Peter vuoi che guarisca ? Vuoi che si risveglia ? E se é in coma ?-
-Facciamo così...aspettiamo domani mattina,cioè dopo. Se ancora non cambierà nulla da ora la portiamo. Okay ? Ma solo se riposi un po',vai di la nel mio letto.-

Ubbidisce,lasciando un bacio sulla guancia di Lali e uno sulla mia.
-Prova a chiudere occhio anche te.-sussurra prima di sparire nella mia stanza.
Accarezzo ancora qualche volta i capelli di Lali,le bacio la mano,appoggio la testa sul bordo del divano e chiudo gli occhi.
Pensando a cosa sarebbe successo se fossi arrivato prima in quel parco,sicuramente qualcosa sarebbe cambiato. Chissà forse ora non sarebbe in questo stato.
Non so come,forse per lo stress o la stanchezza...ma riesco ad addormentarmi.

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Apro gli occhi,mi fa male il collo.
Entra luce dalla finestra,ho dormito.
Strofino gli occhi e alzo la testa.
Denise é seduta sul divano accanto a Lali e la mia preoccupazione va subito a quest'ultima.
Mi alzo e...
-Lali !!!-urlo nel vederla sveglia.
Ha gli occhi semi aperti,come se facesse fatica a tenerli aperti.
Non si muove.
-Ha appena aperto gli occhi...-mi comunica Denise.
Mi metto di nuovo davanti a lei e le bacio la guancia.
-Che bello ti sei svegliata...-sussurro tra un bacio e l'altro.
-Mi fa male tutto.-ha giù la voce,anzi proprio non ne ha. Giusto quel poco per comunicare.
Mi viene da piangere dalla felicità.
-Pensavo di averti persa per sempre...-ammetto prendendole la mano.
Le tolgo l'asciugamano dai capelli e le preparo una tisana.
Guardo l'orologio,sono le 11.

-Non sai quanto ho pianto Lali,non mi sono mai spaventata così tanto in vita mia.-le racconta Denise quando torno con la tisana.
-Riesci a bere ? É per riscaldarti.-
Annuisce.
Sembra terrorizzata.
-Ti ricordi qualcosa di ieri ?-
Annuisce di nuovo.
Cerca di aprire bocca per dire qualcosa ma scoppia in un pianto disperato.
Non l'ho mai vista piangere così.
Balbetta qualcosa,ma a causa della sua mancanza di voce non capisco.
Le chiedo di ripetere con calma.
-Fa...male...fa male pure piangere.-sussurra.
Sembra che sia uno sforzo troppo grande per lei parlare,sembra che le faccia male da qualche parte se parla.
É come se avesse una roccia in gola che se parla si gonfia e fa male.
Mi ricorda quando ero piccolino che avevo le placche in gola,era un dolore assurdo. Non riuscivo a parlare dal dolore.
-Ti fa male la gola ?-le chiedo.
Annuisce.
-Hai preso freddo.-
Sembra una donna appena tornata dalla guerra.
É fragile,debole,é come se avesse ricevuto pugni da tutte le parti.
Il viso fa paura,ha troppi lividi.
Le labbra,come già ho detto,sono tutte squagliate.
E non parliamo del resto del corpo...il seno è ridotto davvero male.
-Ho freddo.-dice.
-Si ehm...ti abbiamo messo una coperta per tenerti al caldo. Sotto sei nuda,non ti abbiamo vestita perché sarebbe stato impossibile. Denise puoi portarle un mio maglione ? E della benda,grazie.-

Le tolgo la coperta in modo da poter farle vedere com'é ridotta.
Inizia a singhiozzare,non riuscendoci peró per il troppo dolore.
É come se si vergognasse di farsi vedere così da me.
Non nuda,perché l'ho vista nuda ormai troppe volte.
Ma intendo per come si é ridotta,sembra essere terrorizzata da questo.
Quando Denise torna,bendo tutto il seno.
Faccio vari strati per sicurezza,passando dietro la schiena.
Qualche volta la sento lamentarsi,le fa male poverina.
É proprio ridotta male.
Dopo un po' di fatica riesco pure a metterle il maglione.

-Peter.-mi ferma Lali per un braccio.-voglio raccontarti ciò che é successo ieri.-

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