"YOU DESERVE IT"

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< Offre la casa> dissi quando si alzarono per venire a pagare. Tom, ancora tutto appiccicoso grazie alla coca cola versata addosso, continuava ad implorare Gustav per andarsi a cambiare e la scena fu esilarante.
< Avanti Ester, almeno accetta questa mancia> mi implorò Bill.
< No> risposi secca.

Odiavo quando qualcuno cercava di infiltrarsi nei miei affari economici che non andavano alla grande. Non mi importava che fosse Bill la persona che mi stava offrendo una mancia, nemmeno per sogno avrei accettato e non avrei voluto far pietà a nessuno.
< Ok> rispose semplicemente sotto gli occhi incuriositi degli altri 3. < Però almeno tieni il biglietto per il concerto> concluse sospetto. Li salutai e rimasi ad aspettarli per quando avrebbero finito le prove, siccome per i giorni successivi avrei dovuto occuparmi solamente di loro 4 in aggiunta preparando loro anche i successivi pasti. Nonostante fosse un piccolo bar, avevamo a disposizione molti utensili, pentole e cibo... a dire il vero non ero una pessima cuoca.

Aprii la busta e vidi subito il biglietto, ma qualcos'altro attirò la mia attenzione: un aggiuntivo bigliettino accartocciato su se stesso. Lo stirai per vedere cosa ci fosse scritto e vidi: " Te la meriti, se hai bisogno di qualcosa scrivimi.
Macky" Il nomignolo mi fece sorridere spontaneamente e subito dopo misi via i 10€ che aveva inserito all'interno. Un vero angelo pensai.

[...]

<Avanti coglione cammina> sentii dire in lontananza, probabilmente Bill contro Tom.
Ero ancora seduta a godermi il mio tempo libero, quando la porta del bar si aprii e riveló i ragazzi tutti fradici. Se non fossi stata seduta per ore ed ore a leggere un libro, probabilmente mi sarei accorta che fuori stesse piovendo e che avrei dovuto giá cominciare a preparare il loro pranzo. Pensai ad una semplice pasta al pomodoro, veloce e buona.
<Ester? Sei qui?> esordii Georg cercandomi nel retro del locale. <Eccomi, ora arrivo e vi preparo subito il pranzo, datemi 5 min che mi cambio> dissi dall'uscio della porta. Qualora non lo sapeste, il bar per me era diventato una seconda casa, infatti se avessi litigato o peggio.. mi fossi lasciata, avrei avuto la possibilità di "vivere" fin quando non mi sarei stabilizzata. Il capo è sempre stato una persona d'oro e si preoccupava sempre di come stassi. Il retro, oltre a contenere le riserve di cibo, conteneva anche beni miei personali e una brandina.

Seppur fuori avesse cominciato a piovere, avevo cominciato a provare caldo e loro sarebbero stati i miei unici clienti per altri 2 giorni circa... quindi avrei potuto indossare quello che volevo come se vivessi con loro. Devo ammettere che mi mancava. Per non esagerare, nonostante il caldo, optai per questo semplice.

 Per non esagerare, nonostante il caldo, optai per questo semplice

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Tom's Pov

Sinceramente ci avevo pensato sù in questa marea di tempo e devo dire che mi ero pentito di averla ferita. Ho sempre cercato l'amore in una notte, non lo avevo mai trovato e penso che...quella notte con lei avessi solamente paura di ammetterlo. La mia codardia nell'amore aveva sempre rovinato tutto. La mia spavalderia era rimasta, ma si sapeva che sotto sotto ero sempre un cucciolo indifeso che aveva unicamente bisogno d'amore e affetto. Ho sempre cercato di capire se lei avesse mai decifrato in me quello che sapevo esclusivamente io. Mi sono continuamente comportato come se nulla mi fosse mai importato, come se mi sarebbe soltanto importato di entrare nelle mutande di qualche ragazza e il giorno dopo le avrei buttate fuori di casa non volendo nulla con loro. Avrei continuato a comportarmi come avevo sempre fatto e l'avevo conquistata, ero troppo orgoglioso, ma avrei avuto le palle di essere maturo e non l'avrei illusa: avrei riconquistato la mia stellina.

Georg mi avvisó che si stesse cambiando nel retro e poi sarebbe tornata da noi. Nel frattempo entrai nel bagno e iniziai a spogliarmi dei miei fradici vestiti. < Fortuna che ho portato il cambio> mormorai sospirando.

Fine Tom's Pov

Uscii dal retro e passando vicino al bagno notai la porta socchiusa. All'interno c'era Tom che si stava cambiando. I suoi muscoli si contraevano ad ogni suo movimento... strabiliante come in 4 anni il suo fisico fosse ancora perfetto e sentivo il bisogno di avere un contatto con lui. Ormai mi rassegnai dopo la storia precedente e decisi di voltare pagina cercando di reinserire lui e tutti gli altri nella mia vita perché sapevo che non sarebbe stato facile liberarmi di loro, d'altronde loro sono i Tokio Hotel dai!

Mi scappó una risatina quando lo vidi in difficoltá mentre cercava di infilarsi una maglia oversize nera ed una felpa con cerniera del medesimo colore. Svelta scappai cercando di non far rumore, ma capii di essere stata beccata quando sentii una roca risata alle mie spalle. Feci finta di nulla e mi diressi verso Bill abbracciandolo < Grazie per la busta, sei un angelo> dissi stampandogli un innocente bacio sulla guancia. Avrei giurato di aver visto il chitarrista alzare gli occhi al cielo alla vista della scena. <Te lo meriti dopo tutto quello che hai passato> mi rispose Bill premurosamente.

< Ehm, ora vi preparo il pranzo> annunciai ottenendo uno sguardo di approvazione da tutti e quattro. < Che ci prepari di buono?> chiese Gustav. <Una buonissima pasta al pomodoro> ribattei sorridendo. Gli occhi di tutti si illuminarono. < Una buonissima pasta all'italiana preparata dalla carissima Ester> ridacchió Georg < Sará sicuramente perfetta> concluse. Sorrisi e mi diressi ai fornelli.

Spazio autrice
Ciao a tutti ! Oggi mi sono proprio imposta di pubblicare il capitolo 17 entro stasera,anche perché vedo che ad alcune di voi piace❤️ Ormai sono un disco rotto a scrivere queste cose quindi sapete giá di scrivermi se vi piace, di votare ecc. hahahaha sapete che vi voglio bene. Grazie❤️ A presto! 🪼

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