𝙋𝙞𝙧𝙖𝙩𝙚 𝙆𝙞𝙣𝙜 | sᴇᴏɴɢᴊᴏᴏɴɢ

𝕮.1 𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘢𝘯𝘰

Il sole ormai stava già sparendo fra le montagne, lasciando il posto alla luna, che si innalzava all'orizzonte.
Le stelle spuntarono una dopo l'altra, mentre l'odore della salsedine si intensificava ancora di più.
Nonostante tutto, il giovane pirata era rimasto seduto sulla punta della nave, ammirando con fierezza lo spettacolo mozzafiato che la natura gli stava regalando. Quelli erano i momenti che più lo rendevano felice.

Quel bellissimo silenzio venne interrotto da una voce stridula, che richiamava il pirata che si stava godendo la sua amata quiete.
« Honjoong! »
Il ragazzo ricevette un'occhiata d'odio, seguita subito dopo da una piccola risata non appena vide la paura nei suoi occhi.
« mi hai interrotto, Wooyoung, spero per te che sia qualcosa di importante... in più è Capitano, non Honjoong »
disse, spostando lo sguardo di nuovo verso il mare che fortunatamente era calmo.
« pensavo fosse libero... insomma non stavate facendo nulla, comunque, Capitano, poco fa mi hanno consegnato una lettera da suo padre, voleva augurarle la buona fortuna per la partenza di domani »

Honjoong strinse i pugni, annuendo, mentre gli rispondeva con un lungo sospiro.
Suo padre non riusciva proprio a farsi i fatti suoi. Com'era possibile che non appena riusciva a raggiungere la felicità, arrivava suo padre a fargli cambiare rotta?
Certo, doveva essergli grato per avergli regalato quella favolosa nave, ma lo scopo del regalo non era per far felice il figlio il giorno del suo compleanno, ma per avere pieno controllo di lui e della ciurma, così da minacciarlo di sottrargli la nave se non eseguiva i suoi ordini.

« per me puoi pure bruciare la lettera, prima di partire, all'alba, gli scriverò per rispondergli, dì al postino che la lettera dovrà essere consegnata per ultima, altrimenti... »
« ho capito l'antifona, Capitano »
Honjoong sorrise soddisfatto e, con un salto, scese giù dalla punta, avvicinandosi al suo nuovo Ufficiale, prendendo tra le mani la lettera, stropicciandola.

« perfetto, sai per caso il resto della ciurma a che ora arriverà? »
« prima che le campane di mezzogiorno suonino, Capitano »
« aish, io volevo partire presto... mi toccherà aspettare quei miserabili »
sbuffò in un tono bambinesco, incrociando le braccia al petto.
Wooyoung si fece scappare una piccola risata, non riuscendo più a mantenere la sua parte.
« oh andiamo, così avrò più tempo per allenarmi nel darti del lei e chiamarti Capitano »
« se vuoi essere il mio Ufficiale vedi
di portarmi rispetto, almeno davanti a loro! »
disse il pirata, sbattendo un piede per terra, come quando ad un bambino non gli si da il giocattolo che tanto desidera.

« sisi, come vuoi tu, Capitano »
ridacchiò, sbiascicando l'ultima parola per farla risultare fastidiosa.
Wooyoung era al corrente di quanto Hongjoong fosse infantile e testardo ma adorava innervosirlo e vedere le sue guance diventare rosse.
Decise comunque di concludere la discussione lì, dopotutto aveva davanti una vita per prenderlo in giro.
Fece un piccolo inchino, per poi dileguarsi e scomparire nel buio, lasciando da solo il pirata sul molo.

Abbassò la testa per guardare la lettera del padre che aveva fra le mani. Lo odiava a morte, ma davanti a lui era così debole e sottomesso che non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia.
In uno scatto d'ira, strappò la lettera e lasciò che ogni pezzettino volasse via nel vento.
Alzò la punta del naso verso il cielo stellato, mordendosi il labbro per trattenere ogni sua emozione. Si era allentato così allungo per quel momento, non poteva fallire, non adesso.

La mattina seguente Hongjoong era già sulla nave, mentre si specchiava nel riflesso del mare per sistemarsi il cappello. Sfortunatamente era troppo grande per lui e si maledì per essere stato così testardo quando la sarta del padre lo invitò a prendere le misure nel suo ufficio.
Cercò di sistemarlo il più che poteva, cercando di tamponare il suo errore.
« Capitanoo ~ »
canzonò una voce, facendo sobbalzare Hongjoong.
« che c'è!? »
disse infuriato, girandosi di scatto verso Wooyoung con i pugni serrati.
« oi oi, siamo già nervosi? cerca di placare la tua rabbia prima che arrivi la tua squadra...
altrimenti li farai scappare »
ridacchiò, appoggiando un gomito sulla sua spalla per sorreggersi. Non avevano molta differenza di altezza, ma si divertiva a prenderlo in giro comunque.
« Wooyoung, caro, non riuscirai nemmeno a goderti la cerimonia che sarai già in fondo al mare a rimpiangere tutti i tuoi peccati »
sputò acido, mentre con uno scatto si staccò da lui, facendolo barcollare per mancanza di equilibrio.
« oh ma insomma! non puoi già minacciarmi, non siamo nemmeno partiti... »
« e allora vedi di tacere se non vuoi che passo ai fatti » .
Non gli diede nemmeno il tempo di controbattere che si girò dandogli le spalle, avviandosi verso l'asse che univa la nave al molo.