Capitolo 8

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"Eh?" Jisung era sbiancato, sembrava sull'orlo dello svenimento.

"Vorresti venire da me?" ripetè Minho, guardandolo dritto negli occhi,  cercando di recepire una risposta da quelli.

"M-Ma ma- i- "

Jisung se collassi adesso sei proprio un coglione, vedi di ricomporti un attimo per cortesia e accetta prima che ci ripensi
Jisung razionale aveva ragione.

"Non vorrei...non d-isturbo?" disse cercando di respirare di nuovo normalmente.

"Ma no figurati, poi sono solo, mio padre è fuori per lavoro e mia madre tornerà tardi, infatti è fuori a cena con la madre di Lix." spiegò alzandosi dalla panchina e prendendo la busta che aveva posato vicino lo zaino di Jisung.
"Allora? Vieni dai."
E chi era quello sfigato di Han Jisung per rifiutare un invito da Lee Minho?
Assolutamente nessuno di rilevante.

"Ero uscito per prendere del ramen, non ho voglia di cucinare niente di particolare stasera, può andare per te?"

Cucina anche.
Deve essere mio.

"Eh-Sì va... va bene tutto." Rispose Jisung annuendo.

Erano arrivati davanti la porta di casa Lee.
Era la prima volta da vicino per Jisung, e soprattutto sotto invito.
Era talmente nervoso da sentire il cuore in gola.
Minho prese il mazzo di chiavi che aveva in una delle tasche,dopo aver trovato quella giusta la inserì nella toppa e girò.
Fece spazio all'altro per farlo entrare per primo e lo seguì subito dopo chiudendo la porta alle loro spalle.
Jisung si sentiva così strano ad essere lì con lui, non credeva sarebbe mai successo, si era quasi abituato all'idea di essere invisibile e doverlo inseguire per sempre.
Invece ora era lì, di fianco a Minho, in casa sua.
Avrebbe persino ringraziato sua madre per questo.

"Mettiti comodo di là,io intanto vado a preparare da mangiare mh?" disse Minho indicandogli con un gesto della mano verso sinistra, dove era il soggiorno, prendendogli lo zaino per lasciarlo vicino l'ingresso dove era anche il suo. "Puoi accendere la tv se vuoi." Fece per andare dalla parte opposta, probabilmente verso la cucina, ma Jisung senza pensare allungò una mano e ora era lì,fermo,aggrappato alla manica del ragazzo che lo stava ospitando.
Minho si voltò di nuovo verso di lui.
Oddio e adesso?
Dopo quelli che furono pochi secondi, ma nella testa di Jisung ore di dilemmi , un po' esitante, chiese:
"io...posso-potrei venire con te?"
Minho lo trovò semplicemente adorabile.
"Se lo preferisci."

Erano in cucina,il più piccolo dei due era seduto su uno degli sgabelli alti che erano accanto la penisola, ed era rimasto fisso, tutto il tempo, a guardare i movimenti del moro, da quando mise l'acqua a bollire, a quando tagliò le verdure, fino a quando preparò le due porzioni.
"Ci ho messo molto? Ti sei annoiato?" Chiese Minho voltandosi con le due ciotole in mano e mettendole sul piano davanti all'altro facendo attenzione a non versare niente.
Velocemente tornò indietro prendendo due bicchieri puliti ed una bottiglia d'acqua dal frigo, posando anche quelli vicino ai due pasti.
"No, no sei stato... sei stato bravo." Jisung stava arrossendo un po' dopo aver detto quelle parole, ma non se ne pentiva, voleva vedere fin dove poteva spingersi con lui.
Può scherzarci come se fossero amici?
Cos'erano loro due?
Erano ancora solo conoscenti?

Stai cenando con lui, ti rendi conto di questo ?
E ha anche cucinato.
Forse dovresti... ringraziarlo? Non credi Hanji?

Era la seconda volta che dava ragione all'altro Jisung.
Come avrebbe dovuto ringraziarlo?
Solo a parole sarebbe bastato?

yandere - minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora