IV

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Il giorno dopo, gli studenti di Hogwarts erano ancora incantati dalla bellezza e dal coraggio della giovane fanciulla dai capelli dorati.

Tutti i ragazzi di Durmstrang risiedevano nel giardino della scuola che li ospitava, nell’attesa degli ordini del loro preside Karkaroff che, in quel momento, parlottava con il suo vecchio amico, Silente, ignorando i suoi allievi.

“Chi è la ragazza?” chiese il mago tanto famoso. L’ex Mangiamorte accennò una lieve risata. Sapeva che gliel’avrebbe domandato.
“Galadriel. sì… la mia ragazza migliore. Forte, altruista, coraggiosa, indipendente. Il suo intelletto è a livelli massimi. Negli scorsi due anni non ha mai sbagliato un test.”

“Ha solo tredici anni?” Affermò sorpreso Albus “Quattordici. Il secondo anno ha vinto una borsa di studio per la scuola di magia di Uagadau, in Uganda. É lì che è riuscita a utilizzare certi incantesimi senza l’aiuto di una bacchetta. Non mi ha mai deluso. Ha sempre rispettato gli ordini, anche quelli più crudeli e terrorizzanti. Comunque è abituata a questo: i suoi genitori l’hanno abbandonata quando aveva solo due mesi, in un bosco, in Russia. É riuscita a sopravvivere grazie ad un Maledictus, che l'ha allevata come sua figlia. Lei non si ricordava nulla tranne che il trentuno luglio fosse il suo compleanno. Vive ancora insieme a quel mostro nella più completa natura. Buffo, no?” Gli spiegò Karkaroff
“Poverina…” Rispose il vecchio, avvilito “Ormai si è abituata a questa idea. Vieni, Albus, è l’ora che tu ammiri la sua potenza, anzi, resistenza”

I due presidi si avvicinarono verso gli studenti di Durmstrang e, incuriositi, anche gli allievi di Hogwarts.

“Ivan! Porta il tappetino” Urlò il suo preside in tono aggressivo. Il ragazzo sbiancò di colpo, ma, come richiesto, eseguì gli ordini, andando dentro la grande nave.

“Scusami..?” Disse una vocina stridula alle spalle di Galadriel, cercando la sua attenzione. Lei mugolò qualcosa innervosita, girandosi e scoprendo una magnifica ragazza dai capelli castani e riccioluti. Il suo naso era piccolo, a punta; era perfetto come i suoi occhi dello stesso colore dei capelli. L’iride era marrone, ma, grazie alla luce del sole, un verde intenso si mischiava perfettamente con esso. Era più alta di lei, forse di dieci o quindici centimetri, benché mostrasse di aver la sua stessa età.
“Per caso conosci una certa Ga? Ci scriviamo da mesi, è la mia amica di penna. Non mi ha mai detto il suo nome si è sempre firmata così” Continuò la ragazza castana mostrandogli le varie lettere che teneva in mano.
“Oh sì. Galadriel. La conosco…” Le rispose la bionda
“Si chiama come te? A Durmstrang è un nome tanto diffuso?” Commentò l’altra piena di domande. “No. Ci sono solo io. É un piacere fare la tua conoscenza di persona, Hermione” Disse infine lei accennando un sorrise e porgendogli le lettere.

Nel mentre Ivan aveva recuperato il tappetino formato da per lo più da sassi, lucidi, cosparsi di liquido infiammabile. Karkaroff con la punta della bacchetta gli diede fuoco e, delle fiamme arancioni, comparvero su quel pezzo di stoffa.

“Cosa fate?” Gli chiese Hermione confusa “Lo vedrai tra un po’” Le rispose Galadriel legandosi quei capelli lisci in una coda alta “Non sarà doloroso, vero?” Si assicurò la castana “Sì, sarà doloroso, ma non ve lo mostreremo altrimenti verremmo bocciati all’istante” Le ragazza che stavano ascoltando la conversazione sussultarono impaurite.

“Galadriel! Vieni. Il più piccolo comincia per primo. Lo sai bene!” E lei, infine, fece un lungo respiro andando davanti al tappetino ancora in fiamme. Le sue mani si posizionarono sopra, mettendosi in verticale, reggendo il corpo con solo le braccia.
Chiuse gli occhi cercando di contenere il dolore, come aveva imparato negli anni precedenti.

“1 minuto e 38 secondi” Commentò Karkaroff appena scese dal tappetino; Apollon gli versò subito dell’acqua gelida sulle mani. “Ti sei superata questa volta, ragazzina, hai battuto il tuo record.”

La ragazza di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora