7.

1.5K 138 25
                                    

Sono appena tornata a casa.

"Senza concludere un bel niente!". mi ricorda la mia voce interiore.

Come darle torto.

Non sono riuscita a lasciare Emre e ritrovarmi Can così all'improvviso, ammetto che mi ha destabilizza ulteriormente.

In punta di piedi, dopo essermi tolta le scarpe, raggiungo la mia stanza.

Pare che stiano dormendo tutti e con "tutti", intendo anche la pettegola di mia sorella Leyla.

Entro in camera e chiudo la porta cautamente.

Mi cambio, mettendomi qualcosa di comodo e mi siedo alla scrivania.

Davanti a me il diario.

Lo osservo con sorriso.

Lo apro e la mano mi spinge ad impugnare la penna, per mettere nero su bianco le emozioni che sento in questo momento.

Lo apro e la mano mi spinge ad impugnare la penna, per mettere nero su bianco le emozioni che sento in questo momento

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

✍️Ogni notte, quando il silenzio riecheggia, sento delle voci nella mia testa. . .  E una di queste voci in questo momento, sei Tu, mio Can . . . Sei arrivato all'improvviso, sconvolgendo la mia vita. Sei arrivato senza invito e non so come farti uscire, perché quando ti ho di fronte, mi viene difficile mantenere sana la mente, e regolari i battiti del mio cuore ✍️

Mi fermo.

Rileggo quello che ho appena scritto.

"Mio Can?". Penso.

"Da quando ho deciso che è mio? Riprenditi Sanem".

Sbuffo mentre guardo il soffitto.

"Stai bruciando per il fratello del tuo "ragazzo"! Te ne rendi conto?".

<È tutto sbagliato Sanem! Anche se lascerai Emre, non penserai mica di legarti a suo fratello! Torna in te!> , penso ad alta voce , mentre stappo il foglio dal diario, che ho appena scritto.

Lo osservo.

Porto la punta della penna sul nome "Can" e lo sbarro nervosamente, modificandolo con Albatro.

È così che lo voglio vedere.

L'albatro non rimane mai per lungo sulla terra ferma.

Can andrà via, prima o poi.

Non ci sarà niente che lo porterà a rimanere e in tal caso, non assumerò questa responsabilità.

Piego il foglietto e lo sistemo nel cassetto.

Non mi va da cestinarlo.

Torno a scrivere.
Ne ho esigenza.

Lascio che questa penna sia per me una valvola di sfogo.

Penso ai suoi occhi.

Sorrido.

✍️ . . . Quando mi sorride, mi fa venire i brividi e quando mi guarda profondamente, sento le mani sudare✍️.

Tu Sei Solo Mio. Punto. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora