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2004

Erano passati quattro mesi da quando la vita di Astrid venne salvata dai gemelli Kaulitz.
Esattamente due settimane dopo entrò a far parte dei Tokio hotel.
I due gemelli volevano farla entrare a tutti i costi,un giorno l'avevano sentita suonare la chitarra elettrica e cantare.
Era bravissima.
Georg e Gustav erano leggermente scettici riguardo a quella scelta,ma alla fine Bill fu così bravo a convincerli che alla fine accettarono di farla entrare nella band.

"Per oggi abbiamo finito"annunciò Gustav posando le sue bacchette su un tamburo.
I cinque giovani si trovavano nel garage del batterista,per esercitarsi un po'.
"Menomale, la mia gola stava chiedendo pietà"il ragazzo dai capelli neri si massaggiò la gola con dolore,per poi avvicinarsi a suo fratello.
"Anche la mia"disse Astrid mettendo la chitarra nell'apposito baule.
"E anche oggi hai guardato Tom per tutto il giorno"disse Georg con un sorrisetto malizioso.
"Non l'ho guardato,non dire cazzate"si mise a braccia conserte e scosse il capo.
"Ha ragione Georg,tu sei cotta amica mia"annuì il biondo.
Intanto Bill e Tom stavano parlando tranquillamente lontano dai tre.

"Una bella cotta"precisò il chitarrista.
La castana sbuffò e buttò la testa all'indietro.
"Abbiamo fatto centro Astrid?"Gustav le diede un pugnetto sulla spalla.
La cantante guardò per un attimo i due gemelli,per controllare se stessero sentendo.
"È da circa un mese che provo dei sentimenti diversi verso Tom, insomma...ho una voglia matta di baciarlo"confessò la castana e le sue guance divennero leggermente rosse.
"E allora bacialo e digli tutti i tuoi sentimenti"disse Georg.
"Non lo so, probabilmente sono solo un'amica per lui"nel mentre prese il pacchetto e l'accendino dalla tasca posteriore dei jeans,pronta per accendersi una sigaretta fuori dal garage.

"Tu provaci Astrid,non hai niente da perdere"Gustav le poggiò le mani sulle spalle.
"Esatto,la vita è una"Georg diede ragione al suo amico.
Nel mentre anche i gemelli Kaulitz stavano parlando dei sentimenti di Tom.
"Sei cotto di quella ragazza,ogni volta la mangi con gli occhi"disse Bill guardando la ragazza.
Astrid Müller era meravigliosa,gli occhi blu che si mischiavano al verde la rendevano ancora più bella.
Era difficile non innamorarsi di lei.
"Non capisco,come fanno a bullizzarla?Insomma guardala, è un angelo"Tom la indicò senza farsi vedere dalla castana.
"Gesù...ti sei proprio innamorato"Bill scosse il capo divertito.

"Ragazzi io vado,ci vediamo domani dopo scuola?"chiese Astrid ai membri della band.
"Certo,a domani!"dissero in coro Georg e Gustav.
La ragazza fece per aprire la porta ma venne fermata da Tom.
"Vuoi che ti accompagni a casa? Insomma fuori è buio e... potrebbe essere pericoloso"il ragazzo con i dread provò a parlare senza essere un'idiota che balbettava.
"Va bene,poi vorrei un po' di compagnia prima di ritornare da quelle persone che dovrebbero essere i miei genitori"disse le ultime frasi con un sorriso ironico.

"Ragazzi io rimango qui devo..."iniziò a parlare Bill.
"Deve dirci delle cose"Georg finì la frase.
"Ah ok,vuoi che ti aspettiamo fuori?"gli chiese Tom indicando l'esterno.
"No, sennò si fa tardi"aggiunse Gustav.
I due salutarono definitivamente gli altri e uscirono dal garage.
"Certo che sono strani quei tre"commentò il ragazzo con il piercing, indicando la casa di del batterista.
"Già"ridacchiò Astrid.
La ragazza aveva capito il perché stessero facendo così,volevano che rimanessero da soli.
Forse quella sera potrebbe essere perfetta per iniziare una bellissima relazione.

Astrid poggiò la sigaretta tra le labbra e mise le mani a coppa, così che la fiamma non si spegne.
Tolse le mani e fece un lungo tiro.
"Astrid...vuoi veramente tornare a casa?"le domandò il ragazzo.
Ormai sapeva la sua situazione familiare,che non era delle migliori.
Più stava fuori casa meglio era,non si sentiva le interminabili litigate e gli insulti da parte di suo padre.
"Sei una nullità"
"Perché sei nata?"
"Non farai un cazzo nella tua vita"
A quelle frasi si era abituata,non le facevano più né caldo né freddo.
"Tom io non vorrei mai più mettere piede quella casa, purtroppo devo restare essendo minorenne"buttò un po' di cenere a terra e il fumo uscì dalle narici.
"Stanotte vuoi dormire a casa mia?Ti farà bene non sentire quelle cazzo di litigate"le propose il ragazzo con i dread.

Astrid Müller dormiva a casa Kaulitz quasi sempre,alla fine la signora Kaulitz e il patrigno di Bill e Tom erano contenti della presenza della ragazza.
La trattavano come se fosse una loro figlia.
La camera di casa sua era deserta,ci dormiva pochissime volte.
Non dormiva nemmeno,tutta la notte sentiva le urla dei suoi genitori.
"Vorrei tanto ma purtroppo mia madre sta rompendo il cazzo,si è accorta che non sto mai a casa.
Si facesse due domande"sbuffò Astrid e scosse il capo.
"Andiamo a quel parco?"
La castana annuì.

All'incirca dieci minuti dopo i due adolescenti si ritrovarono seduti su una panchina del parco.
In quel parco non ci andava mai nessuno, solamente qualche anziano che portava il proprio cane a fare i bisogni la mattina.
Quel posto era frequentato da gente non molto affidabile.
C'era spaccio di droga, festini illegali,uso di siringhe e la gente ci faceva anche sesso non protetto.
Il tutto succedeva verso tarda sera,quindi in quel momento Astrid e Tom erano al sicuro visto che erano solamente le sette di era, solitamente l'orario in cui la gente cenava.
Verso le undici oppure mezzanotte quel parco diventava pericoloso e inquietante.

I due visitivano quel posto solamente per avere un posto tranquillo per stare da soli,senza essere visti da nessuno.
"Stranamente abbiamo trovato la panchina senza siringhe attorno"commentò Tom
"Già,sicuro domani ci saranno"nel mentre Astrid si era accesa la seconda sigaretta.
Il vento colpiva violentemente i loro visi e scuoteva le foglie degli alberi.
La ragazza dagli occhi blu si strinse nel suo giacchetto di jeans.
Passarono due minuti in totale silenzio,senza spiccicare parola.
Volevano semplicemente godersi quel silenzio.

Astrid poggiò la testa sulla sua spalla,a quel gesto Tom sobbalzò leggermente per poi subito tranquillizzarsi.
Iniziò ad accarezzarle i capelli,sempre in religioso silenzio.
"Stanca?"
"Un pochino"mise una mano davanti alla bocca per fermare lo sbadiglio.

Tom guardava la bellezza di quella ragazza,era così perfetta.
Ancora non sapeva autoconvincersi del perché quella ragazza fosse così bullizzata.
Le persone erano così superficiali.
"Sei bella"disse ad un tratto il ragazzo con i dread.
Quelle parole uscirono facilmente dalla bocca del chitarrista.
Astrid alzò la testa e lo guardò, scioccata.
"Sul serio?Tutti mi hanno sempre detto che ero una emo di merda e...che non ero per niente carina"
"Sono serio Astrid,sei la ragazza più bella del mondo"le sue mani si posarono sulle guance della ragazza.

La cantante sorrise flebilmente.
Era il momento, Astrid stava capendo che forse anche Tom provava gli stessi sentimenti.
"Tom...devo dirti una cosa"
"Anch'io ti devo dire una cosa,la dico prima io?"
Annuì.
Successe tutto in un attimo,le loro labbra si unirono in un dolcissimo bacio.
La sigaretta di Astrid finì a terra.
Non ci poteva credere,stava dando il suo primo bacio.
La lingua di Tom cadde lasciva nella bocca della ragazza.
La castana spalancò gli occhi a quella nuova sensazione che era così bella.
La mano del ragazzo finì sul fianco di Astrid e lentamente finì sulla coscia,che incominciò ad accarezzare.

Anche la ragazza prese coraggio, infilo la sua lingua nella bocca di Tom.
In quel parco si sentivano solamente gli schiocchi e i respiri pesanti dei due.
Si staccarono per riprendere fiato.
Le guance di Astrid era rosse,lo stesso colore erano le sue labbra.
"Quindi è questo che mi volevi dire?"gli domandò con una leggera risatina.
"Si,tu invece cosa volevi dirmi?"
"La stessa cosa che hai detto tu...mi piaci e anche tanto aggiungerei"sorrise la castana
"Mi piaci anche tu Astrid"disse Tom per poi di nuovo riunire le labbra in un altro bacio.

«𝙏𝙀𝙀𝙉𝘼𝙂𝙀 𝘿𝙄𝙍𝙏𝘽𝘼𝙂»𝖳𝗈𝗆 𝖪𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora