Capitolo 11. Bella

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Mi sentivo amareggiata e in colpa.
La notte prima avevo dato il peggio di me, ma la mia ansia, il mio terrore e la paura, erano più forti di me, possedevano il mio corpo come se non fosse più mio, ma di loro. Avrei voluto evitare tanta sofferenza, ma c'era sempre e non sarebbe mai andata via fino alla fine dei miei giorni. Anche tra dieci anni, sarebbe rimasta lì in un angolo buio del mio cuore.

Non avevo via di scampo, il dolore con il tempo dicevano che sarebbe passato, ma per me non era affatto così. Il dolore non sarebbe mai andato via, si doveva imparare a convivere con esso per avere una vita migliore, ma sarebbe rimasto sempre lì a vagare fra i miei pensieri e le mie paure.

Continuavo a fissare fisso lo schermo del televisore mentre mia madre accarezzava piano i miei capelli sciolti. Ero tranquilla, i miei occhi si stavano chiudendo lentamente ma stavamo guardando un film di Fast & Furious, uno dei miei preferiti e anche se l'avevo guardato tante volte, non mi stancavo mai.

Eravamo sul divano, io ero stesa sulle sue ginocchia mentre lei era seduta. Aveva deciso di passare una sera con me, ero ancora troppo scossa e mia madre se ne accorse, per lei ero un libro aperto, capiva subito quando c'era qualcosa che non andava.

Sentì la porta d'ingresso chiudersi e dei passi lenti ma pesanti venire verso il salotto, ma non me ne curai, ero stanca. Sicuramente erano Tony o Travis, dato che erano usciti insieme qualche ora prima.

«Blake, sei già qui?Oh Travis ci sei anche tu» disse mia madre. Avrei voluto sprofondare o diventare indivisibile, sarei voluta scappare e il mio cuore iniziò a battere velocemente, ma rimasi ferma al mio posto.

«Abbiamo portato degli amici, resteremo in giardino così non vi disturbiamo Cristine» si avvicinò a noi Travis. «Stai bene Bella?» mi chiese.

Ma non li risposi, continuavo a guardare suo fratello appoggiato alla colonna mentre mi osservava rannicchiata sul divano. I nostri occhi non si staccavano, i ricordi della mattina mi tornarono in mente, ma in realtà non erano mai andato via.

Blake aveva baciato il mio collo a modo suo. In quel momento avevo sentito mille brividi lungo la schiena, lo stomaco sottosopra e il cuore sembrava volesse uscire violentemente fuori dalla gola.

Nessuno mi aveva mai toccata così, nessuno mai aveva sfiorato il mio collo con le sue labbra. Con Alec non avevo mai avuto rapporti, non ci eravamo mai spinti troppo, oltre al bacio. Io non glielo avevo mai permesso perché non mi sentivo affatto pronta, non sentivo quelle farfalle nello stomaco che tutte provavano.

Ma Blake aveva azzardato a sfiorarmi, gettando via l'idea che fossimo fratellastri e che in un rapporto fraterno dove ci eravamo trovati controvoglia, quelle cose non dovevano affatto succedere.

I fratellastri non baciavano il tuo collo, e io da sorellastra non potevo diventare rossa ogni volta che i suoi occhi scuri si posavano sui miei. Non doveva esistere una cosa del genere. Ma era capitato ma le cose capitavano per sbaglio o eravamo solo noi a decidere se dovesse succedere?

Travis stava ancora aspettando una mia risposta ma non gliela avrei data. Volevo solamente il silenzio in quel momento, volevo godermi quella serata con mia madre.

«Non ha voglia di parlare Travis. Magari lo farà più tardi» parlavano come se io non ci fossi e forse, era davvero così. Ero assente, c'era qualcosa che non andava in me quella sera e il mio fratellastro maggiore se ne accorse, mi guardava curioso e con la fronte aggrottata, voleva cercare di capire cosa mi passasse per la testa.

Nel salotto apparvero i loro amici, li guardai in silenzio mentre andavano in giardino. Jenna al fianco di Jax mi guardò preoccupata e stranita ma non ci feci caso. Naomi e Alyssa sorrisero maleficamente come due diavoli ma non mi importava.

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