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Can's Pov

Sono nella mia stanza , seduto sulla poltrona, impegnato nella lettura di un preziosissimo libro che ha catturato tutta la mia attenzione sin dalle prime pagine.

Più che un libro è un insieme di lettere.
Più precisamente una biografia, dell'autore Franz Kafka alla giornalista e scrittrice, Milena Jesenská.

Talora ho l'impressione che abbiamo una camera con due porte, l'una di fronte all'altra, e ognuno stringe la maniglia di una porta e basta un batter di ciglia dell'uno perché l'altro sia già dietro la sua porta e basta che il primo dica una sola parola, il secondo ha già certamente chiuso la porta dietro di sé e non si fa più vedere📘.

Rileggo questo pezzo che mi ha portato a sentire uno scossone

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Rileggo questo pezzo che mi ha portato a sentire uno scossone.

Perché mi tocca?

Perché improvvisamente, ogni parola letta di questa narrazione, sembra rivolta a me?

Vengo interrotto da svariati colpetti dietro la porta.

<È aperto!> , dico, sospirando e chiudendo di colpo il libro

Non mi disturbo nemmeno ad alzarmi.

Porto solo lo sguardo in quella direzione, notando mia madre entrare con braccia conserte.

<Can> , dice con tono pacato
<Dimmi>, sospiro

<Resterai qui dentro per tutto il tempo?><Non ho nessuna intenzione di unirmi a voi per la cena><Ha detto la stessa cosa Emre! - sospira - posso sapere che sta succedendo tra voi?><Torno a dirti che non ho nessun problema con Emre, è lui che ne ha...

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<Resterai qui dentro per tutto il tempo?>
<Non ho nessuna intenzione di unirmi a voi per la cena>
<Ha detto la stessa cosa Emre! - sospira - posso sapere che sta succedendo tra voi?>
<Torno a dirti che non ho nessun problema con Emre, è lui che ne ha uno con me. Quindi non dovresti rivolgere a me questa domanda>
<Can ... Possiamo parlare un po'? Per favore! >

Annuisco debolmente.

Le indico la poltrona libera di fronte a me.

Si siede e mi guarda.

<Non mi guardare così, lutfen. > , dico prontamente, mostrandomi infastidito
<Ti guardo come una madre guarderebbe suo figlio>
<Ed è qui che c'è interferenza! Hai detto "madre"? Sono anni che la sto cercando! Qualcuno l'ha vista?>
<Lo so che non sono stata una madre perfett->
<Yok! Non sei stata una "madre" ! Sei stata la madre di Emre! È diverso> , gesticolo animatamente
<Can dovresti comprendere insieme ad Emre, un po' di più le decisioni che ai tempi io e vostro padre abbiamo dovuto prendere>
<Il punto è che non capirò mai! >
<La colpa è solo ed esclusivamente di tuo padre! È lui che ha rovinato l'equilibrio della nostra famiglia! >
<Perché sempre attaccare papà? Tu non hai colpe? Ma in tutto questo mi chiedo come avete potuto permettere a me ed Emre di crescere così distanti? Vi siete fatti la guerra, facendoci pagare il prezzo delle vostre scelte! Guarda cosa sta succedendo! Mi ritrovo un fratello che non mi vede come tale, ma come un nemico! In me , vede papà! Non mi libererò mai di questa "magagna" che mi è stata data! Vorrei tanto fargli capire che non sono papà! Ma è così malfermo quel ragazzo!> , sbraito
<Hai ragione! Emre se la sta prendendo con te ingiustamente. Gli parlerò di questo>
<Lui se la sta prendendo con me ingiustamente, esatto, e tu? Cosa stai facendo? > , spalanco le braccia
<Can devi capire una cosa! Tutto quello che faccio per te o tuo fratello, è solo per il vostro bene!>
<Cercare di convincere Polen a provarci ancora con me, dopo che ho espresso chiaramente che tra noi è finita, è sempre per il mio bene? Che concetto hai di "bene"? > , Corrugo la fronte
<Non voglio convincerti di niente Can! È la tua vita, come tue sono le decisioni da prendere! Mi è solo dispiaciuto sentirla stare male per la vostra rottura. Volevo solo riparare le crepature che si sono create tra voi, tutto qui> , gesticola anche lei
<Non c'è più niente da riparare mamma. Ora c'è un'altra donna nella mia vita! Polen è un capitolo chiuso> , mi alzo
<Aspetta un momento, Can!> , si piazza davanti
<Ho saputo di questa "presunta" ragazza nella tua vita. Polen mi ha accennato qualcosa... Ti posso dire che sta incolpando medesima per quello che sta succedendo tra voi, ma questo a me non interessa molto. Tornando a noi, volevo sapere di più sul suo conto>
<Non parleremo di questo, mi dispiace. Al momento è così>
<E perché no? Ti fa paura dirmelo?>
<Preferisco così. Troppo presto per metterla nelle bocche di tutti. Piuttosto, hai lasciato le quote ad Emre?>
<No. Non ancora! >
<E perché no?>
<Can , tu non conosci tua madre... Prima di fare una cosa, devo essere certa che sia quella giusta>
<Hai dei dubbi su Emre per caso?>
<No! Ma ultimamente è strano... Non lo vedo abbastanza concentrato sul lavoro e inoltre, la tua frase mi ha riflettere molto>
<Quale frase?>
<Mi hai detto che dando le quote ad Emre, è come se volessi farti la guerra. In realtà non è così, ma facendolo, farei intendere questo ad Emre e non voglio! Io sono venuta perché ho intenzione di sistemare le cose qui ad Istanbul e tra queste , ci sei tu>, si avvicina e mi stringe il braccio
<Guardati! Sei diventato un gigante! > , mi sorride
<Mamma! Lo sai che non sono per le moine>, mi stacco
<Sei stato sempre così. Anche da piccolo scappavi se volevo abbracciarti o lasciarti un bacio>
<Forse perché non ho mai creduto all'effetto! >

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