Capitolo 14

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"Ei Felix ! Aspetta un attimo!"
Il ragazzo appena si sentì chiamare si tolse il cappuccio della felpa e si voltò, vedendo l'amico basso e pompato del cugino che gli correva incontro.
"Scusami un secondo-" continuò il biondo mentre cercava di riprendere fiato "- Sai se Minho vuole fare qualcosa per il suo compleanno? Manca pochissimo e non ci ha fatto sapere ancora niente."
"No Changbin,non credo vorrà fare qualcosa... avevate in mente di organizzarlo voi?" rispose guardando i bicipiti dell'altro, sembrava che stesse parlando con loro.
L'altro subito annuì sorridendo, emozionato per l'idea che aveva avuto insieme ai ragazzi :" Si,io e Chan abbiamo parlato con Hyunjin e ci ha dato l'ok per usare casa sua che è libera per quella sera... ovviamente sei invitato!" Finì aspettando una risposta, una risposta che non arriverà prima di cinque minuti poiché il più giovane aveva ancora tutta l'attenzione rivolta alle sue braccia.
"Ehm... Felix?  Allora?" Lo richiama sventolandogli la mano davanti al viso e solo dopo un po' l'ipnotizzato si riprende annuendo senza neanche sapere a cosa.
"Sì sì, certo ... sì. Ci- ci vediamo." Arrossendo un po' si volta e scappa letteralmente dall'altro che confuso anche lui,se ne torna indietro dove era prima.




"Ho parlato con Felix stamattina, per la festa, credo ci sia." disse Changbin rivolto a Hyunjin che in quel momento, a sentire il nome del ragazzo si fermò dal fare qualsiasi cosa.
"Cosa? Felix quindi viene?" Richiese per riceve un'altra conferma, lo avrebbe avuto in casa sua quindi.

Oh cielo, Minho perdona i miei pensieri ma cerca di capirmi

"Per Minho ci penso io, basterá che lo invito chiedendogli di farmi compagnia o qualcosa di simile.
A chi altri dovremmo dirlo?"  disse ragionando ad alta voce.
"Non so, sai che non adora la massa, quindi meno siamo meglio è. Chan lo dirà a Jeongin, potremmo... potremmo invitare Seungmin..." finì Changbin in un sussurro,non sapeva se volesse davvero farsi sentire, ma già era troppo tardi:
"Se riesci ad invitarlo tu stesso va bene." Disse sfidandolo un po' l'altro biondo, avevano quasi lo stesso colore ora,dopo decine di lavaggi con l'anti-giallo, la lunghezza delle chiome era l'unica differenza.
Il più basso subito si voltò non volendo più continuare la conversazione, sapeva sarebbe finita con l'altro che lo prendeva in giro.







Era Giovedì.
Minho stava aspettando,con il cuore ed il cervello collegati a contare insieme i secondi, che il campanello emettesse un suono.
Quei giorni, solo dopo aver chiesto l'aiuto di Jisung si era reso conto di cosa significasse.
Aveva chiesto alla sua apparentemente prima crush, di passare dei pomeriggi da lui per ballare insieme.
Era a tanto così dal prendere il telefono e dirgli che aveva cambiato idea,che forse sarebbe stato meglio se avesse cercato qualcun altro, era nervosissimo e non si capiva.
Poi il suono del campanello,che ripensandoci  non voleva più sentire, lo fece alzare automaticamente dal comodo sofà e molto lentamente, percorse quei metri fino all'entrata.
Se possibile, ancora più lentamente, aprì la porta.



"Ciao Minho"



"Momo?"
La ragazza era in piedi davanti alla porta e fino all'ultimo si era chiesta se suonare o meno.
Sperava non aprisse lui in realtà, lo sperava vivamente ma non sapeva di certo tutti gli orari dei Lee.
Sapeva dove vivessero perché chiedendo ai suoi, con una scusa inventata all'ultimo, glielo avevano svelato senza neanche richiedergli indietro un perché.

No,Minho lei non se l'aspettava, assolutamente.
Con un sopracciglio alzato non disse altro ma facendo un gesto con il capo le indicò di continuare.
"Scusa il disturbo, ma era una cosa urgente... per caso- c'è tuo padre in casa?"
"Cosa?" Le sopracciglia del moro non erano mai arrivate così in alto.

Come fa a sapere dove vivo
"Scusa ma che ci fai con mio padre ? E come sai dove vivo? Sei strana,seriamente."
"Tuo padre una volta ha aiutato la mia famiglia e mi chiedevo se potesse aiutarmi di nuovo..." rispose vagamente la ragazza che non era più vivace come ricordava, anzi sembrava troppo seria.
"È da qualche parte... credo a Gimpo, comunque sto aspettando qualcuno quindi se proprio non puoi fare a meno posso dirti di ripassare in un altro momento se-"
Non riuscì a finire neanche la frase ,perché venne interrotto da un'altra voce, una ormai familiare, la voce di chi stava aspettando dal principio.

yandere - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora