Quando mi calmo provo a ragionare su come uscire da questa situazione.
Stranamente oggi sulla provinciale non c'è anima viva e chiunque passi, va così veloce da non rendersi conto che ho bisogno di aiuto.
«Non ti è bastato il glioblastoma, il senso di nausea e la vi- sta? Dovevi anche lasciare che forassi una ruota nel bel mezzo del nulla?» Continuo a sfogarmi con l'unico amico disponibile della giornata.
Faccio su e giù tra il cofano e la ruota bucata parlottando.
«Per tutti quelli che hanno detto che questo sarebbe stato il mio anno, gli auguro di sbattere il mignolo del piede contro l'angolo del comodino». Ho il cric in mano e non so proprio come utilizzarlo. Infilo metà corpo nel finestrino del passeggero e prelevo il cellulare dalla borsa.
"Come cambiare la ruota di una vettura" digito su YouTube. Un tutorial risolverà ogni cosa.
«Dannazione, non è possibile!» Brontolo notando l'assenza di segnale. «Dillo che ti sei voluto accanire contro di me. Dillo!».
Getto il cellulare contro il sedile. «Se stai provando a testare la mia fede, fidati che questo non è il modo giusto!» Gli punto il dito contro.
Sento una risata.
«Le serve aiuto, signorina?».
Sobbalzo: sono così impegnata a esprimere tutto il mio risentimento verso Dio, da non aver notato che un'auto si è fermata proprio dietro la mia.
«Sarebbe meraviglioso» dico con visibile gratitudine. Non sono mai stata così gentile in tutta la mia vita.
«Cos'è successo?» Chiede raggiungendomi tra le erbacce. Resto per qualche secondo incantata a fissarlo. L'uomo sceso dall'automobile sembra uscito da una pubblicità. Occhi chiari, capelli biondo cenere e fisico statuario. Se fossi un cartone animato la mandibola mi cascherebbe di certo a terra. Ma a quanto pare non attira solo la mia attenzione, deve piacere anche all'alieno che mi vive dentro perché per un po' allenta il senso di costrizione alla testa.
«Una ruota si è forata e sono andata a finire fuori strada»
«Lei sta bene?» Chiede avvicinandosi. Il primo sguardo si posa sulla mia fronte. A quanto pare quel vecchio taglio si rivela essere sempre un ottimo pretesto per guadagnarsi le attenzioni di giovani di bell'aspetto. Se voglio continuare così, devo solo evitare che si cicatrizzi del tutto.
«Sì, sì, la ringrazio» replico indietreggiando di qualche passo. È troppo carino per riuscire ad avere un atteggiamento indifferente.
«Ha la ruota di scorta nel cofano?».
"Cervello, fai bene il tuo lavoro" imploro al tumore un corretto funzionamento delle sinapsi. «Non farmi scherzetti» dico a denti stretti.
«Scusi?»
«Sì, sì. Ce l'ho, ma non sono riuscita a tirarla fuori» rispondo imbarazzata.
«Posso?» Chiede con educazione indicando il cofano.
«Certo!».
Per quanto odi ammetterlo, sono una frana con le automobili.
Riesco a stilare tesi di chimica, comprendo certe complesse strutture molecolari, ma di gomme e motori proprio non voglio saperne.
«Questo è meglio che lo dia a me» ride poi, prelevando il cric dalle mie mani.
Siamo a pochi centimetri di distanza e sento l'odore inebriante del suo dopobarba. «Non si preoccupi, non ci vorrà molto» mi rincuora notando il mio percepibile stato di ansia. Continuo a stirare nervosamente il pantalone, mentre provo a capire se posso essere utile.
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IL TEMPO NON È MAI ABBASTANZA
RomanceAlice lavora in una clinica veterinaria, ha ventisei anni, una sorella di nome Beatrice e tanta voglia dell'unica cosa che invece non può avere: la vita. Succede sempre così: amiamo le cose che non tornano indietro. Capita con le occasioni quando si...