28 Ricordi

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ANNIE

Con la fronte appoggiata al finestrino della macchina di Mary, piango silenziosamente... mentre lei si limita a lanciarmi delle occhiate di tanto in tanto...per evitare di schiantarci. Le parole crudeli di Connor rimbombano ancora nella mia testa...me la prendo tra le mani, desiderando all' improvviso di svegliarmi domani, e non ricordare più niente... anzi... vorrei dimenticare il momento esatto in cui l' ho incontrato per la prima volta...e tutto il resto. All' improvviso Mary si ferma, accostandosi ad un vicolo, e mi guarda preoccupata.

<<Si può sapere che cosa è successo?? Non resisto fino a casa per sapere cosa...>>

All' improvviso si blocca, e voltandomi, la vedo sgranare gli occhi, puntandoli sullo strappo profondo del mio vestito. Lo guardo a mia volta, ricordando il modo in cui Connor mi teneva stretta. Una fitta dolorosa mi provoca il solito spasmo allo stomaco.

<<E questo cos' è?? Cosa ti ha fatto quell' energumeno?! E pensare che gli avevo anche raccomandato di essere gentile!>>

Dice arrabbiata, mentre colpisce uno strano pupazzetto appeso allo specchietto.

Chiudo gli occhi, troppo stanca per ribattere...ma allo stesso tempo non posso permettere che lei pensi chissà quali cose strane.

<<Non è come credi... eravamo parcheggiati fuori casa nostra...io... stavo per scendere dalla macchina... quando...mi si è strappato il vestito all' improvviso>>

Dico, imbarazzata al ricordo.

Lei mi fissa a bocca aperta, per poi tornare a fissarmi le gambe. La guardo malissimo, sentendomi troppo osservata.

<<Ma si può sapere allora che è successo?? Avete litigato... altrimenti non avresti questa faccia da funerale...e nemmeno lui aveva una bella cera>>

Aggiunge triste, mentre mi offre una caramella blu.

Scuoto la testa rifiutando...in questo momento a stento riesco ad ingoiare la mia stessa saliva.

Abbasso la testa... mentre cerco di trovare il coraggio di dire tutto a Mary... proprio tutto.

Lei mi osserva un attesa, mentre solo adesso mi accorgo che è uscita con le pantofole a forma di teschio.

<<Quando... quando mi si è strappato il vestito...mi sono vergognata a morte...e...sono uscita di corsa dalla macchina...per rientrare... quando...>>

Mi blocco, mentre istintivamente mi chiudo il cappotto con tutte le mie forze, al ricordo delle parole di Connor.

<<E poi che è successo?>>

Mi chiede Mary, mentre continua a mangiare le caramelle.

Tiro su col naso, nonostante in realtà avrei bisogno urgentemente di un fazzoletto.

Come se mi leggesse nel pensiero, Mary ne tira fuori uno dal cruscotto, porgendomelo.

Sorrido debolmente, mentre mi accorgo che sul fazzoletto di stoffa è ricamato un cuore infilzato da un pugnale... decisamente adatto alle circostanze direi.

<<Ero quasi arrivata alla porta di casa... quando... Connor mi ha costretta a risalire in macchina...e mi ha portata dove sei poi venuta a prendermi>>

Dico, mentre ripenso al modo dolce in cui mi ha abbracciata, prima che diventasse un mostro.

<<Ma... perché siete andati lì?>>

Domanda Mary, grattandosi la testa.

La guardo, non avendo idea di cosa rispondere.

<<Perché sei arrossita come un peperone??>>

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