I Think It's About Time I Punished You

4.5K 130 106
                                    

Mi chiedo se sappia che me ne sono già andata. Mi chiedo se stia salendo in macchina in questo momento, pronto a travolgermi. Non ho idea di dove mi trovo, è affollato ma non so cosa fare, dovrei chiedere a uno sconosciuto indicazioni per la stazione di polizia più vicina? Devo entrare in un negozio? O dovrei continuare a camminare? Ogni volta che mi sembra di parlare con degli sconosciuti, questi finiscono per essere uccisi, quindi per ora mi sembra giusto camminare. Mi misi la giacca e  incrociai le braccia nel tentativo di riscaldarmi mentre la fresca brezza mi soffiava sul viso. Ogni volta che sentivo il rumore delle ruote che stridevano o di un'auto in corsa che mi veniva incontro, impazzivo, pensando che fosse Tom, pronto a uccidermi per sempre questa volta, questa sarà l'ultima goccia, ma non mi interessa. Preferirei morire piuttosto che lasciarlo giocare con me come fa lui, perché non mi abbia ancora violentata non lo so, ma sono sicura che non resterò nei paraggi per scoprirlo. Davanti a me giunse un forte rumore di ruote che stridevano e io mi bloccai sul posto, terrorizzata mentre l'auto nera dall'aspetto elegante si faceva strada. Smisi di respirare mentre aspettavo di vedere Tom in macchina, con l'aria incazzata. La macchina si fermò e alcuni ragazzini si sono avvicinarono affacciandosi ai finestrini urlando e dando suggerimenti alla gente che camminava , io quindi tirai un enorme respiro di sollievo prima di continuare a camminare. Non passò molto tempo prima che mi imbattessi in una stazione di polizia e iniziai a correre verso di essa, la speranza che brillava nei miei occhi. I miei occhi brillavano mentre le mie lacrime facevano brillavano alla luce dei lampioni.
Ho sfondai la porta e sono entrai nella frenetica stazione di polizia. Tirai un forte sospiro di sollievo e lasciai scorrere le lacrime. Crollai a terra e non passò molto tempo prima che alcuni poliziotti si avvicinassero e mi sollevassero piedi, portandomi su una sedia. Non riuscivo a smettere di piangere, ero così felice di essere libera, di essere finalmente lontana da Tom, di essere al sicuro. I poliziotti mi parlarono, chiedendomi come mi chiamassi, cosa fosse successo, chi mi avesse colpito, ma io non potevo rispondere, ero sopraffatta dal sollievo che non riuscivo proprio a parlare. Erano passate 2 ore e finalmente mi ero calmata, ora seduta sulla mia sedia, sorseggiando una calda tazza di caffè. L'uomo della polizia che prese una sedia portandola al mio fianco, tenendo in mano un taccuino, aspettando pazientemente che fossi pronta a parlare

"Ora per favore signora, tutto ciò di cui ho bisogno è sapere il tuo nome" Ho esitato un po'

"Taylor, Taylor" non riuscivo a finire quello che stavo per dire, per quanto avrei voluto non ci sono riuscita.

L'uomo sospirò e chiuse di nuovo il taccuino, un segno del suo fallimento "Va tutto bene, chi ti ha fatto questo, lo metteremo dietro le sbarre" Disse con un sorriso caloroso prima di alzarsi dal suo posto e dirigersi verso una scrivania mentre infilava il taccuino nella tasca posteriore dei pantaloni. Sospirai, dio ci spero veramente. Mi sedetti tranquillamente sulla mia sedia, sorseggiando la mia tazza di caffè che ora era calda, osservando le persone che entravano e uscivano. Ero stanca, ma troppo stanca per dormire. Più tardi il posto iniziò a farsi affollato e venni dimenticata, ma non mi importava, preferivo non essere infastidita da tutte le domande della polizia. Appoggiai la testa contro lo schienale della sedia e vidi una donna iniziare una rissa facendo sì che tre poliziotti la trascinassero giù e la riportassero fuori per buttarla in una cella. Stavo fissando il pavimento, cercando di non provocare nessuno nel punto in cui sono rimasta ma poi rimasi scioccata dalla voce che echeggiava nella mia testa "Ehi piccola" La mia faccia diventò bianca, solo la sua voce mi fece gelare il sangue. Alzai esitante la testa, spaventata di non star solo immaginando l'accaduto. Una volta che i miei occhi si posarono sul suo corpo alto e largo, e poi nei suoi occhi scuri balzai in piedi cominciando a scuotere la testa

"Oh sì" disse Tom mentre cominciava a camminare verso di me lentamente
"Pensavi davvero di poter andare via da me" disse Tom, la sua voce roca e malvagia mi scherniva. "Non puoi essere qui!" Sussurrai "Non puoi portarmi via da qui" Tom ora era abbastanza vicino da sentire i miei sussurri "Vuoi scommettere?" Tom mi sussurrò all'orecchio, la sua testa abbassata nella curva del mio collo. La sua mano era sulla mia schiena come se pensasse che una mano sarebbe stata in grado di impedirmi di fare quello che stavo per fare "No!" Gli ho urlato contro prima di allontanarlo da me. "Ah, questa è la mia ragazza, perché ci hai messo così tanto a uscire e giocare?" Tom disse con la testa inclinata di lato in un modo malvagio e contorto. "Non puoi prendermi!" Gli ho urlato, stringendomi furiosamente la testa "Non sarò il tuo animale domestico!" Ho urlato di nuovo, ora indicandolo. "Cosa sta succedendo qui?" Disse il poliziotto mentre correva verso di me.

My Living Nightmare - Tom Kaulitz TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora