Inganno

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Alla fine arrivo il fatidico giorno Lunedi 15 Aprile, il giorno in cui sarebbe dovuta uscire con Wasabi e riuscire a prendergli il codice originale del White Cat, il fallimento gli sarebbe costata la vita dei suoi figli e di sua madre. Ran dopo essersi fatta la doccia e truccata indosso il vestito che Gin gli aveva portato: era di colore nero, con un corsetto verde dove risaltava una rosa rossa, una scollatura molto provocatoria, una gonna che aderiva perfettamente alle gambe, un paio di tacchi aperti di colore oro e una borsetta rossa. Quando Ran passo nei corridoi per dirigersi al garage dove l'attendeva Gin si senti a disagio molti degli uomini in nero della base la osservavano con sguardo malizioso, lei non si era mai sentita cosi a disagio in vita sua, quando raggiunse Gin anche lui sorrise in modo malizioso "i miei complimenti se Shinichi fosse qui resterrebbe di stucco" Ran strinse i pugni per la rabbia e sali in macchina. Gin lascio Ran al parco, Wasabi arrivo pochi minuti dopo e la porto alla sia limousine "allora Koghi dove andiamo a cena sta sera?" Koghi "è una sorpresa Akemi", alla fine raggiunsero la torre centrale di Beika e si diressero al 38 piano. Quel ristorante come avrebbe mai potuto dimenticarlo erano passati 5 anni ma niente li era cambiato, la sua mente torno a quella notte la sua prima cena romantica con Shinichi dove alla fine era sparito lasciandola da sola con Conan, ma dopo che gli svelo la verità quella scena mutò da frustrazione e sofferenza a una scena di gioia. Shinichi era sempre stato li per lei tutte le volte che parlava di Shinichi e di come gli dispiaceva di non essere li con lei, pensava che fossero le scuse di un uomo che non aveva il coraggio di dirle quello che provava e che vedeva i casi come una cosa più importante di lei, ma in verità quelle erano delle confessioni Shinichi stava sopportando la sofferenza di non potergli rivelare i suoi sentimenti o di vivere la sua vita come un normale adolescente in compagnia della sua ragazza, ogni volta che Conan accampava una scusa per Shinichi in realtà era una confessione dei suoi sentimenti e delle sue sofferenze. Ripensando a quei momenti Ran si sentiva una stupida pensava che tra i due quella che soffriva di più fosse lei ma in realtà era lui che soffriva di più erano cosi vicini ma allo stesso tempo distanti, si incolpava anche di non aver perseverato nella sua teoria del fatto che Conan e Shinichi fossero la stessa persona ogni volta che era vicina alla verità bastava poco per farla ricredere, se solo avesse insistito e alla fine fosse arrivata da sola alla verità probabilmente Shinichi sarebbe ancora vivo. Quei pensieri invasero la mente di Ran per tutta la durata della cena ma riusci a nasconderli dietro un falso sorriso, la cena prosegui tranquilla e arrivo il conto Ran tiro fuori il portafogli ma Koghi glielo impedi "lascia fare a me Akemi" Ran "ma no Koghi non devi distrubarti offro io" l'uomo pero continuava a insistere e cosi Ran si arrese, tiro fuori la carta di credito e pago la cena. Quando uscirono dal ristorante Koghi ebbe un idea "Akemi ti andrebbe di andare a bere qualcosa a casa mia?" Quella era l'occasione d'oro che Ran aspettava "certo Koghi ne sarei felice". La villa di Koghi era il doppio più grande di quella dei Kudo ma anche piu moderna: due piscine grandi nel giardino sul retro e una per giunta con l'idro masaggio, l'enorme portone in legno con dei vetri oscurati, dieci vasi di fiori che decoravano il piazzale d'ingresso, telecamere di sicurezza, luci di sicurezza, due bellisime statue decorative accanto alla porta d'ingresso una di Aphrodite e una di Atena, il prato era ben curato con qualche albero di mele piantato qua e la. Ran rimase sbalordita nel vedere quella villa "Koghi questa casa è magnifica" Koghi "lo so Akemi vedi questa casa è dotata delle migliori tecnologie provenienti dalla mia azienda" Ran "come mai utilizza solo le sue tecnologie e non quelle di altre aziende" Koghi sorrise "vedi Akemi nel mio campo la garanzia che un dispositivo funzioni a dovere è il cuore delle vendite se un prodotto fa cilecca l'intera azienda ne risentirebbe, per il cliente la garanzia che il prodotto funzioni è tutto e chi meglio dello stesso produttore che testa personalmente i prodotti della sua azienda può dare la certezza che il prodotto funzioni o no, in oltre il mondo moderno si sta digitalizzando ormai i dati sono diventati un bene di primissima necessita ma ogni volta c'è il rischio di perderli ecco perché preferisco gestirli personalmente e non affidero mai a nessun'altro la mia sicurezza personale". Ran rimase stupita dal discorso di Koghi "voi siete un vero poeta signor Wasabi" Koghi "i discorsi aziendali sono un ottimo esercizio per il mio lato poetico", detto questo entrarono in casa: un tappeto rosso abbelliva l'ingresso, i lampadari fatti di cristallo risaltavano con la luce delle lampadine, le scale in legno con un tappeto antiscivolo nero, il salone spazioso con divani in pelle sintetica e i cuscini gonfi e morbidi e un tavolino di vetro nero in mezzo ai divani, la cucina cosi ben fornita delle ultime tecnologie tra le quali un frigorifero con due sportelli e con distributore di ghiaccio incluso, servizio di porcellane nelle dispense e fornello elettrico con forno incluso. Ci si poteva scrivere un intera rivista sulla casa e sulle sue decorazioni, Koghi ando a prendere il Vino e i calici"Vino Italiano proveniente dalla Sicilia invecchiato 10 anni, lo tenevo da parte per un occasione speciale ma dato che sono in conpagnia di una donna meravigliosa faro uno strappo alla regola" stappo la bottigli e verso il contenuto nei calici il vino era di colore bianco, Ran "è buonissimo sento il sapore dell'uva unito all'amaro dell'alcol uniti in una perfetta armonia" Koghi "lei è una Somelier" Ran "no ma ci sono state occasioni in cui mi dilettavo nella degustazione dei vini" Koghi "abbiamo una donna dall'ampia cultura mi fa piacere avverti conosciuta Akemi". A qualche Chilomentro di distanza c'erano Gin e Vodka che stavano ascoltando tutto non potevano avvicinarsi a causa delle telecamere e delle luci di sicurezza che avrebbero allarmato Wasabi, Koghi stava alzando un po il gomito mentre Ran aveva iniziato a gettare un pò di vino in un vaso accanto a lei per cercare di restare lucida Wasabi un po brillo "Akem hic, vorrei concludere questa bellissima serata in maniera speciale" cosi si avvicino e la bacio sulle labbra, Ran provava disgusto non sopportava che qualcun altro oltre a Shinichi potesse anche solo sfiorargli le labbra ma doveva reggere il gioco, Wasabi "andiamo in camera mia" la prese per mano e la guido fino alla sua stanza privata: c'era un letto enorme con le coperte nere e i lenzuoli bianchi, due cuscini gialli, un'orologio digitale sopra un comodino, uno scendi letto, una sedia di legno con l'imbottitura una cabbina armadio e un bagno. Wasabi chiuse la porta e si tolse la cravatta poi ricomincio a baciare Ran lei resse il gioco per un po ma poi scatto rapida alle spalle dell'uomo e lo immobilizzo Koghi"ma che stai facendo!" Ran inizio a fare presa sul collo dell'uomo fino a quando non perse i sensi, Ran avvicino il breccialetto "Gin puoi venire" la donna disattivo le telecamere, le luci di sicurezza e lego Wasabi sulla sedia presente nella camera. Quando Gin e Vodka entrarono videro che Ran aveva gia legato Wasabi al centro della stanza, gli gettarono adosso dell'acqua fredda per svegliarlo quando l'uomo riprese i sensi vede Ran in un angolo della stanza appogiata al muro con le braccia conserte, davanti a lui c'erano Gin e Vodka, Koghi "Akemi bastarda quindi tu lavoravi per loro fin dall'inizio" Vodka "e tu ci sei cascato in pieno ora parliamo di cose serie dove il Virus?" Koghi "va al diavolo" Vodka gli diede un pugno nello stomaco "forse non hai capito bene dove è il virus?" Koghi "perche non chiedi alla mia segretaria" Gin inizio a perdere la pazienza "stai cominciando a darmi su i nervi dove si trova il virus?" Koghi questa volta non rispose ma se ne stava zitto allora Gin gli prese il pollice e glielo ruppe, Koghi urlo dal dolore ma non cedette Gin "allora sei pronto a parlare" Koghi "NOOOOO" a quel punto Gin accese una sigaretta ma non per fumarla anzi ciocche aveva in mente era molto peggio prese il volto di Wasabi e gli spense la sigaretta sull'occhio sinistro questa volta il dolore fu straziante "va bene va bene te lo diro ma ti prego smettila" l'occhio del poveretto era diventato completamente rosso in piu sulle palpebre c'erano ancora i residui di cenere ancora caldi "è dentro la cassaforte sotto una mattonella che si trova sotto una delle gambe del letto" Vodka sorrise "visto non era cosi difficile" cosi Gin con l'aiuto del suo complice spostarono il lettone come indicato dalla vittima trovarono la cassa forte Gin "qual'è il codice?" Koghi "17-38-49". Inserirono il codice la cassa si apri dentro c'erano: un mucchio di contanti, una pistola, un tablet e una chiavetta. Vodka prese le ultime due e le mise nella tasca sotto la sua giacca, Gin raggiunse Koghi e gli punto una pistola alla testa "adesso che non hai più niente da offrire la nostra collaborazione finisce qui" prima che potesse premere il griletto Ran gli affero il braccio con il quale teneva la pistola "fermo Gin abbiamo quello che volevamo non è necessario ucciderlo" Gin prese Ran e la sbatte contro il muro puntandogli la pistola alla testa "allora preferisci barattare la sua vita con la tua o con quella dei tuoi figli?" Ran lo fisso dritto negli occhi "ormai Wasabi è un uomo finito potete semplicemente venderlo alla polizia, quando al processo uscira questa storia del White Cat nessuno credera a lui, uccidendolo adesso attirerai solo l'attenzione della polizia" Gin riflette un attimo sulle parole di Ran e aveva ragione se la polizia avesse investigato più del dovuto sarebbero emerse prove compromettenti per l'organizzazione perciò diede a Koghi un colpo con il calcio della pistola lo lego e lo chiuse nel bagagliaio della macchina, Ran "ho fatto tutto ciocche mi hai chiesto hai il virus e hai anche Wasabi ora rivoglio indietro i miei figli!" Gin e Vodka sorrisero alle sue parole Vodka "ti sbagli non è ancora finita noi non abbiamo riavuto indietro il nostro uomo" Gin "Vodka ha ragione la partita non è ancora conclusa ma credimi presto arriveremo all'ultimo atto" detto questo si avvicino a Ran e la colpi di sorpresa con un teaser Gin "Vodka prendila e mettila sui sedili posteriori dormira fino al nostro arrivo alla base" l'uomo fece come gli era stato ordinato e poi si diressero verso il porto di Tokyo.

Detective Conan: A Reason To LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora