𝕮.17 𝘊𝘢𝘵𝘦𝘯𝘦

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Hongjoong si risvegliò piano piano da quel incubo, vedendo colpito da un enorme dolore proveniente dalla testa.
Tentò di portare le mani sul viso ma qualcosa le bloccò a metà, costringendolo ad aprire completamente gli occhi.
Si guardò in torno prima di alzarsi, notanto che non era più nell'arena ma nella stiva di una nave.
Si mise seduto lentamente, cercando di non far rumore con le catene che gli tenevano i polsi legati.
“ figlio di puttana ”
imprecò, quando riconobbe la stanza in cui si trovava.

« finalmente ti sei svegliato »
disse Yunho, alzandosi dalla sedia ai piedi del letto in cui si trovava.
« forse era meglio non svegliarmi mai più »
Yunho si lasciò sfuggire una breve risata, avvicinandosi ad Hongjoong.
« il capitano mi ha detto di controllarti fino al tuo risveglio »
« e perché cazzo mi ha legato? »
sbottò, alzando i polsi legati, osservando come le catene fossero corte. Probabilmente non poteva nemmeno scendere dal letto.
« mi ha solo detto che per un po' dovrai rimanere così, non sa qual'è il tuo dono e per quanto ci riguarda potresti pure dar fuoco alla nave in men che non si dica »

Hongjoong roteo gli occhi, incrociando le gambe mentre si guardava in torno.
« dov'è? »
« non verrà »
rispose secco, mentre portava alla bocca una sigaretta.
« codardo, prima fa il ruffiano, mi lega e poi non ha nemmeno le palle di affrontarmi »
« sapeva che l'avresti detto, probabilmente verrà nei prossimi giorni... per ora devi rimanere qui »
sorrise, mentre si alzava per cercare una ceneriera.
« voglio Wooyoung »
« e lui non vuole te »
« cazzate, smettila di seguire il copione e dimmi la verità, che gli avete detto? immagino la stessa cosa che avete detto a tutta la ciurma »
« per loro hai bisogno di riposo perché Hwang ha ordinato che devi stare in isolamento »
scollò le spalle, finendo per spegnere la sigaretta dato che non trovò ciò che cercava.
« e ci hanno creduto? »
Yunho annuì per poi avvicinarsi alla porta.
« se hai fame Han si è proposto di portarti del cibo »
« lui sa la verità? »
« sì e sa anche le conseguenze se parla »
concluse, uscendo dalla stanza, lasciando Hongjoong lì da solo.

Scese dal letto, arrivando alla conclusione che era stato un vero stupido a mostrare le sue abilità nello scassinare le serrature. Seonghwa non solo aveva fatto in modo che non si potesse allontanare dal letto ma l'aveva pure legato con delle catene di cui la serratura era troppo lontana per arrivarci.
Le guardò per disperazione, non erano grandi ma di certo erano impossibili da rompere a mani nude, almeno ché non iniziava a prenderle a testate, ma l'idea non lo convinceva.
Non sapeva nemmeno quale fosse il suo dono, poteva pure provare a fare un tentativo ma era un suicidio.

« Capitano »
sussurrò una voce, che lo fece tremare dallo spavento. Era troppo concentrato a capire come si doveva liberare che non notò l'arrivo di Yeosang.
« come... perché sei qui? »
« sono riuscito ad origliare alcune conversazioni di Seonghwa, non molte dato che Lisa ha scoperto le mie abilità nel nascondermi »
« l'hai detto a Wooyoung? »
Yeosang scosse la testa, mentre si avvicinava al Capitano.
Hongjoong rimaneva sempre sorpreso dai passi leggeri di Yeosang. Yunho quando era passato per lì, ad ogni suo movimento faceva scricchiolare le assi, mentre il biondo sembrava essere uno spettro.

« non posso spargere la voce, ci controllano ad ogni movimento che facciamo »
« qual'è il piano di Seonghwa? »
« da quel che ho capito ti terrà chiuso qui fino al porto, ti stordirà un'altra volta e poi ti porterà con se... il resto penso non sia cambiato »
Hongjoong sospirò, stringendo leggermente i pugni. Era stato troppo impulsivo nell'accettare di portare Seonghwa con sé, eppure gli sembrava che qualcosa fosse cambiato in lui, ma probabilmente si era sbagliato.
« ho dato la chiave a Wooyoung »
sussurrò Yeosang, abbassando leggermente lo sguardo.
« Lisa, dopo che te ne sei andato, mi continuava a seguire costantemente, l'unico che non da nell'occhio, per assurdo, è Wooyoung, ormai ha il titolo da ubriacone su questa nave, nessuno sa che finge »
« se la metti così hai fatto bene... Yeosang mi devi fare un favore »
Il biondo alzò lo sguardo, pronto ad ascoltare la richiesta del suo Capitano.
« ipnotizza o Han o Yunho e digli di farmi cambiare le catene con una corda, al resto ci penserò io »
« approposito di Han, sono riuscito a parlare anche con lui, era spaventato all'idea di condividere le informazioni con me... probabilmente l'hanno minacciato perciò – »
« lo so, non ti preoccupare, ora va' »
sforzo un sorriso, al quale Yeosang ricambiò in pieno, per poi andarsene senza emettere nessun rumore.

Per fortuna aveva Yeosang nella sua ciurma, era l'unico che riusciva a raccogliere informazioni senza farsi vedere.
Voleva che anche Changbin e Mingi fossero al corrente di quello che stava accadendo ma era meglio non destare sospetti, altrimenti Yeosang non avrebbe avuto più il via libera.

Aspettò con ansia l'arrivo di Han, mentre iniziò a procurarsi dei lividi intorno ai polsi, in modo da avere più possibilità per attuare il suo piccolo piano.
Doveva scoprire il suo dono e porre fine a tutta quella pagliacciata.
Si girò di scatto verso la porta non appena essa si aprì, mostrando la figura di Han con un vassoio in mano.
« Han la prossima volta non metterci così tanto, stavo morendo di fame~ »
si lamentò, sorridendogli appena.
Han non rispose, appoggiando il vassoio sopra al comodino, spostandosi poi verso i polsi di Hongjoong.
Aveva le iridi dilatate, il ché significava che Yeonsag era riuscito nel suo obiettivo.

« devo... rimani fermo, Kim, per favore. »
sussurrò, lottando contro se stesso per compiere l'atto. Sapeva quanto fosse doloroso essere ipnotizzato e quasi si sentiva in colpa per aver portato Han ma era l'unico modo per levarsi quelle catene da mezzo, liberarsi da una corda per lui era un gioco da ragazzi.
Lasciò che Han lo slegava, aspettando con pazienza il cambiò. Effettivamente poteva pure scappare da lì, ma a che pro?
Han si sarebbe messo in pericolo, troppi casini ai quali non aveva la giusta forza per affrontarli, per una volta decise di aspettare.

« grazie Hannie! ora va molto meglio »
Han annuì, uscendo dalla porta, dimenticandosi di avvicinargli il vassoio.
Cercò di sporgersi ma l'unica cosa che vide era un bicchiere d'acqua e un panino avvolto in un tovagliolo rosso, sperava tanto di trovarci almeno una posata ma a quanto pare Seonghwa aveva pensato a tutto.

Sospirò, stendendosi piano piano sul letto, pensando al tempo passato insieme al rosa. Sembrava un'altra persona, eppure perché adesso si ritrovava in quella situazione?
La risposta era facile, aveva abbassato la guardia ingenuamente, lasciandosi trasportare da sentimenti che l'hanno portato a diventare debole agli occhi di Seonghwa. Eppure lui non lo odiava, nemmeno adesso, dopo che l'aveva rinchiuso come un cane, non riusciva a provare quel sentimento d'odio, nemmeno se fingeva.
Provava una sorta di ammirazione nei suoi confronti e nello stesso tempo pena, per quello che stava passando e che continuerà a passare.
Anche lui aveva sofferto e né portava le cicatrici nel cuore, forse era per questo che infondo si rivedeva in lui, forse era per questo che voleva che i suoi occhi neri non lo guardassero più con disprezzo ma con serenità, la stessa che aveva visto quando si scambiavano battutine sull'isola.

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【 𝕬𝘯𝘨𝘰𝘭𝘰 𝕬𝘶𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 :dico solo questo, voi non siete psicologicamente pronti per il prossimo capitolo 🏃🏻‍♀️ 】

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