Ester, una ragazzina di 16 anni dopo la morte di sua madre per colpa di una malattia dovrà fare ritorno in Germania a Magdeburgo e andrà a stare come esattamente 5 anni prima con gli Zii. Gli Zii però abitano in un quartiere abbastanza tranquillo se...
Cazzo, in 4 anni era diventata ancora più bella di prima. Mi sembrava ancora di vederla contorcersi sotto il mio tocco quella notte di fuoco... una cosa a parer mio eccitante. Ormai non ero più un ragazzino arrapato come anni fa, ma le ragazze non avevano mai smesso un minuto di starmi appiccicate, anzi, lo facevano ancora di più.
Non mi aspettavo di trovarla in quel locale trascurato in una vietta di Milano perfetta per starcene tranquilli, eppure eccola lì davanti a tutti noi nella sua infinita bellezza. Non mi salutò, mi rivolse una piccola smorfia che ricambiai troppo fiero per rivolgerle la parola.
Fine Tom's Pov
Mentre inserivo la loro colazione nel vassoio per portargliela, "Alejandro" di Lady Gaga risuonó e maledissi mentalmente il capo per aver inserito delle canzoni che mi avrebbero fatto interrompere la mia sessione di lavoro e mi avrebbero fatta ballare su un tavolo. Il solo pensiero mi fece scoppiare a ridere. Mentre mi dirigevo verso il tavolo, lo sguardo di Tom si posó su di me e le gambe divennero gelatina pura... rischiai pure di rovesciarmi il tutto addosso sotto il suo attento sguardo.
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Mi abbassai per appoggiare il vassoio tra Georg e Gustav e vidi il chitarrista puntare lo sguardo verso la mia scollatura per poi ghignare.
"You know that I love you boy Hot like Mexico, rejoice At this point I've gotta choose Nothing to lose Don't call my name Don't call my name, Alejandro I'm not your babe I'm not your babe, Fernando" si sentiva Lady Gaga in sottofondo.
Subito pensai di dire a Tom di smetterla, ma cambiai idea perché sapevo che sarebbe stato inutile con una persona testarda e strafottente come lui. Bill vide tutta la scena e pensò bene di tirargli un piccolo schiaffetto sulla coppa del collo facendolo imprecare verso di lui e ringraziai mentalmente il moro per aver fatto quel che avrei voluto fare io appena lo vidi entrare nel bar.
< Senti Ester... ci stavamo domandando se per caso vorresti avere un biglietto gratis per il concerto di dopo domani.> pronunció Georg pregandomi con lo sguardo dopo avergli servito la colazione. < Beh, se non é un problema per voi, verrei volentieri> risposi imbarazzata guardandomi le scarpe. < Non credi sia maleducazione non guardare in faccia le persone quando ti parlano stellina> si intromise per la prima volta Tom. Quel nomignolo non lo avevo sentito per 4 anni, eppure ogni volta sembrava come se fosse la prima. 300 emozioni diverse si scatenarono in me, ma ebbi comunque il coraggio di rispondergli.
Scoppiai in una fragorosa risata prima di dire < E tu non credi che sia meleducato anche illudere una persona, o fissare la scollatura ad ogni ragazza che ti sta vicino? Eh? Te lo dico per un ultima volta, SMETTILA DI CHIAMARMI IN QUEL MODO!>. Non sapeva che quel nomignolo mi faceva male dentro, suscitava troppi ricordi.
Dopo quello gli versai addosso metà della sua stupida coca cola che era solita per la sua colazione sulla sua giacca nera e l'altra metà gliela lanciai. La prese al volo fissandomi incredulo. < La ragazza ha fatto carattere negli ultimi anni eh> sentii dire da parte sua ridendo ai ragazzi mentre mi allontanavo soddisfatta dietro il bancone.
"Don't bother me Don't bother me, Alejandro Don't call my name Don't call my name, bye, Fernando I'm not your babe I'm not your babe, Alejandro Don't wanna kiss, don't wanna touch Fernando".
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Spazio autrice
Ciao a tutti! Ed ecco qui anche il sedicesimo capitolo. Come vi è sembrato? Io sono abbastanza soddisfatta, comunque... quanto bella è la nostra protagonista interpretata da Jules LeBlanc😍? A presto!🪼
