Quarantasei: Fronte sud - Un padre e un figlio

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A partire dalla giovane età di quindici anni, la pila di corpi da cui Hakuryuu si ergeva cresceva sempre di più. Solo il rosso del sangue riusciva a scrutare all'interno di quella vuota oscurità, insieme ai sussurri che la sua maledetta spada continuava ad articolare.

Due parole, sempre le stesse: "più sangue".

E Hakuryuu non poteva fare nulla per impedire al suo stesso corpo di commettere quelle uccisioni.

Poi un giorno la vide, la sua luce.

Non era come il sole, in grado di bruciargli le retine, impedendogli di vedere. La considerava come la luna, in grado di illuminare la via del suo cammino in mezzo a quella oscurità. Rendeva diverso il buio a cui era abituato, quasi più confortevole.

Così bella e serena, da mozzargli il fiato.

Così accogliente e rassicurante, da far crescere in lui il desiderio di rompere la maledizione.

Questa era Ingrid Vrubel.

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Il villaggio Kimon era situato a nord di Ishgar, fondato dal soprannominato "Re degli Oni" Shuten-doji. Dai capelli corvini e due corna di diversi colore: uno blu e uno rosso, era un demone che amava uccidere più di chiunque altro, bere più di chiunque altro, abbandonarsi ai piaceri più di chiunque altro, circondandosi di tutte le donne che lo intrigavano. Il suo harem cresceva a vista d'occhio, non importandogli se quelle donne fossero già sposate, a che rango sociale appartenessero, o del loro consenso in generale.

In questo clima, una giovane e bellissima donna dai lunghi capelli argentei e profondi occhi celesti fu forzata ad entrare nel suo harem. La decima principessa di un piccolo, lontano regno dell'est: la chiamavano "Principessa Abbandonata", perchè nessuno aveva mai fatto caso a lei e nessuno aveva nemmeno protestato quando la sua bellezza aveva attirato il desiderio di Shuten-doji.

Nonostante la sua solitudine, la giovane donna rimase sempre a testa alta, camminando fiera, suscitando l'invidia di diverse donne, il cui favore avevano presto perso con il Re degli Oni.

Pochi mesi dopo il suo arrivo, rimase incinta. Il parto fu estremamente doloroso, ma un bel sano bambino dalle piccole corna rosse nacque. I suoi capelli avevano la sua stessa tonalità di argento, ma anche se i suoi occhi portavano il rosso cremisi dell'odiato Re degli Oni, la giovane donna aveva sempre sorriso e non aveva mai provato alcun rimpianto. Anche se la principessa odiava Shuten-doji con tutta se stessa, non avrebbe mai potuto odiare il suo adorato figlio.

La sua vita era terribile e molti non le rendevano le cose facili: da piccoli, infantili dispetti a veri e propri scherzi di cattivo gusto. Eppure, nonostante ciò, anche se il parto l'aveva resa più debole e non poteva camminare o stare in piedi troppo a lungo, anche se fosse stata dimenticata da Shuten-doji... non aveva mai perso il sorriso grazie al suo adorato Hakuryuu.

-Mamma! Mi hanno di nuovo preso in giro!-. Piagnucolò un piccolo Hakuryuu di dieci anni. Rispetto ai bambini mezzi-oni della sua età era più piccolo ed esile, e spesso veniva bullizzato. In quei momenti rincasava sempre con le lacrime agli occhi e si buttava nel letto ad abbracciare la madre. Come in quel momento.

-Un giorno sarai più alto e più forte di loro, mio Haku!-. Gli accarezzò dolcemente la testa, placando il suo pianto come faceva sempre.

-Dici sul serio?-.

Tiny Light [Fairy Tail Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora