Parte quindici

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Gli manca il respiro perché l'ho colpito allo stomaco e prova invano ad urlare di dolore. Lo stesso intento lo ha Kurapika, che però è illeso e di conseguenza può gridare a squarciagola quanto vuole.

Nel giro di pochi secondi, attirati dalle urla, sulla scena compaiono Shalnark, Nobunaga, il capitano degl'Hunter e l'amico del ragazzo biondo.

"Santo cielo! - Esclama il capitano avversario pietrificandosi davanti alla scena – Che cosa è successo qui?"

"Ha cercato di aggredirmi!" Strilla il ragazzino, al che Chrollo si divincola dalla mia presa attirando l'attenzione su di sé.

"Sta mentendo! – Esclama con voce rauca – è stato un incidente." Aggiunge cedendo ad un violento attacco di tosse.

L'avversario, ancora a terra, sgrana gl'occhi stupefatto, incapace di comprendere le parole di Chrollo.

"Cosa?" Sussurra, ma nessuno pare più ascoltarlo. I miei due compagni procedono nel rimettere in piedi il loro capitano sollevandolo dalle ascelle, mentre io, attanagliato dal dubbio e dalla tensione, sto fermo con la paura di toccarlo.

"Lo portiamo negli spogliatoi dove c'è la borsa medica – Mi riferisce Shalnark avvicinando la sua bocca al mio orecchio – Ti conviene che sia stato davvero un incidente."

I rumori abbandonano le mie orecchie e la mia mente piomba in un denso silenzio. Nessun pensiero, nessuna emozione, solo una grande confusione.

Scaccio distrattamente l'amico occhialuto del ragazzino, che sta cercando di attirare la mia attenzione, e mi allontano a passo di marcia dal luogo del crimine.

Non so dove andare, non so cosa fare, non so cosa pensare.

Cerco istantaneamente di giustificare le mie azioni, cerco di pensare che è lui ad essersi intromesso, che io non volevo fargli del male, ma per quanto mi sforzi, un dolore pesante si lega alle mie viscere.

Senso di colpa.

Una sensazione che non provo da tanto tempo, ma che sicuramente non mi è mancata.


Con l'avvento dell'estate le giornate si sono allungate e il sole splende ancora brillante, nonostante siano già le sei del pomeriggio.

Spengo l'ennesima sigaretta sul muro di cemento che cinge il campo, buttando il mozzicone ai miei piedi ed estraggo meccanicamente il cellulare dalla tasca dei pantaloni.

Guardo intontito le notifiche dei messaggi di Illumi, che mi chiede dove io sia, e di Shalnark, che mi intima di venire nello spogliatoio dove c'è anche Chrollo.

Non apro le chat, perché non voglio rispondere a nessuno dei due. Non voglio andare nello spogliatoio e affrontare l'ira dell'intera squadra, ma non perché ne abbia paura, ma perché anch'io sono arrabbiato con me stesso. E tanto meno non voglio dover spiegare ad Illumi il perché mi sto nascondendo dietro le mura degli spalti, poiché morirei dalla vergogna se dicessi lui la verità, ovvero che sto aspettando di vedere il capitano per accertarmi di come stia.

Odo il vociare di un gruppo di ragazzi avvicinarsi all'uscio del campo, così mi sporgo leggermente per osservarli uscire, rimanendo tuttavia nascosto. Sono un gruppo di avversari, l'ennesimo gruppo di avversari. Resto a guardarli farsi piccoli lungo il viale che conduce all'uscita dalla scuola, mentre la mano mi scivola nella tasca in cerca del pacchetto di sigarette.

"Quasi quasi me ne vado anche io – Penso - Sono stanco di aspettare qui dietro."

Appena le tre piccole sagome rosse svaniscono dietro il cancello d'ingresso, torno ad appoggiarmi contro al muro, pronto a fumarmi un'altra sigaretta nell'attesa che qualcuno si faccia vivo, ma nel voltarmi scopro di non essere più solo.

"Da quanto sei qui?" Esclamo sussultando dalla sorpresa. Dev'essere uscito dall'entrata secondaria.

"Meno di un minuto - Mi risponde Chrollo, appoggiandosi a sua volta contro la parete di cemento – Hai una sigaretta?"

Una forte agitazione spazza via la tranquillità nel quale ero caduto, ma mi sforzo di non farla trasparire, fingendo indifferenza.

"Non sapevo fumassi." Commento porgendogliene una.

"Non fumo spesso." Chiarisce.

Sembra sereno e calmo, ma so che sta mentendo. Ormai conosco a memoria il suo fare imperturbabile e inarrivabile. È un aspetto di lui che mi irrita la maggior parte delle volte, che talvolta mi affascina e che ora mi spaventa.

Cosa prova? Rabbia? Delusione?

Cosa ha intenzione di fare?

Il guardare il suo viso e non poterlo capire incrementa esponenzialmente i miei dubbi.

"Mi dispiace – Mi scuso distogliendo lo sguardo da lui – Io non volevo ..." Aggiungo di colpo e, non trovando le parole, mi protendo in avanti e lo stringo fra le braccia.

Sento i suoi muscoli tendersi e il suo respiro mozzarsi contro la mia spalla. Chrollo non è esile, ma stringendolo mi rendo conto di quanto sia più piccolo rispetto a me.

"Io non dovevo. Mi dispiace." Ripeto serio, arrendendomi al dispiacere e gettando al vento ogni tentativo di apparire disinteressato e arrogante.

Sarebbe inutile nascondere la mia profonda preoccupazione, lui la percepirebbe comunque.

È immune alle mie bugie, ma ciò non mi spaventa più.

Mi va bene che mi capisca, infondo so che non mi farà del male.

Quando sciolgo la presa e indietreggio di un passo noto che un vivace rossore gli ha tinto le guance. Finge di non essere sorpreso e si porta la sigaretta alla bocca come se nulla fosse, ma ogni dettaglio sul suo viso tradisce questa sua intenzione, risaltando ancor di più l'innocenza dell'emozione che lo ha sopraffatto.

"Sto migliorando a fargli perdere il controllo delle sue reazioni." Penso divertito osservandolo.

Tiro un sospiro di sollievo. L'angoscia se n'è andata e finalmente mi sento leggero.

"Devo andare da Illumi." Dichiaro ricontrollando la notifica del suo messaggio.

"Anch'io devo andare." Borbotta con fare distratto, sistemandosi meccanicamente un ciuffo dietro l'orecchio. È agitato.

Butta il mozzicone a terra e alza una mano in segno di saluto, rivolgendomi uno sguardo fugace, per poi incamminarsi verso l'uscita della scuola.

È stato il mio abbraccio a turbarlo? Probabilmente è una di quelle persone che odia il contatto fisico, penso mentre scivola fuori dal mio campo visivo.

Finisco velocemente di fumare e mi addentro all'interno del campo, dove vedo Illumi sdraiato in solitudine su uno degli spalti.

"Tra un po' fa notte se non ti sbrighi - Mormora piatto alzando pigramente gli occhi dal cellulare – Non ti sei nemmeno cambiato! Che hai fatto tutto 'sto tempo?"

"Lascia stare." 

\\ spazio autrice \\

Ola

Finalmente, dopo tutto questo delirio, stanno affiorando delle emozioni diverse dall'odio e dalla rabbia

Ringrazio chi ha letto fin qui.

Baci :3

Anthyllis

(Art credit: @𝐇𝐨𝐧𝐠_𝟑𝟕𝟒𝟎 on Twitter)

⬇(Art credit: @𝐇𝐨𝐧𝐠_𝟑𝟕𝟒𝟎 on Twitter)⬇

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𝒁𝒆𝒓𝒐 | Hunter x HunterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora