capitolo 23 parte 2

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Eravamo arrivati a quello che doveva essere l'Everson Royce.
Era una grande arena, come quella dei gladiatori al tempo dei romani.

Non era molto illuminata. I pochi lampioni disposti emettevano poca luce a differenza della grande scritta al neon del bar che illuminava la maggior parte dell'arena e i visi delle persone.

C'erano persone ovunque sedute sui grandi scalini in cemento grigio spento che si baciavano mangiandosi l'uno con l'altro, altri che fumavano erba e bevevano come se non ci fosse un domani, e al centro di questa c'era un bar in cui ognuno poteva prendersi quello che voleva, specialmente cocktail e un sacco di alcool.

C'era molta gente, quel posto doveva essere molto conosciuto nonostante si trovasse quasi fuori città, sulle colline sperdute di Los Angeles.

Mi dava i brividi stare lì a dire la verità, ma di certo non mi sarei potuta aspettare un posto tranquillo e caldo se ero in compagnia di Blake, Travis e i loro amici.

Avevo fatto per l'ennesima volta uno sbaglio a essere in un luogo dove non volevo essere ma purtroppo mi facevo trascinare nelle situazioni, sopratutto quando mi facevano gli occhioni dolci, era impossibile dire di no sopratutto a Jenna.

Non potevo prendermela con lei. Lei voleva solo che uscissi di più invece che rimanere in casa a deprimermi guardando un film d'amore mangiando schifezze, voleva che mi facessi degli amici oltre lei.

«Ehm... è molto conosciuto questo posto vero?» chiesi totalmente in imbarazzo ad Alyssa.

Eravamo rimaste io e lei, sedute su quei enormi gradini mentre vedevamo la gente passare e ballare davanti ai nostri occhi.

Gli altri erano andati a prendere qualcosa da bere lasciandomi sola con la Barbie finta numero due.

«Eh? Si! Ce praticamente mezza Los Angeles qui» sorrise ad un ragazzo che passò e le fece un sorriso malizioso.

Alyssa sembrava essere senza cervello, non potevo giudicarla perché non la conoscevo affatto. Ci eravamo parlate solo poche volte e le nostre piccole conversazioni erano formate da insulti e battutine di poco gusto, ma non potevo negare che era davvero una bella ragazza.

I capelli neri le ricadevano mossi sulla spalla e i suoi occhi color ghiaccio simili ai miei, erano davvero bellissimi, potevi specchiarti dentro per quanto erano chiari e luminosi. I tatuaggi le ricoprivano gran parte del collo e del braccio destro. Non era la perfetta ragazza casa e chiesa, anzi era esattamente l'opposto.

«Ho notato. Tu non bevi?» domandai curiosa. Di solito la vedevo sempre con una birra in mano e quella sera mi sembrò strano che non ne avesse presa ancora una.

Lei mi guardò alzando lievemente gli angoli della bocca, poi abbassò lo sguardo verso le sue unghie dipinte da uno smalto nero.

La osservai meglio. Più che una Barbie sembrava essere Mercoledì Addams. Non usava mai look con colori appariscenti, ma tendevano sempre sullo scuro. Esteticamente era diversa dalla sua amica, ma ahimè il cervello era lo stesso.

«No» fu tutto ciò che mi disse perché poi arrivò Naomi guardando male sia me che Alyssa.

«Cosa ci fai qui con questa?» aveva tirato fuori gli artigli.

«Sai com'è, mi hai lasciato praticamente sola e sei scomparsa con Blake» le rispose di getto la mora fulminandola con lo sguardo,  ma la biondina di certo non si faceva intimidire.

«Sei gelosa per caso Aly? Abbiamo litigato, se vuoi scopartelo per me non ci sono problemi» rise in maniera malefica. «Ma ricordati che fra le due, tiene veramente solo a una» e se ne andò sculettando con i suoi tacchi lasciando di nuovo sola l'amica in mia compagnia.

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