23.UNA NUOVA ME

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Alice

«Dio se siamo belle!» Esclama Bea mentre continuiamo a fissarci nello specchio dell'ascensore. Siamo nell''hotel che Carlotta ha prenotato a nostra insaputa per questa notte. Trascorreremo la fine di questa giornata a Palermo. Malgrado le nostre proteste, la dottoressa ha voluto che vivessimo appieno queste ventiquattro ore che ha organizzato per noi.

«Oggi sembra tutto una favola» dico con occhi sognanti.

«La signora Cecilia che ci regala un trucco da sfilata, Carlotta che ci ha stupite con quest'albergo da sogno, cosa potremmo desiderare di più?».

Io saprei di certo cosa rispondere, ma anche avere più tempo a disposizione, non cambierebbe le cose. Prima o poi dovrò lasciare tutto questo.

«Stasera dobbiamo solo pensare a divertirci» sorride Carlotta. Ci ha fatto trovare in camera anche dei bellissima capi da sfoggiare per la cena. Non si è risparmiata su nulla e grazie a Zara, il noto marchio d'abbigliamento spagnolo, non ha commesso errori. Mentre lei indossa una splendida tuta bianca, Bea ne esibisce una corta e rossa con cinturino in vita, mentre per me è stato riservato uno splendido abito lungo aderente color blu elettrico. Siamo belle, ce lo fanno capire anche gli occhi del direttore dell'albergo che con cordialità ci accoglie nella hall.

Io appaio rinata, brillo di una luce ritrovata e i nuovi capelli sembrano essere stati sempre qui con me.

«Signore la vostra auto vi attende» dice l'uomo sulla cinquantina scortandoci all'ingresso.

«Non posso credere che tu abbia fatto anche questo.» Ora sono davvero impressionata. Carlotta non ha lasciato nulla al caso ed ha speso una barca di soldi per renderci felici.

«Ce lo meritiamo» dice con l'umiltà che la contraddistingue mentre ci accingiamo a entrare nell'auto che ha affittato per noi.

«Dove vi porto?» Chiede l'autista.

«Allo Sheridan. Grazie» risponde con quella disinvoltura che ho sempre ammirato.

Le luci sono soffuse, l'atmosfera sofisticata e la cena a dir poco sublime. Abbiamo mangiato a base di pesce, ci hanno portato pietanze che mai mi sarei sognata di assaggiare e abbiamo riso fino allo sfinimento. Mi fanno male le guance. Carlotta ci ha raccontato un sacco di cose, io e Bea non ci siamo di certo risparmiate con le nostre storie di famiglia; dimenticando a tratti che quella che abbiamo davanti è la ex di nostro fratello.

«Comunque io credo che la nuova te sia davvero sexy» si trova a constatare Beatrice osservandomi dal suo lato di tavola.

«Diciamo che il nuovo look le dà un'aria davvero seducente». «Smettetela di prendermi in giro» rido divertita. «Piuttosto credete si noti che è...»

«No!» Mi interrompe Carlotta. Arresta sul nascere qualsiasi tipo di paranoia. Le basta un attimo per capire. Prima di oggi non ho mai indossato una parrucca e la cosa strana di quando ti senti a disagio con te stessa, è credere che gli altri pensino la stessa cosa di te.

«Questi capelli ti calzano a pennello» precisa Bea assaggiando il dessert. «Se non ti avessi mai incontrata avrei pensato che ci sei nata con una testa cosi scura e scarmigliata. Dio che bontà» ora si riferisce al dolce.

«Lasciate un po' di spazio nel vostro stomaco per i liquidi perché la serata inizierà sul serio solo quando ci alzeremo da questo tavolo».

«Che vuoi dire?» Chiede mia sorella.

«Che tra un po' ci spostiamo».

«Dove hai intenzione di andare?»

«Saliamo di piano» la guardiamo senza capire. Questa giornata continua ad essere una sorpresa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 15 ⏰

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