Capitolo 23

335 37 6
                                    

Non voglio guardare mai più il mio viso. Quando mi sono voltata per un attimo verso lo specchio, ho visto qualcosa di orribile sulla mia guancia, nero come la pece. Sembra quasi un grande livido molto scuro, magari fosse veramente così. Preferirei di gran lunga subire il dolore fisico che provoca un pugno, piuttosto che la sensazione di morire atrocemente da un momento all'altro. Non sono sicura di cosa esattamente sia questa cosa, l'ho guardata per solo un secondo ed è bastato a fare aumentare il mio battito cardiaco ancora più di prima. Sembra di avere in petto un animale feroce che tenta di scappare fuori dalla sua gabbia, e non accenna a calmarsi. Se mi girassi potrei morire d'infarto. Ma da un'altra parte ho bisogno di vedere cosa è quella chiazza scura sulla mia faccia. Prima di avere questo shock, sfioro la macchia nera con i polpastrelli, percependo qualcosa di diverso da quando si tasta la pelle. Al primo tocco sembra porcellana, esattamente come quella di cui sono fatte alcune mie bambole da collezione. Rimango ad accarezzare lentamente la mia guancia, come ipnotizzata dalla delicatezza che percepisco al contatto. Dopo essermi un po'calmata con le mie stesse carezze, mi volto lentamente verso lo specchio, continuando a tenere coperta la strana chiazza con la mano. Osservandomi attentamente, mi sembra di rivedere la vecchia Silvia, quella che ritornava a casa dopo essersi ubriacata insieme a qualche ragazzo. Capelli completamente spettinati, occhi stanchi che fanno fatica a rimanere aperti e labbra semi-schiuse come nel tentativo di farfugliare qualcosa; sembra che debba svenire da un momento all'altro. Peggio di così non potrebbe andare. Tolgo la mano dalla guancia e finalmente vedo cosa ha rovinato il mio viso. Mi sporgo più avanti sul lavandino per avvicinarmi allo specchio e vedere più da vicino. E' veramente un pezzo di porcellana nero, a forma si stella. Sembra quasi un tatuaggio, ma toccandolo risulta freddo e fin troppo liscio. Abbasso lo sguardo, non potendone più di fissarlo e riempirmi di domande su cosa sta a significare. Ritorno in camera mia, afflitta da non capire cosa stia succedendo all'interno e all'esterno del mio corpo. Ad un certo punto, mi chiedo se Harry stia bene, o se anche il suo corpo abbia subito segni da parte dei demoni. Se gli è successa la stessa cosa avrà mantenuto la calma o sarà finito in un vortice di terribili pensieri come me? Spero che lui sia stato più coraggioso di me, non potrei sopportare il vederlo impaurito e indifeso,senza nessuno che sia con lui. Ma se invece sta dormendo tranquillamente? Lo spaventerei soltanto andando a casa sua all'una di notte. E se anche lui invece stesse pensando di venire qui ma è bloccato dal pensiero di disturbarmi? E' inutile riempirmi la testa con mille interrogativi a cui non darò mai una risposta se non faccio qualcosa immediatamente, così smetto di pensarci, mi infilo le scarpe e una giacca che mi tenga ben al caldo e mi precipito al piano di sotto. Spalanco la porta e la richiudo violentemente; se gli fosse capitato qualcosa di ancora più grave di quello che è successo a me? No, non devi pensarci, corri e basta. Il vento gelido mi arriva fino alle ossa delle gambe, coperte solo dal pigiama che non protegge in alcun modo dal freddo. Fortunatamente casa di Harry è vicina. Mi fermo un attimo riprendendo fiato e suono il campanello più volte per farmi sentire. Ho paura che quando mi verrà ad aprire troverò qualcosa di diverso. Prego che almeno a lui sia andato tutto bene da quando ci siamo visti un'ora fa. Dalla villa si sente Harry che scende velocemente le scale e in un attimo mi apre la porta. Mi porto la mano sulla stella nera, quasi istintivamente, nel momento esatto in cui mi vede.


"Stai bene?" mi chiede mentre respira con una mano sul petto piuttosto faticosamente. Con grande sollievo vedo che il suo viso è quello di sempre, perfetto, senza strane cicatrici o lividi. Spero che sia così per tutto il resto del corpo, ma già questo mi rasserena.


"No, non penso proprio di stare bene." ecco che l'ansia mi assale di nuovo. So che non mi chiuderebbe mai la porta in faccia, disgustato dalla stella, ma comunque non so come potrebbe prenderla.


"Scusami, sarei dovuto rimanere con te, ma pensavo che ti avrebbe dato fastidio. Stavo nel letto, non riuscivo a dormire al pensiero che ti avrebbero potuto fare del male, sarei dovuto venire io in tuo aiuto parecchi minuti fa ma non volevo svegliarti nel caso stessi bene..." farfuglia agitato Harry, mentre mi stringe fra le sue braccia e mi accarezza la schiena, calmandomi immediatamente.


"Tesoro, non preoccuparti, va già meglio se ho te vicino..." confesso. E' incredibile come mi senta più protetta se sto con lui. A sentire queste parole, Harry mi attira ancora di più al suo petto e mi sorride, con un leggero rossore sulle guance.


"Sono felice che ti sia d'aiuto almeno in questo modo. Come mai hai la mano sulla faccia?" mi chiede.


"Ecco, vedi...è proprio qui il problema." sussurro mentre la tolgo via.

Murder House || Harry Styles #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora