La sera
Sono piazzata davanti allo specchio da minuti interi a rifarmi il trucco.
Ho la mano troppo pesante stasera e mi è uscito un trucco troppo marcato.
Mentre mi ripulisco le labbra dal rossetto rosso, sento bussare alla porta.
Deduco sia madre quindi la invito ad entrare.
<Sanem... Posso entrare?> , lo dice dopo aver aperto appena la porta
<Si, mamma> , le sorrideEntra e chiude la porta.
Si avvicina a me e sorridendo, porta una mano sulla mia guancia.
<Quanto sei cresciuta bambina mia, me ne rendo conto solo ora> , i suoi occhi sono lucidi
<È vero... Il tempo passa davvero in fretta> , le sorrido
<Eh già! . . . Ti vedi con Can?> , mi chiede poi
<Sì. Vedi mamma... Lui questo fine settimana andrà via e quindi passeremo più tempo possibile insieme>Il mio cuore martella all'impazzata.
Ogni volta che tocco quell'argomento.<Come andrà via?>
Le racconto tutto, ritrovandomi in un abbraccio.
<Sei una brava ragazza Sanem! Non lo dico perché sei mia figlia, ma perché il tuo cuore è così grande da riuscire a mettere prima la sua felicità alla tua. Sembra una cosa facile, ma non lo è. Sono orgogliosa di te> , mi sorride, accarezzandomi la guancia
<Quanto pagherei per sentire queste parole da papà... Ma lui... È così freddo, distaccato, come se lo avessi deluso>, sospiro con occhi inumiditi
<Sanem...>, sospiraCi guardiamo attentamente negli occhi.
<C'è un motivo per cui tuo padre reagisce così> , dice e corrugo la fronte
<Cioè?>
<È legato al suo passato. Più precisamente a tuo nonna Melak>Qui mi ha colto di sorpresa.
Mio padre non ha mai parlato del passato, soprattutto, di nonna Melak.
<Saprò mai un giorno cos'è successo con nonna Melak?>
<Dovrà essere lui a parlartene. Posso dirti solo che ha sofferto tanto per le scelte che tua nonna ha fatto in passato. Dentro lui c'è una ferita profonda che non dà a vedere... Ed è per questo che ti chiedo pazienza e comprensione. >
<Mi dispiace per quello che sto ascoltando, ma... Can non ha colpe>, mi asciugo le lacrime
<Pensi che lui ce l'abbia davvero con Can? Oggi mi ha detto di averlo raggiunto in ufficio>Sgrano gli occhi.
<Cosa?>
Can non me l'ha detto.
<E che gli ha detto?> , continuo
<Di lasciarti in pace>
<Beh! Che si mettesse l'anima in pace! Can non lo farà mai> , gesticolo
<E sai perché, mamma? Perché ci amiamo! >
<Lo so Sanem! E lo sa anche tuo padre... Vuoi sapere che mi ha detto?>
<Cosa?>
<Che a pelle non era così male... Che è un bel ragazzo, disponibile e cordiale>
<Allora perché? Perché ostinarsi a questo punto?>
<Perché è la sua ferita che non gli permette di andare oltre! Mi dispiace per tua nonna, che riposi in pace, ma la colpa di tutto questo è la sua! > , gesticola
<Ho sposato tuo padre quando era un vaso rotto! Un uomo che aveva chiuso il suo cuore! Ho incollato quel vaso e l'ho fatto rivivere>
<Mamma... Quanto siamo simili io e te?>
<Ed è per questo che hai il mio appoggio figlia mia. Tu sei identica a me. Sai quello che vuoi e combatti con le unghia e con i denti. Sii fiera di te stessa e cammina sempre a testa alta! > , mi abbraccia ancora
<Teşekkürler Anne > (grazie mamma)