Capitolo 40

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I've really been the best, the best of fools

I did what I could, yeah

'Cause I love you, baby

How I love you, darling

How I love you, baby

Since I've Been Loving You, Led Zeppelin

Quando vidi Teseo posare gli occhi sulla camicia, trattenni il fiato. Il cuore mi batteva così forte che potevo sentirlo nelle orecchie.

La camicia era la sua e ne lessi la consapevolezza nel suo sguardo.

Guardai quell'indumento, abbandonato sulla sedia nella fretta di vestirmi quella mattina, dopo aver passato la notte a stritolarmela addosso come conforto, e deglutii il nodo che mi stringeva la gola.

Feci un passo avanti, tremante nella mia maglietta rossa.

«É quello che penso?», chiese Teseo, con la voce roca.

Teneva ancora la maglietta di Luca tra le mani, ma non accennava a coprirsi.

Se ne stava lì, in mezzo alla stanza, mostrando il petto nudo e gli addominali che ricordavano quelli di una statua classica.

Era una vista mozzafiato.

Sebbene provassi a non scrutarlo apertamente, il mio sguardo era calamitato dalla sua carnagione dorata, dal piccolo neo che spuntava sotto il pettorale sinistro.

«Miki», mi chiamò. «Quella è la mia camicia?»

Cercai di parlare, ma la mia lingua restò incollata al palato asciutto.

«Miki».

Aprii la bocca e l'unica cosa che riuscii a pronunciare fu: «Non potevo lasciarti senza avere qualcosa che mi ricordasse di te. Senza avere qualcosa da stringere nei momenti in cui la tua mancanza mi avesse soffocato».

Non feci in tempo ad accorgermene.

Un attimo prima era lì, il secondo dopo Teseo mi aveva sollevato e le mie gambe erano attorno alla sua vita.

Mi spinse contro l'anta dell'armadio, dietro di me. La superficie del legno era fredda, ma il corpo di Teseo era così caldo da sembrare fuoco vivo. Quella differenza di temperatura mi fece rabbrividire.

Tenni lo sguardo puntato sul suo torace fino a quando non potei più resistere. Inclinai il mento verso l'alto ed incontrai i suoi occhi di smeraldo. Luccicavano. Lo facevano sempre quando mi guardava.

Presi un respiro profondo e il profumo del mio primo amore mi avvolse come una coperta.

Muschio bianco.

Era da tanto che non lo sentivo. La camicia di Teseo aveva perso il suo odore poche settimane dopo quella fatidica sera. Non sentivo quel profumo muschiato da dodici anni.

«Te lo chiederò solo una volta, mia dolce Miki», mormorò in tono grave Teseo. «E farai bene a rispondere onestamente».

Annuii. Avevo la gola troppo secca per parlare.

«In tutto questo tempo... Hai mai smesso di amarmi?»

Tra tutte le domande che poteva pormi, quella era l'unica a cui non avevo pensato. Eppure, la risposta scivolò dalle mie labbra come miele... in modo dolce, lento e inesorabile.

«Mai», sussurrai. «Non ho mai smesso di amarti».

Non aspettò un secondo di più. Appena quelle parole uscirono dalla mia bocca, Teseo schiacciò le sue labbra contro le mie.

How to charm Micol Esposito [Trilogia How To #1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora