Capitolo 34

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È l'ultimo giorno dell'anno.

Jisung e Minho dopo praticamente una settimana di convivenza vivono in simbiosi, sono stati lontani l'uno dall'altro solo per andare in bagno...ma non per fare la doccia.
Dopo aver fatto pranzo, sotto richiesta di Minho erano usciti un po' prima di tornare e iniziare a prepararsi per andare alla festa a casa Bang.
"Non penso di avere niente da mettere per stasera, quindi devi assolutamente aiutarmi a trovare qualcosa." Minho non era uno che passava le ore a prepararsi l'outfit ma quell'unica volta l'anno voleva rendersi presentabile e non ricorda nemmeno quand'è stata l'ultima che si è comprato una camicia.

"Sai già che qualsiasi cosa prenderai ti starà bene vero? Non c'è neanche da scegliere."
Jisung risponde e non se la sente di dire lo stesso per se stesso perché oltre a non avere niente di adatto ad occasioni simili dato la sua scarsa, no inesistente, vita fuori da casa prima di lui, non si vede assolutamente cosí fortunato.

"Prenderemo qualcosa anche per te."
Dice Minho appena varcano la soglia dell'enorme centro venendo accolti dalla tipica musica natalizia che già dopo il venticinque comincia ad essere di troppo.
Jisung nemmeno risponde però quando lo vede entrare diretto dove sa che vendono solo capi di certi brand, vorrebbe ricordargli che è solo lui quello con la carta piena, non entrambi.
Dopo qualche minuto vede Minho avvicinarglisi con due camicie in mano.
"Fai un giro e trova qualcosa che ti piace, io vado a provare queste." gli dice alzandole e sa già che riceverà un no.

"Vengo con te."

Ovviamente
pensa Minho lasciando che l'altro lo seguisse fino ai camerini dove peró lo fa attendere fuori dalla cabina, sotto qualche protesta di Jisung.
Proprio quest'ultimo non sposta per un secondo lo sguardo dalla tendina che aspetta di veder riaprire e quasi ha un mancamento quando Minho appare coperto dalla seta blu: "Questa non mi dispiace ma non so se ho qualcosa da abbinarci sotto." Si sta sistemando i bottoni sui polsi ma poi all'ultimo decide di aprirli e arrotolare le maniche lasciando l'avambraccio scoperto.
Alza lo sguardo quando non sente alcuna risposta e pensa che forse Jisung sia davvero andato a cercare qualcosa anche per sé, poi però lo vede concentrato sui primi due bottoni che non ha chiuso sul petto e si trattiene dal prenderlo in giro.
"Ei? Ji?
Niente.
"Jagiya?"
Ancora niente.
"Han Jisung." lo richiama ancora, stavolta sbracciando e avvicinandosi finché non gli è davanti, il ragazzo che stava sedendo due posti più in là lo osserva stranito.

"Eh?- Ah! S-sí , anche secondo me... sí." Finalmente il minore si sveglia e lo guarda un po' nel panico, non sa quanto tempo ha passato in trance e non sa minimamente cosa Minho gli abbia detto.

"Bene e che cosa ho detto?"
Chiede con un sopracciglio alzato abbassandosi leggermente verso di lui.

Ecco appunto
Jisung arrossisce subito sentendosi come un bambino colto con le mani nella marmellata.
Ovviamente Minho non se la prende, ma lo diverte vedere l'altro soffrire cosí, è imbarazzato e si vede, vorrebbe provocarlo ancora un po' ma decide di non farlo per poter uscire da lí e tornare a casa il prima possibile.
"Sto scherzando, non essere cosí teso.
Comunque, l'altra rossa è un po' diversa da questa e mi sta stretta sulla vita..."
Si ferma a metà frase come se avesse avuto un'illuminazione improvvisa, guarda un attimo Jisung che è un po' confuso quando lo tira per un polso facendolo alzare.
Minho lo spinge fin dentro la cabina dove si è cambiato qualche minuto prima e chiudendo la tendina gli dice : "Provala e se ti sta andiamo con queste, non voglio sentire storie."

"Ma Min-"

"Ho detto che non voglio sentire storie, avanti provala e fammi vedere."

yandere - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora