Capitolo 32

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Inizio a riprendere i sensi e sento che qualcuno mi accarezza delicatamente la guancia. E' un tocco caldo che mi rilassa subito, non apro gli occhi e rilasso i muscoli godendomi un momento di serenità.

"Sei sveglia?"sussurra una voce famigliare vicino al mio orecchio, proprio quella voce che ho temuto di non sentire mai più, è Harry. La mia testa è poggiata sulla sua spalla e posso sentire benissimo il suo fresco profumo. Una mano è posata sulla mia vita mentre con l'altra sposta alcune ciocche di capelli via dal mio viso. Apro lentamente gli occhi e lui subito mi sorride, porgendomi una piccola bacinella con dell'acqua. É fredda e mi rinvigorisce, non bevo da molto e sarà stata una delle ragioni per cui mi sentivo così debole.

"Come ti senti?" Mi chiede preoccupato.

"Sto meglio, davvero. Prima sentivo di non avere più forze, ora le sto recuperando." Lo rassicuro e provo ad alzarmi, con un po' di fatica ci riesco e Harry si accorge della mia piccola smorfia. Si posiziona subito davanti a me, impedendomi di andare oltre.

"Non vai da nessuna parte, devi riposarti. Non ti ricordi cosa è successo qualche ora fa? Silvia mi hai tirato fuori da quel posto gelido e oscuro, se ti sto parlando, se posso guardarti negli occhi, è solo grazie a te. Io non ho idea di cosa possa fare, le persone si ringraziano quando ti regalano qualcosa, se ti fanno un complimento, ma non so quali parole usare per esprimere la grandezza del tuo gesto. Ma sembra che ti abbiano prosciugato e mi chiedo cosa hanno fatto per ridurti così." La voce di Harry trema mentre mi parla e prendo le sue mani nelle mie per calmarlo. Guardo i suoi occhi, sembrano dipinti con le più belle tonalità di verde, messi in risalto dai morbidi ricci scuri, e sono sicura di aver fatto la scelta giusta. Avrei sacrificato ogni cosa per lui, non tornerei mai indietro, anche se è stata la decisione più difficile che abbia mai preso e continuerò a soffrirne per tutta la vita, è troppo prezioso e non permetterò che niente lo strappi via da me. Non dirò ad Harry il prezzo che ho dovuto pagare per riportarlo qui con me, non se lo perdonerebbe e metterebbe di nuovo la sua vita in pericolo.

"Non importa cosa abbia fatto, da quando ti ho conosciuto ho capito che senza di te non sarei più riuscita ad andare avanti, vali troppo." Questo è tutto quello che ha bisogno di sapere. Azzera la distanza fra di noi e sollevandomi leggermente il mento posa le sue labbra sulle mie. É delicato come sempre e lascia altri piccoli baci sul mio collo, respiro pesantemente, non potrei stare meglio in questo momento. Lascia le mie mani per prendermi il viso e disegna dei piccoli cerchi con i pollici sulle mie guance.

"Sei tutto quello che ho sempre voluto e per cui ho aspettato." Ho sempre desiderato, o meglio sperato, che qualcuno mi stesse aspettando, proprio come facevo io, chiedendomi se questa persone esistesse davvero o se sarebbe arrivata e Harry mi ha dato speranza. Chino la testa per non mostrare la reazione nel sentire queste parole, è ridicolo emozionarsi così tanto, devo imparare a controllarmi meglio.

"Ora cosa facciamo? Dov'è andata Iris?" Chiedo ad Harry per distrarlo. Sta tentando di vedere cosa si nasconde dietro la tendina di capelli che ho posto a protezione del mio viso, ma non lascerò che si accorga del rossore e del sorriso che è nato a causa della sua piccola confessione.

"Ha detto di andare immediatamente a casa sua quando ti saresti ripresa, dobbiamo cercare le risposte necessarie alle nostre domande e crede di avere i pezzi per risolvere tutto, deve solo capire come assemblarli." É abbastanza incoraggiante, ma non si può mai essere sicuri, potremmo ritrovarci senza informazioni vista la nostra immensa fortuna nel cercare di uscire fuori da questa piaga. Non so quale sia il suo albero e spero che abbia lasciato ad Harry le indicazioni. Per fortuna sembra sapere dove sia Iris e entra attraverso la fessura di un albero uguale a tutti gli altri e lo seguo. Ci troviamo in una grande stanza con le pareti in legno, decorate con dei teli colorati, rami su cui crescono dei fiori rigogliosi e foglie di vari colori e dimensioni legate fra loro con una corda. Ci sono delle piccole lucine sospese nella parte superiore che illuminano l'intero ambiente e al centro della stanza c'è Iris seduta su una poltroncina, china su un libro dalle pagine invecchiate a causa del tempo. 

"Silvia ho bisogno del tuo racconto, devo sapere esattamente cosa è successo dentro la casa. Sono sicura che tutto ciò che mi sfugge si chiarirà dopo averti ascoltato. Non devi tralasciare un singolo dettaglio, è tutto fondamentale. Siediti di fronte a me." Sembra molto seria, e per la prima volta la sento nostra alleata. Inizio a raccontare, è difficile rivivere dei ricordi che sono ancora così vivi, le voci, il sangue, la piccola fata morta, ma so che è necessario o non potremo risolvere l'enigma.

Iris scorre velocemente le pagine, da cui si alza una polverina azzurra. Legge alcune cose sotto voce in una lingua che non comprendo, poi passa ad altri paragrafi, traccia i confini di alcuni disegni che per me non hanno senso. La guardo perplessa e anche Harry che è rimasto in piedi lontano da noi osserva preoccupato Iris.

"É peggio di quanto credessi." Sono le uniche parole che pronuncia mentre alza lentamente il capo guardandomi negli occhi, e un brivido percorre la mia schiena.

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Se lasciaste un voto o un commento ne sarei felicissima, avrei voluto fare il capitolo più lungo, ma c'è la partita.

All the love x

Murder House || Harry Styles #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora