Alzai lo sguardo per incontrare il suo, quando mi rivolse un sorrisino <Comoda?> rise toccandosi quell'accento di barba che stava crescendo su di lui.
<Merda, ora mi sposto subito scusa>. Lo stronzetto di Bill mi aveva lasciato da sola con quel simpaticone di suo fratello. <Mh dubito tu possa> rispose facendo cenno dietro di me. Pumba e Capper.... I cani di Bill e Tom letteralmente distesi che occupano l'altra metà del letto matrimoniale di Bill. Sbuffai e mi invitò con una mano a riposare la testa nuovamente su di lui. Prese inoltre le mie gambe e le posizionò sulle sue per mettermi ancora più comoda. <Bill starà via stanotte... siamo solo noi 2> disse nel mentre. Grugnii in disapprovazione <Aveva promesso che uscivamo stasera> piagnucolai chiudendo gli occhi.<Stellina uhm... potresti alzarti per favore?> sentii una voce ovattata nel sonno <ti stai muovendo un po' troppo e devo andare in bagno a sistemare una cosina> spiegò imbarazzato grattandosi la nuca.
Senza voglia mi spostai girandomi verso Pumba e Capper cominciando ad accarezzare entrambi. Lui si diresse in bagno camminando come una roccia. Ancora assonnata subito non capii ma, realizzai in fretta la "cosina" che doveva svolgere e mi misi le mani nei capelli cercando di nascondere il mio viso ormai rosso. Risii pensando alla sua difficoltà e mi alzai andando a controllare alla finestra il tempo. Tutto si era scurito e ciò significava che un forte temporale era in arrivo.Da quando ero piccola ho sempre avuto paura del temporale ma, mamma diceva che dovevo superare le mie paura da sola e indovinate? Non mi era mai passata. Ogni volta che succedeva passato tutto il tempo a tremare e piagnucolare... ero una fottuta bambina.
Un fulmine cadde ad una limitata distanza della nostra casa e dopo un paio di secondi un colpo secco tuonò. Strinsi le lenzuola di Bill come se fossero l'ultimo appiglio e ne valesse la mia stessa vita e per la seconda volta in vita mia ebbi un attacco di panico. Successe tutto così velocemente. La vista mi si annebbiò e le paranoie iniziarono a farsi strada dentro di me senza un vero senso. Tom uscì dal bagno e sgranò gli occhi quando mi vide in quello stato. Visibilmente impaurito cercò di improvvisare qualcosa.
<Ester! Ehi.. forza sei forte> si avvicinò lentamente verso di me e prese ad accarezzarmi la schiena lentamente. La sua mano entrò in contatto con la mia maglietta e iniziò a fare su e giù. <Andiamo, respira lentamente con me. Guardami sono qui con te ora> i miei occhi si piazzarono nei suoi e pian piano piccoli respiri uscirono dalla mia bocca finendo per tranquillizzarmi. Mi lanciai verso di lui rischiando di far cadere entrambi dal letto e lo strinsi come non mai. <Shh> soffiò nei miei capelli accarezzandomi.
Il temporale nel frattempo non si era fermato nemmeno un minuto e la mia paura saliva ancora ma, sapevo che lui ci sarebbe stato per me nonostante tutto.
<Biscotti di mamma Kaulitz?> un sorrisino si fece spazio sulla sua bocca mentre si leccò le labbra guardandomi intensamente. Deglutii a fatica e con la poca forza che mi era rimasta in corpo parlai <Ma oggi non è sabato> ridacchiai.
<Fa nulla, forza corriamo in cucina> farfugliò alzandosi dandomi la precedenza.Lo precedetti sulle scale, quando scesi una mano si scontrò sul mio sedere fermamente <Ehy! Fallo di nuovo e ti stacco l'amichetto> indicai la patta dei suoi jeans < Oh andiamo, ti faccio i biscotti di Simone e tu non me lo permetti?> piagnucolò.
<1- non sono la tua ragazza 2- non te li ho chiesti io> gli rivolsi un finto sorriso per dirigermi sull'isola della cucina. <Non ancora> sussurrò sicuro che non l'avessi sentito.<Dovremmo avere tutti gli ingredienti a meno che quel porcello di mio fratello non abbia fatto il solito egoista> alzò gli occhi al cielo quando andò a controllare in dispensa l'occorrente.
<Era meglio se facevamo la Cheesecake di mamma Kaulitz> borbottai senza farmi sentire.[...]
Aggiornamento: la situazione è degenerata.
Mi ritrovai il viso totalmente sporco di farina per colpa di quel deficiente. Decisi di fargliela pagare pesantemente con il succo di limone buttandoglielo in faccia. <Ah cazzo brucia> si toccò gli occhi dolorante. Sono scema per caso? Sì.<Oddio, Tom tutto bene?> esclamai preoccupata. <A te sembra?> un gemito di dolore rilasciato dalla sua bocca si espanse nella stanza. Lo presi e lo portai in bagno sciacquandogli gli occhi delicatamente <non muoverti da qui> lo avvertii mentre afferrai un asciugamano e lo inumidii con acqua tiepida.
<Ehm pos- posso sedermi? Andrei meglio a tamponarti> gli domandai imbarazzata. In quel momento ringraziai il signore che non potesse vedere il mio viso rosso per colpa degli occhi arrossati.
Inaspettatamente mi prese in braccio e mi mise comoda sulle sue ginocchia <È un metodo per avvicinarti a me?> mi canzonò ghignando ricevendosi una pacca sulla nuca da parte mia <Idiota> risi continuando a tamponare gli occhi.
Dio solo sa che cosa sarebbe successo dopo
Spazio autrice
Heyy. Ed anche il 26esimo capitolo è arrivato. State tranquilli...tempo al tempo. Io come al solito vi ringrazio se commentate (soprattutto) e se lasciate una stellina🪼 Grazie.
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AUTOMATIC OR NOT?
FanfictionEster, una ragazzina di 16 anni dopo la morte di sua madre per colpa di una malattia dovrà fare ritorno in Germania a Magdeburgo e andrà a stare come esattamente 5 anni prima con gli Zii. Gli Zii però abitano in un quartiere abbastanza tranquillo se...