"AND NOTHING CAN HOLD ME BACK FROM YOU"

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Morta questa era l'unica parola che rimbombava nella mia testa, dopo che l'infermiera mi avvisò del malore improvviso di mia madre che aveva causato la sua morte . In questi ultimi giorni passavo le notti in bianco e andavo a trovarla ogni giorno, fino a quando un giorno come gli altri stavo andando e mi ritrovai la chiamata. 
L'unica cosa che potevo fare oltre che a disperarmi era quella di tornare dopo tanto tempo a Magdeburgo e andare a stare con gli Zii.

1 settimana dopo
Entrai nella mia vecchia camera e subito sentii il suo profumo. "Mamma" fu l'unica parola che riuscì a dire con un semplice filo di voce... l'unico che mi rimaneva dopo l'intera settimana passata a piangere e a disperarmi. Inspiegabile come dopo cinque anni in quella vuota cameretta era presente ancora un suo ricordo. Nel frattempo zia entrò in camera: < Ester mi dispiace molto per mamma.... Sai quando entro in questa camera mi sembra ancora di sentire il suo profumo e so che sicuramente lo hai sentito anche tu. Per qualsiasi cosa sappi che io ci sono>  mormorò con voce flebile.
<Grazie Zia> risposi con occhi che sprizzavano dolore da tutti i pori.
<Io intanto scendo, se ti serve qualcosa chiamami>
<Certo, lo farò.... Ah zia ma per caso sapresti chi diavolo fa tutto questo baccano?>
Zia Glenda sorrise alla mia esclamazione e rispose: <Se ti interessa ci sarebbero dei ragazzini della tua età che hanno una band e sono ormai molto conosciuti... sai mi ricordo che circa dopo che ti sei trasferita arrivarono loro> mi rispose sorridendo
<So quello che stai pensando ma con quei casinari non voglio averci a che fare> dissi ridendo
<Ok, va bene cambierai idea.... Ora scendo ahaha>
[...]
La mattina dopo
Mi alzai con un mal di testa atroce, e tutto per colpa di quei 4 idioti. Ok ho deciso oggi sarei andata a dirgli di smettere perché io i loro schiamazzi io non li volevo sentire!
Andai a fare colazione e poi mi vestii con un paio di pantaloni Baggy, una magliettina corta e le New balance 550. Uscii di casa avvisando zia che sarei andata a fare un giro come ai vecchi tempi visto che era estate.
Vidi un ragazzo con una bionda davanti alla sua probabilmente porta di casa. Lei era avvinghiata al ragazzo con i dreads e lo stava letteralmente consumando. Subito non ci feci caso ma quel ragazzo continuava a fissarmi e pensai tra me e me "questo ragazzino ha bisogno di rivedere le sue priorità".... Continuai per la mia strada fino a quando mi ricordai dei 4 idioti e pensai che magari potesse essere uno dei membri visto che sembrava poco raccomandabile e stava vicino a casa degli Zii. Andai al parco e mi sedetti su una panchina, cominciai ad ascoltare qualche canzone sul mio telefono e subito dopo partì una canzone che sinceramente non avevo mai sentito ma era orecchiabile. Accesi mio telefono e guarda il titolo della canzone e l'artista "Monsoon" e "Tokio hotel". Quando guardai la copertina dell'album mi accorsi di una somiglianza tra il ragazzo di prima e il ragazzo sulla copertina. <O cazzo>pensai... quello è uno degli idioti, ma la canzone così orecchiabile!
Mi maledissi mentalmente, perché iniziai a canticchiarla e mentre facevo ritorno a casa andai addosso a una persona e caddi sul cemento <Porca puttana, sta più attenta la prossima volta> esclamò la voce di un ragazzo. <Ehi non dirmi che cosa devo fare, stronzo> ribattei <E comunque sei tu che mi sei venuto a dosso>. Imprecando mi alzai e scoprì la mia faccia dai miei capelli che durante la caduta si erano scompigliati e riconobbi subito quel volto. <Oh merda> dissi senza accorgermene di averlo detto ad alta voce. Lui ghignò con affare strafottente.

Ciao a tutti questa è la prima storia che scrivo.. se ci sono errori perdonatemi, comunque il capitolo 2 è in arrivo, ma nel frattempo  volevo allegarvi una foto tanto per farvi capire come è esteticamente la nostra protagonista Ester. 🪼

 🪼

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