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Quella là che vedete dinnanzi a voi, cari lettori, sono io. La giovane scrittrice che vi narrerà la storia della bellissima fanciulla allevata allo stato brado, insieme ad animali e bestie crudeli, anche del mondo magico.
Infatti la nostra cara protagonista, invece che vivere tra i noti Nomag o, conosciuti a voi come Babbani, stava nella sua piccola capannina di legno, in mezzo al bosco, insieme a un Maledictus.
Dopo tanti anni duraturi, a occuparsi della piccola Irene, quel mostro, si era finalmente trasformato in un maestoso destriero con un manto nero, tenebroso e al dir poco, lucente.

Nessuno era a conoscenza del cognome tanto famoso della bambina, nemmeno lei stessa. Pensava di chiamarsi Galadriel, sinonimo di luce, radianza.
Era questo che trasmetteva, soprattutto con gli occhi, azzurri-grigi, che facevano innamorare chiunque.

La sua pelle era chiara, come i suoi capelli biondi, tenuti a caschetto per non averli tra i piedi. Le orecchie erano piccole, ma sentivano benissimo, anche a chilometri di distanza. Forse perché, cari lettori, lei aveva tanti piccoli segreti, e uno di questi era proprio il suo lato da lupo. Non mannaro fortunatamente.

Aveva studiato e sofferto giorno e notte per diventare un Animagus. E tutti gli sforzi sono andati a buon fine. Il suo pelo nero è gli occhi rossi, spaventavano tutti. Ora era lei a portare paura e terrore nel mondo.

A dieci anni, Galadriel incontrò, per casualità Karkarof, il preside della scuola di magia e stregoneria di Durmstrang. Non fu tanto scontroso con lei, come un suo solito, ma restò ammaliato dai suoi occhi così lucenti e radiosi che si fece trasportare dalla passione.

Parlarono ore e ore; la piccolina era felice di chiaccherare con qualcuno al di fuori del suo adorato destriero, Cariddi.

A poco a poco, l'ex prigioniero, si accorse di aver davanti una strega di grande talento, forse con un po' di allenamento in più. E così, non perse l'occasione e, quando scattò mezzanotte del 30 luglio, un bellissimo gufo, dalle piume marroncine, si posò delicatamente al suo fianco, in quello che lei chiamava letto, aspettando il risveglio della piccola bionda.

La mattina seguente, come al solito, si svegliava con i raggi fiochi del sole, appena sorto. Ma invece di andare fuori, iniziando la sua giornata, ammirò con estremo stupore, il magnifico pennuto che le era venuto in visita.

Quei occhi neri, la scrutavano, sicuramente per dirle di muoversi perché aveva bisogno di un bel riposino.

Galadriel vide attaccato alla sua zampa sinistra, una lettera, la sua curiosità era il suo difetto più grande. Dubitò per pochi secondi, ma, alla fine si convinse e la afferrò, liberandola da quel gufetto.
La girò varie volte, forse c'era un indizio o qualcosa del genere. Nemmeno lei sapeva il perché qualcuno dovesse scriverle. D'altro canto non aveva amici e, dato che non se lo poteva permettere, studiava a casa insieme a Cariddi.

Lentamente la piccola aprì quella maledettissima lettera, scoprendo una pergamena, piegata in quattro parti. Sopra di esse comparve una calligrafia ben ordinata.

Decise di farsi coraggio ed iniziarla a leggere:

"Cara Signorina Galadriel. Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Durmstrang. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre.

Igor Karkharof."

Come poteva essere felice quella povera piccola? Lei amava stare in libertà, nel silenzio; ascoltare il vento che gli muoveva quei biondi capelli nel mentre che andava in avventura con Cariddi. E tutto finiva in un'unica mattinata d'estate.

Un'ora si susseguì ad un'altra. Un giorno si susseguì ad un altro e quella lettera, sfuggì dai pensieri della cara Irene. Forse era l'ora di crescere, di andare avanti.
Trovare degli amici e fare una vita da adolescente con gli ormoni alle stelle.


Galadriel salutò per l'ultima volta Cariddi, ammirando il branco che gironzola per il bosco.
Prese il suo borsone nero con i suoi pochi indumenti e si diresse verso Karkarof che la stava aspettando pazientemente.

In un attimo si trovarono in un porto sperduto, ma affollato.
C'erano soprattutto ragazzi, di tutte le età, che parlottavano qua e là. Delle enormi barche erano parcheggiate vicino al molo, le vele erano bianche, con due grossi falchi, rossi, in mezzo.

"Galadriel, voglio che mi ascolti attentamente. Questa nave ti porterà a Durmstrang. Lì imparerai a controllare la magia, le emozioni e il dolore. Quando sarai arrivata ti dovranno cancellare la memoria per non farti ricordare dov'è localizzata la scuola. Io sarò dietro di loro a controllare la situazione. Buon viaggio ragazzina" La bambina di undici anni sorrise andando velocemente a trovare un posto per riposarsi.

Prese un libro dal suo zaino e iniziò ad immergersi nella lettura, escludendo amicizie varie. Non era abituata a queste sciocchezze. Preferiva chiaramente stare nel silenzio.

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Buon sabato a tutti. Beccatevi un nuovo capitolo, tra poco inizierà la parte bella. E inizieranno gli spoiler sul mio profilo tik tok.
Ci vediamo :)

Irn

La ragazza di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora