capitolo 24

595 18 6
                                    

Era un giorno di festa quel sabato sera.
Nella settimana prima mia madre non aveva fatto altro che parlare per ore intere della festa di compleanno di Tony.

Era circa un mese che cercava di organizzarla nei minimi dettagli per rendere ogni cosa perfetta e in ogni caso ci era riuscita alla grande, ma come sempre aveva esagerato.

Il giardino con la piscina era decorata come un vero e proprio un matrimonio. L'allestimento sui toni del panna e argento riempivano quello spazio donando più colore.

I tavoli rotondi con sopra tovaglie neutre e sedie bianche, circondavano la piscina illuminata dai faretti e i camerieri vestiti in smoking nero allestivano la grande tavolata del buffet.

Per era tutto troppo esagerato e non lo pensavo solo io. Tony era al mio fianco mentre vedeva mia madre comandare a bacchetta i camerieri in maniera molto esaurita.

Voleva che tutto fosse incredibilmente perfetto.

«Credi che stia per avere una crisi isterica?» mi chiese Tony quando un cameriere bassino fece cadere un bicchiere di vetro che si schiantò al suolo con un fastidioso rumore.

Guardavamo la scena cercando di non ridere o quella furia si sarebbe scaraventata su di noi con una ferocia paurosa che al solo pensiero mi venivano i brividi.

«Manca poco...» guardai mia madre che si toccava nervosa i capelli ben acconciati. Quello stesso pomeriggio presto era uscita per andare dal parrucchiere lasciandomi la responsabilità di occuparmi dei fiori che i fiorai avevano portato apposta per l'evento.

Inutile dire che non era per me: non adoravo comandare gli altri.

«Credi che sia esagerato?» chiesi a Tony che nel frattempo si accese una sigaretta.

«Un po si, ma sono contento. Tua madre sta mettendo tutta se stessa solo per far sì che il mio compleanno sia perfetto»

«È la prima volta che lo festeggi così in grande?»

Lui mi guardò per un breve lasso di tempo, poi riportò di nuovo gli occhi scuri su mia madre che rimproverava quel povero cameriere.

«In realtà no ma non ho mai organizzato feste di questo tipo. Preferisco riunirmi con i miei amici più fidati, ovviamente solo maschi, e divertirmi... sai che intendo...»

«Oh ehm si.» dissi imbarazzata. Ok, Tony prima che conoscesse mia madre, li piaceva divertirsi parecchio. Infondo i loro figli avranno preso da qualcuno no?

Quella famiglia non me la raccontava giusta.
Blake e Travis facevano parte in qualcosa di losco ne ero più che sicura, avevano una maledetta pistola con loro, cosa avrei dovuto pensare?

Tony invece era circondato da uomini grandi e grossi che facevano paura mettendomi molto spesso timore. Ordinava loro cosa fare e come dei perfetti cagnolini eseguivano gli ordini dati dal padrone.

Era palese che ci fosse qualcosa che non tornava e non saperlo mi mandava in tilt. Ero curiosa, molto curiosa ma apparte quello, credevo di avere il diritto di capire con chi stessi vivendo, non volevo vivere in una bolla piena di bugie e con persone che non conoscevo affatto.

«Vado a prepararmi. Tra un'ora arrivano gli invitati» disse Tony toccandosi nervosamente l'anello d'oro incastonato di diamanti che portava all'indice. Sembrava valere molti soldi.

«Si anch'io. Non voglio sentirmi mia madre che dice di essere in ritardo»

Tony ridacchiò alla mia pseudo battuta ma poi si voltò verso di me con espressione seria afferrandomi le spalle per guardarmi più affondo.

Life in your handsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora