3 Ad un passo da te

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Annie

<<Accidenti mi sembri un eschimese!>>

Guardo malissimo Mary, per poi guardarmi nel grande specchio in salotto. In effetti.... forse ho esagerato con il coprirmi. Ma siamo a dicembre, manca poco al Natale.

Natale....

Una festività che ho sempre amato...persa nei miei soliti pensieri, non mi accorgo che Mary si è praticamente fiondata sulle buste della spesa, sapendo benissimo cosa cerca.

<<Ferma lì!>> le dico, schiaffeggiandole la mano>> lei la ritrae massaggiandosela, come se gliel' avessi infilzata.

<<Ahia! Ma che modi sono>> mi fa il broncio. Ma stavolta non attacca. Non l'ho ancora perdonata per quello che ha combinato poche settimane fa, durante la serata all'Aurora. Non credo di essermi vergognata tanto in vita mia .per fortuna i ragazzi, e soprattutto Phil, sono stati comprensivi. Ma io no. Non intendo perdonarla ancora. Richiudo le buste della spesa e la guardo severa.

<<Se credevi che facendo la spesa comprassi birre ecc, ti sbagli di grosso mia cara>> le dico, puntandole il dito contro. Lei mi guarda con gli occhi sbarrati. Forse non mi ha mai vista così arrabbiata.

<<Come sarebbe a dire?? E che cosa dovrei bere? Latte? Succo di frutta?>> Mi chiede in modo isterico, facendo dei gesti poco eleganti, non esattamente da signora. Mi tolgo il cappotto che ancora indosso, e lo rimetto a posto. Non posso passare la vita a farle sempre ramanzine. Deve crescere.

<<Mary. Tu forse non ti rendi conto di quello che hai combinato all'Aurora. Abbiamo fatto una terribile figuraccia, non so come tu non riesca a capire>> le dico esasperata. A volte mi domando chi mi dia così tanta pazienza.

Lei mi guarda senza dire nulla. Forse si sta' rendendo conto...ma non canto vittoria.

<<Quindi....sei ancora arrabbiata con me??>> Mi chiede, torturandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli neri. Non devo cedere. Magari è la volta buona che riesco a metterla sulla via della ragione. Mi siedo sul divano, e le faccio cenno di mettersi accanto a me.

<<Mary....il tuo comportamento è stato imbarazzante.... c'erano tante persone, e poi tenevo a fare bella figura con i miei amici, e farla fare anche a te ovviamente.
Mi guarda attenta. Mi sta' davvero ascoltando stavolta. Attendo una sua risposta.

<<Beh...hai ragione...non ho fatto proprio una bella impressione... credo di essergli simpatica dopo tutto..no??>> Mi chiede speranzosa, sbattendo gli occhioni.

<<Ma certo che gli sei simpatica>> la rassicuro, stringendole la mano. Mi dispiace essere così dura con lei, ma non potevo fare altrimenti. Restiamo in silenzio per qualche minuto, poi se ne esce con:

<<Però devi ammettere che il dito medio mi è venuto proprio bene! Quell' energumeno ha avuto paura!>> E mentre lo dice, fa il gesto di avere una pistola e sparare.

Sospiro. Come non detto.....e poi sconfitta, scoppio a ridere.

<<Ti amo Annie. >>

Mi sveglio di soprassalto, completamente fradicia di sudore, nonostante sia pieno inverno. Mi stringo il petto con una mano, cercando di calmarmi.... guardo l'orologio sul comodino che segna le cinque del pomeriggio. Devo essermi addormentata dopo pranzo...il che vuol dire che non ho nemmeno aperto il libro.

Ho fatto di nuovo lo stesso sogno. Ho sognato di nuovo le sue ultime parole.

<<Ti amo Annie.>> La solita dolorosa fitta al cuore...il mio occhio cade sull' ormai familiare foglietto piegato. Mi alzo del letto e lo afferro...per poi aprirlo per la millesima volta. E il suo contenuto, mi lacera sempre di più.

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