"TURN AROUND, I AM HERE... IF YOU WANT IT'S ME YOU'LL SEE"

343 22 9
                                    

< BILL ! Hai per caso toccato la valigia con all'interno tutti i miei cappelli? Perché ne è sparito uno e se l'hai rovinato te lo faccio rimpiangere per il resto della tua vita > Imprecò il rasta verso suo fratello. < Ma che ti droghi? Prima cosa non porto cappelli, seconda cosa non lo farei mai perché so quanto sei psicopatico e terzo vai piuttosto a urlare contro Gustav visto che lui li porta solitamente! > battibeccò Bill al fratello.

Tom's Pov
Mi diressi verso il giardino, sapevo che Ester stesse prendendo il sole in compagnia di Gustav in giardino e automaticamente avrei potuto domandare ad entrambi della scomparsa di uno dei miei amati cappelli. Aprii la porta finestra che dava sul giardino e... ESTER INDOSSAVA IL MIO CAPPELLINO.

< ESTER CROMWELL come hai potuto osare toccare e indossare uno dei miei cappelli?!> La ragazza sussultò, sembrava confusa ma subito dopo cambiò espressione e sembrava  divertita. < Oh mi scusi signor "non toccate i miei cappelli sennò vi uccido", hai una valigia interamente riempita da cappelli di ogni genere e colore e mi stai dicendo che non posso indossarne uno?> mi rispose ridendo. A quanto pare non aveva finito < Ma la più importante di tutte è come hai scoperto il cognome. > concluse la frase. < Segreti del mestiere, ora però ridammi il cappellino e vatti a cambiare che sono le 16 e tra 30 minuti abbiamo la festa della ragazzina> cercai di stare calmo < E anche tu Gustav vatti a cambiare>. < Va bene mammina> rispose apposta facendo la voce da moccioso... cosa che non sopportavo.

Fine Tom's Pov

[...]

Sincera? C'erano bambine di 8 anni che correvano in giro per il giardino, bambine che piangevano,bambine che urlavano e bambine che stavano addormentate sulle sedie. Una in particolare attirò la mia attenzione, se ne stava seduta in un angolino e indossava un vestitino lilla interamente glitterato, ma non sembrava essere felice. Mi avvicinai cautamente a lei, come se non volessi spaventarla o disturbarla e di scatto i suoi bellissimi occhi azzurri si scontrarono con i miei marroni nocciola.

< Ciao piccolina... tutto apposto?> cercai di avviare una conversazione. < Ciao> rispose timida giocando con i suoi biondi capelli. < Sono triste perchè la mia band preferita non si è ancora esibita> continuò sulla soglia del pianto. < Ohhh.. tu dovresti essere Charlotte> dissi e lei annuì. Passando per il giardino avevo sentito la madre parlare con le amiche citando Charlotte.              < Comunque stai tranquilla, sono una loro amica e ti posso confermare che sono dietro quella tenda in fondo a prepararsi per far divertire le tue amiche ma soprattutto te> le rivelai con un sorriso stampato sul viso. Charlotte cominciò a saltellare scongiurandomi di portarmi da loro e così accettai... non sarebbe stato sicuro un problema per i ragazzi. < Però prima di andare... come mai consoci così bene l'italiano?> curiosa mi domandò. < Perchè ho vissuto fino a poco fa in Veneto con mia madre che però poco fa è volata in cielo, mentre mio papà non l'ho mai conosciuto> risposi con un pizzico di malinconia.

Non sapendo cosa dire mi prese per mano e la guidai verso il retro del telo nella quale i Tokio erano a prepararsi.  < Hey ragazzi! Guardate chi vi ho portato?>

< Una bella bionda?> se ne uscì Tom da deficente. < Oh si è una bella biondina, ma per tua sfortuna ha 10 anni> scoppiai a ridere quando lo vidi girarsi e notare Charlotte. I suoi occhi si addolciarono nel mentre la ragazzina urlò <Tom!> e corse verso di lui. Tom la strinse tra le sue forti e possenti braccia in un caldo abbraccio. Mi intenerì alla vista di quella scena e subito dopo arrivarono Gustav, Bill e Georg a salutarla. < Ester, tu parli italiano giusto?> chiese Bill. < Oh si, ho vissuto un paio d'anni con mamma> risposi. < Beh allora, Ciao Charlotte sei bellissima> concluse la frase in italiano Bill con un buffo accento tedesco facendoci scoppiare tutti a ridere per il suo italiano.

Nel frattempo che gli altri si allontanarono Tom si avvicinò a me e per non farsi capire da Charlotte, sottovoce in tedesco mi disse <Stellina , wusstest du, dass du sexyer bist, wenn du Italienisch sprichst?> ( Stellina lo sapevi che sei più sexy quando parli italiano ?). Per non dargliela vinta anche questa volta decidi di ribattere <Es macht dich zu Idioten> ( A te rende idiota). Il rasta divertito dalla mia replica, sparì davanti e cominciò a suonare insieme agli altri.

I ragazzi suonarono in una quindicina di minuti alcune canzoni, in particolare " Ich bin nicht ich", "Durch den Monsun", "Black" e infine "Beichte". Se vi devo dire la veritá, dopo averli conosciuti avevo cominciato ad ascoltare alcune delle loro canzoni e mi piacquero molto. In quel momento realizzai che fossero veramente un bellissimo gruppo, composto da 4 fantastiche e simpatiche persone che suonavano per amor loro e degli altri ovviamente divinamente... cosa che la vecchia me non avrebbe mai detto.

Verso le 17:15 tornammo a casa, sapendo che il giorno dopo saremo dovuti partire per tornare a Magdeburgo. Erano stati solamente 2 giorni, ma sufficienti per schiarirmi un po' le idee. Non successe nulla in particolare da raccontarvi...sempre le solite cose.

Mangiammo verso le 20 e rifacemmo le valige ma decidemmo di fare un giro a negozi. Ci dividemmo con l'intento di tornare a casa quando volevamo visto che la casa non era molto lontana dal centro. Bill decise di andare da solo, Gustav e Georg insieme e infine io e Tom. Girammo un paio di negozi fino a quando Tom si allontanò per guardare dei polsini bianchi da tennis che avrebbe indossato a piacere < Hey senti, vado un'attimo a dare un'occhiata a quei polsini... tu non ti allontanare>  disse autoritario, ma sapevo lo facesse per il mio bene. Sapevo che avrei dovuto ascoltarlo, ma avevo visto degli occhiali fighissimi in una zona abbastanza deserta . Un'ondata di vento freddo mi avvolse facendomi rabbrividire ed all'improvviso una grande mano si posò violentemente sulla mia bocca impedendomi di urlare e chiedere aiuto. Cominciai a scalciare, ma fu tutto inutile... la mia vista si annebbiò dall' adrenalina e la paura che provavo in corpo ma un un certo punto non sentii più nulla, come se il mio aggressore fosse scomparso nel nulla...

Ciao a tutti! Ecco qui il capitolo 9, spero come al solito che vi sia piaciuto e spero cominci un po' ad interessarvi di più, perché sinceramente non vedo feedback o comunque qualcosa che mi dica "continua" ahahah comunque il titolo del capitolo mi tocca molto, anche perché è una loro canzone che mi sta molto a cuore. Ci vediamo ciauu🪼

AUTOMATIC OR NOT?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora