Raggiungo l'agenzia e prima di entrare, rispondo alla chiamata di mio padre.
<Papà! Dimmi>
<Sanem, figliola! Dove sei?>
<Ehm... Scusa se non sono venuta al negozio, ma ho una commissione da fare>
<Una commissione dici?>
<Si, papà! È una lunga storia... Poi ti racconto. Ora devo chiudere! A dopo! Ti voglio bene>
<Sanem non ria-> , non gli permetto di finire la frase, che premo velocemente la cornetta rossaSospiro ed entro.
Ci sono stata qualche volta in agenzia, quindi so come muovermi ed è per questo che in pochi minuti sono al piano della Friki Harika.
Ho sentito da Leyla che stanno preparando la festa per l'anniversario dell'agenzia e questo spiega la baraonda tra i corridoi.
Incontro Guliz e le sorrido.
È l'unica con cui ho scambiato qualche chiacchiera, quando sono stata qui.
<Ciao Guliz, come stai?> , le chiedo, avvicinandomi
<Sanem? Ma ciao!> , esclama con sorrisoCi abbracciamo.
<Come mai sei qui? È bello vederti> , mi dice, mentre si stacca
<Sono passata a salutare mia sorella... È nel suo ufficio giusto?>
<Si, dovrebbe essere ancora lì! Perlomeno, non l'ho vista uscire>
<Verifico di persona allora...> , le sorrido
<Che mi racconti? Tutto bene?>
<Sì! Tutto bene e a te?>
<Solita vita! Casa e agenzia... Poi, questa agenzia!> , ride
<Eppure, sarebbe davvero divertente lavorare qui... Cioè, guardali> , dico, indicando il pazzo di Cengiz che corre tra i corridoi urlando di muoversi
<Lui è sempre così?>
<Dici Cey Cey?>
<Già! Voi lo chiamate così... Mi riferisco a lui, sì>
<Oh no! Lui non è proprio così... È peggio>Ridiamo insieme.
<Ti auguro un buon lavoro Guliz! Grazie per la chiacchierata> , l'abbraccio di nuovo
<Grazie a te! Fatti vedere spesso... È un piacere>Annuisco con sorriso e mi incammino verso l'ufficio di Leyla, ma prima , ho occasione di passare da quello di Emre.
Non è ancora arrivato.
Meglio così.
Mentre proseguo lungo il corridoio, mi accorgo nell'ufficio di fianco, della presenza di Can.
È piazzato davanti al PC, piuttosto concentrato ad osservare lo schermo.
"Ok! Quale occasione migliore per parlare con lui?". Penso e mentre sto per seguire il mio impulso, vengo richiamata da Leyla.
<Sanem, si può sapere che ci fai qui?> , continua e avanzo in sua direzione, con mezzo sorriso
<Sono passata a salutarti! Ti stavo cercando>
<E comunque il mio ufficio è questo - Indica la vetrata alle sue spalle - dove stavi andando tu è del signor Can! Per la cronaca è il fratello del signor Emre>
<Lo so chi è! L'ho conosciuto ieri> , abbasso di poco il tono
<Sanem! Che significa che l'hai conosciuto ieri?>
<Non vorrai mica parlare qui, deduco. Entriamo nel tuo ufficio> , intanto le passo davanti per farmi strada