"Devi svegliarti, subito, non abbiamo molto tempo." vengo risvegliata da una vocina roca e stridula che non fa altro che ripetere ossessivamente queste parole, e quando apro faticosamente le palpebre, capisco subito che non mi trovo più nel laboratorio della villa.
E' come se questo posto non avesse un vero e proprio soffitto, e quando mi metto a sedere, noto che non ha neanche delle pareti solide. Intorno a me c'è soltanto oscurità e non ho la minima idea di che posto sia e come fare per ritornare nella Foresta e soprattutto da Harry.
Harry.
Se solo ci penso, mi assale la tristezza e la rabbia per non essere riuscita a portarlo in salvo in tempo.
Se fossi stata più veloce, se solo quella maledetta mattina non avessi dormito fino a tardi...lui non starebbe rischiando la vita.Lui è ancora vivo, è forte, resisterà finchè non lo ritroverò, so che ce la farà. Giusto?
Mi alzo e comincio a camminare senza riuscire a vedere dove sto andando, visto che qui non c'è neanche una fioca luce che illumini il posto.
"Dove vai? Stai ferma lì!" la vocina che mi ha svegliato è ritornata, più acuta e fastidiosa di prima.
"Chi sei? Dove sei? Fatti vedere." rispondo cercando di non sembrare intimorita e bloccandomi sul mio posto. Non voglio scoprire cosa potrebbe succedere se provassi e scappare. E poi, dove e come dovrei fuggire di qui? Sembra che questo posto non abbia senso, che non possa esistere, talmente è surreale.
"Come vuoi, ma devi promettermi che non proverai a scappare, visto che non c'è possibilità che tu riesca ad uscire fuori di qui da sola, e che non proverai a farmi del male, perchè in quel caso io sarei costretta a farne a te,molto."
Benissimo.
All'improvviso davanti a me, compare dal buio intenso il piccolo essere malvagio che ha attaccato me ed Harry nel laboratorio, e mi sembra ancora più orribile e malvagio circondato da tutte queste tenebre. Istintivamente stringo i pugni e inizio ad indietreggiare molto lentamente.
"Non va bene così, Silvia. Ti sei già dimenticata delle parole che ti ho detto poco fa?" mi rimprovera con quel tono che si usa per sgridare i neonati. Odioso.
Devi promettermi che non proverai a scappare, visto che non c'è possibilità che tu riesca ad uscire fuori di qui da sola ,e che non proverai a farmi del male, perchè in quel caso io sarei costretta a farne a te, molto.
Già, me le ricordo subito e mi blocco di nuovo, sciogliendo i pugni.
"Così va meglio. Dunque, immagino che tu ti stia chiedendo cosa sia questo posto e perchè tu sia finita qui." riprende il suo discorso.
E vorrei anche sapere come è in grado di parlarmi visto che è priva di una bocca.
E perchè Harry non è qui e se l'ha ferito ancora.Ma essendo ancora sotto shock, e avendo paura di scatenare in lei una reazione violenta per colpa di qualche parola sbagliata, non dico niente e annuisco semplicemente con il capo.
"Ti ho portata in questo posto, perchè tu devi sapere, ma Lui non dovrà sapere che tu sai." dice quasi sospirando e confondendomi. E' una specie di indovinello? O una semplice frase con uno strano gioco di parole fatto per stordire la gente?
Le faccio cenno di proseguire, nella speranza di capire cosa stia cercando di farmi sapere.
"Qui saremo al sicuro, fidati, Lui non potrà nè vederci nè sentirci, anche se vorrà sapere dove sono andata senza il suo consenso." prosegue come se tutta la malinconia del mondo reale e avesse preso possesso della sua anima; sempre se questa creatura sia dotata di un'anima.
"Ma Lui chi?" chiedo pacatamente, anche se in realtà sono spazientita dato che non riesco seguire il suo discorso.
"Satana." risponde con un filo di voce, tanto che riesco appena a sentirla, ma questo basta a farmi irrigidire e a congelarmi il sangue nelle vene.
Non è un demone qualsiasi, una forza oscura proveniente da qualche angolo sperduto dell'Inferno, Lui è Satana.
Il Diavolo. Colui che nell'Inferno regna.
"Va bene, continua." le parole mi escono a fatica. E non va bene niente, proprio niente, se abbiamo a che fare con...Lui.
"Io...tutte noi, abbiamo bisogno di aiuto, di essere liberate da Lui. Ci tiene prigioniere da quasi un secolo ormai. E' la tortura più grande che un morto possa provare sulla sua anima destinata all'inferno. Solo tu e Harry potete renderci libere da tutto ciò che noi non meritiamo."
"Tutte chi?" chiedo ansiosamente. Non può davvero essere convinta che io e Harry riusciremmo ad affrontare il Diavolo e a strappargli via delle "anime innocenti".
E poi perchè dovremmo rischiare la nostra vita per aiutarle, se loro hanno ce l'hanno già resa una tortura, con il costante rischio di poter morire da un momento all'altro?
"Noi fate, le fate che Stainer ha torturato e poi violentemente ucciso senza un briciolo di umanità. Dopo tutto quello che abbiamo subito, pensavamo finalmente di poter avere pace e non rimettere mai più piede nella Foresta, ormai anch'essa contagiata dalla crudeltà umana. Ma Lui non ci ha lasciato scampo, e appena è finita quella tortura ne è iniziata un'altra. Ci possiede, ci obbliga a fare cose che noi non faremmo mai se non ci controllasse. E'stato lui a tentare di ucciderti spingendoti fuori dalla finestra, è stato lui a far scomparire i tuoi genitori, è stato lui ad aver quasi ucciso Harry, è sempre stato lui!"
Ecco perchè non gli ho trovati a casa. Gli ha rapiti quel bastardo. Sono letteralmente sconvolta. Ancora non ci credo che stia avendo a che fare con cose che fino a una settimana fa avrei creduto possibili sono nei libri dello scrittore più instabile di mente.
"Ma perchè proprio me ed Harry? Cosa abbiamo fatto per meritare tutto questo? E soprattutto,cosa ti fa credere che noi possiamo addirittura riuscire a salvarvi dalla possessione di Satana?" le urlo in faccia, esausta. Il solo pensiero di affrontarlo mi fa scoppiare la testa e mille pensieri orribili mi assalgono la mente, mi trattengo a stento dal vomitare quel poco che ho mangiato a colazione.
Dopo essere venuta a conoscienza di ciò, vorrei davvero poterle dare quella pace che non hanno mai avuto, ma credo proprio di non essere adatta ad adempiere a questo compito troppo difficile, rischioso e complesso per due semplici ragazzi come me ed Harry.
"Perchè voi, nonostante tutto quello che avete passato, le difficoltà enormi che vi hanno portato la dipendenza dall'alcool e dal causarsi male fisico, ce l'avete fatta a superare tutto, perchè siete dei ragazzi forti che possono sconfiggere ogni cosa di malvagio. Noi siamo solo piccole fate dall'anima dannata che non riescono in alcun modo a liberarsi da sole. Ecco perchè abbiamo chiesto il vostro aiuto, ecco perchè quel giorno, mentre stavi giocando a nascondino spensierata come una bambina, come se non ti fosse mai capitato nulla di orribile, ho capito che eri la ragazza giusta e ho trovato il modo di spingerti nel lago. Ed ero sicura che Harry sarebbe stato così coraggioso da seguirti e da aiutarti in questo compito, che non ti avrebbe mai abbandonata. Silvia, fidati, tu e Harry ce la farete. Non potete fallire. Pensate alla causa per cui combattete: non solo per la nostra pace, ma anche per ristabilire il Bene che nella Foresta non regna più da quasi un secolo, per far si che il nostro popolo sia al sicuro, che non ci sia più malvagità e che nessun altro debba rischiare la vita per ripristinare l'ordine, a differenza di come farete tu ed Harry." ha il fiatone dopo questo discorso, quasi non ce la fa più a respirare per la disperazione con cui mi ha implorato di aiutarle a trovare la serenità.
Ormai non so più cosa dirle, nè cosa pensare, so solo che devo ritrovare Harry, curarlo, e risolvere questa faccenda una volta per tutte, come ci eravamo promessi.
Per la loro serenità.
Per il Bene.
Ma soprattutto, per noi.
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Murder House || Harry Styles #Wattys2016
FanfictionNessuno dei due ragazzi aveva immaginato che l'intrusione in quell'antica dimora li avrebbe condotti nelle vie più oscure che avessero mai dovuto affrontare, nonostante la vita fosse già stata dura con loro. Dovranno affrontare il Male insieme, ma i...