II

186 14 2
                                        

"Buona sera a tutti; mi è giunta notizia che, il Ministero della Magia Inglese, ci ha scelto come scuola sfidante per il Torneo Tre Maghi. Chi vorrà partecipare dovrà avere almeno sedici anni. I prescelti abbandoneranno, per quest'anno, gli studi a Durmstrang, per viaggiare, insieme a me, in Scozia, ad Hogwarts. Chi vuole partecipare, scriva il suo nome nel tabellone di legno del corridoio ovest. Sceglierò io stesso, chi portare, basandomi sui voti ottenuti durante gli anni trascorsi. Voglio dare una possibilità ad un'altra o un altro studente, di qualsiasi età -ovviamente senza partecipare al Torneo- di venire con noi e fare da spettatore. Chi vuole provarci, l'uno settembre, dovrà presentarsi nel giardino sul retro per un... duello. Buona serata a tutti e buona cena. E che la fortuna possa essere sempre dalla vostra parte." Il giovane preside finì il suo discorso, andando a sedersi al tavolo dei professori, lasciando pieni di domande tutti gli studenti.

Ma noi, cari lettori, ci concentreremo sulla nostra protagonista, infatti Galadriel aveva appena passato tre anni dolorosi, pieni di disgrazie e paure. O meglio, due anni, benché avesse guadagnato una borsa di studio per la scuola di Magia di Uagadau, in Uganda, sui Monti della Luna.

Lì imparò a gestire certi incantesimi utilizzando solo le mani senza il possesso della propria bacchetta.

Karkaroff fu orgoglioso della sua studentessa; a tutti i nuovi studenti veniva presentata come il trionfo della scuola, da prendere assolutamente come esempio, anche dopo le sue numerose punizioni. Infatti con solo due anni aveva dovuto subire centosette castighi.

"Galadriel, scommetto dieci galeoni su di te" Disse il suo caro migliore amico, Kevin, e lei, per ringraziarlo, le sorrise.
"Come sapevi che mi sarei offerta?!" Chiese la ragazza accennando una lieve risata "Ormai ti conosco, amica mia. Galadriel, non si tira indietro alle sfide. E poi ami combattere più di chiunque altro in questa stanza" Lei sorrise immergendosi di nuovo nella lettura del suo vecchio, sporco e polveroso libro, studiando le pozioni di quell'anno, tirandosi avanti con lo studio. Come si può dire? La nostra cara protagonista era forte e adorava lottare e non solo: leggere era la sua grande passione: botanica, medicina, astronomia, chimica e tanto altro. Aveva un cervello niente male, da far invidia anche ad Einstein.

Tornando a noi, l'uno settembre era ormai alle porte e, Galadriel, non era assolutamente in ansia, a differenza di altri. In tutta la scuola si era diffusa la notizia che, la bionda, si sarebbe offerta per il cruento duello, contro un diciassettenne infuriato dato che non fu ammesso per partecipare al Torneo Tre Maghi.

Ogni persona che le passava davanti, rideva, anche le poche femmine che erano rimaste in quella dolorosa scuola. Le era difficile controllare la rabbia, soprattutto se quelle che ghignavano, si credevano più forti di lei.

Durante il giorno tanto atteso, la nostra protagonista, vagava avanti e indietro, con in mano la sua lucente bacchetta nera, in attesa del preside che, come al solito, era in ritardo.

Tutti gli studenti di Durmstrang erano sugli spalti del campo di Quidditch, compresi gli insegnanti, desiderosi di scoprire il vincitore.

Il favorito, un diciassettenne, muscoloso e alto, pavoneggiava davanti alla minuta figura di Galadriel; si notavano molto i trenta o quaranta centimetri di differenza, ma a lei non preoccupava. Era come se in quel momento non provasse emozioni.

Un cigolio di una porta, distrasse i partecipanti. Karkaroff entrò spavaldo, con due custodie di quello che sembravano, spade. Estrasse lentamente ognuna di esse, il sole illuminava quei pezzi argentati, accecando gran parte del pubblico.

Il preside si avviò verso i due duellanti, porgendogli quelle lame affilate. Tutti e due si sorpresero, pensavano che fosse un duello di incantesimi, non di armi.
"Paura Galadriel? Sei troppo dolce e carina per maneggiare una spada?" La stuzzicò quel bastardo.

Con una mossa di bacchetta, Karkaroff, fece comparire un muretto di pietra, sotto ai loro piedi, alto almeno cinque metri, con uno spessore di quindici centimetri.

Il viso del ragazzo sbiancò di colpo.
Come negli altri duelli, i due partecipanti, iniziarono con il saluto: puntarono le lame uno davanti all'altro, facendole sfiorare.

"Il primo che cade, perde la battaglia. Voglio un duello lecito. Sono stato chiaro?!" I giocatori annuirono "Bene. Buona fortuna" E così i due ragazzi si posizionarono ai bordi del muretto, in silenzio.

"Allora ragazzina. Inizi ad attaccare?!" Lei fece come richiesto correndo verso di lui, ed il ragazzo avanzò, cercando di difendersi. Le sue mani tremanti non lo aiutarono, costringendolo a puntare la sua spada in avanti, come uno sciocco.
Galadriel non esitò e, vedendo la presa solida su quella lama, ci saltò sopra, facendo come da trampolino, sorpassandolo e cadendo perfettamente dall'altra parte del muretto, puntandogli l'arma al collo.

Impaurito, il ragazzo, chiuse gli occhi e senza pensarci due volte, prese la ragazzina per i fianchi, scaraventandola davanti a lui.

Per non cadere, Galadriel, si tenne forte al muretto con una mano, cercando di non mollare la presa mostrando la sua sconfitta.

Spavaldo, il ragazzo, le andò di fronte "Sei così stupida, ragazzina! La tua fama è solo una grossa cazzata. Sei debole, fin troppo debole" Rise, ammirando la scena. Il pubblico era esterrefatto e in silenzio; non avevano mai visto Galadriel perdere.

La ragazzina, infuriata con se stessa, in un lampo, si diede una spinta, tirandosi su e, con un calcio, dichiarò la fine dei giochi di quel diciassettenne, che a stento si reggeva al muretto.

"Galadriel, ti prego, tirami su! Ho paura dell'altezza!" Gli confessò lui "Sarò anche debole, Jake, ma almeno non supplico il mio avversario per paura di morire" La ragazza, con crudeltà, schiacciò la mano del ragazzo, con il suo piede destro, facendogli mollare la presa.

Appena toccò il campo, si sentì un forte tonfo. Il cuore le batteva all'impazzata. Sugli spalti, il suo amico Kevin, sbraitava e urlava, facendosi notare da tutti.

Senza accorgersene, si ritrovò di nuovo a terra, con il preside al suo fianco. Lui puntò la propria bacchetta sul collo, iniziando a tossire per avere l'attenzione di tutti. Grazie all'incantesimo Sonorus, la sua voce si schiarì anche in mezzo agli applausi.

"É l'ora di annunciare i seguenti alunni che si uniranno a me, andando ad Hogwarts" Dalla tasca fece uscire una pergamena che fluttuò davanti ai suoi occhi.
"- Nicholas Ivanov;
  - Ivan Petrov;
  - Adam Novikov
  - Uliano Kuzbetsov
  - Vanya Vorobyov
  - Antip Povlov
  - Apollon Zaytsev
  - Prozor Volkov
  - Victor Krum
  - Moksin Sokolov e, la nostra vincitrice, Galadriel!"

Tutti quanti batterono le mani, i prescelti, urlarono dandosi il cinque a vicenda.

Gli occhi della fanciulla si illuminarono di gioia, adesso poteva visitare i meravigliosi paesaggi della Scozia.

~
Oggi è domenica allora ecco a voi un altro capitolo. Spero molto che vi piaccia. Buona serata a tutti quanti.

Irn

La ragazza di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora