13 Non sarà un addio

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ANNIE

Ormai è più di una settimana che io e Mary siamo tornate a casa, dopo le movimentate vacanze di Natale nella casa di montagna di Thomas...e di Jake, nemmeno l' ombra. Mi sembra davvero strano che non si faccia vivo... anche perché sicuramente segue i miei movimenti sul cellulare. Sospiro rumorosamente, attirando l' attenzione di un' eccitata Mary. Non so perché, ma Phil ha avuto la brillante idea di proporle un posto come barista all' Aurora, e lei ovviamente non s'è l' è fatto ripetere due volte. Santo cielo. Perché mai Phil ha fatto una cosa tanto stupida? Non metto in discussione la buona volontà di Mary riguardo al lavoro... però...mi giro a guardarla, mentre è intenta a scegliere l' outfit per il primo turno...che sarà proprio stasera. Ha tirato fuori da alcuni scatoloni del trasloco ancora chiusi, dei vestiti neri, stile gotico...mio dio.... forse crede di lavorare per il conte Dracula. Infatti, purtroppo intercetta il mio sguardo. Oh no. Faccio finta di stare per alzarmi dal divano, ma è troppo tardi.

<<Ehi ferma lì, dove credi di andare?>> Mi dice seccata. Accidenti a Phil...gli farò pagare molto cara questa sua splendida iniziativa. Rassegnata, mi volto verso di lei, pronta a tutto. In realtà vorrei solo sapere che fine ha fatto Jake...

<<Non puoi andare proprio ora, mi serve un consiglio su cosa mettere stasera, voglio essere assolutamente perfetta e professionale!>> dice sbattendo gli occhioni, e mi piazza davanti i vestiti neri, tutti più o meno uguali. Il mio sguardo passa da uno all'altro, senza sapere bene cosa dire...per me sono identici. Lei mi fissa in attesa di una risposta.

<<Ehi allora? So che sono tutti bellissimi, ma ne posso scegliere uno solo. Quale mi consigli?>> dice, mentre mastica rumorosamente una gomma. Sospiro...cosa le posso dire? Che sono si bellissimi, ma per girare un film horror? Penso si offenderebbe. Tiene molto al suo stile, e non voglio certo farla rimanere male...opto per una mezza verità.

<<Ecco...si, sono davvero bellissimi...ma forse per il tipo di lavoro che devi svolgere è un po' troppo.... insomma, sono sprecati secondo me. Potresti optare per un semplice jeans e una maglietta. Senza contare che siamo in inverno, potresti ammalarti così scoperta.>> Ecco, la trasformazione in nonna è completa. Mary mi guarda con orrore. Se non è d' accordo, che senso ha chiedermi un parere? Mi fissa, la fisso. Sto' per parlare, quando mi blocca con la mano.

<<No non aggiungere altro! Come mi è passato per la testa di chiedere proprio a te? >> dice gesticolando. Questa poi. Incrocio le braccia infastidita. Mi ha preso per una stilista?

<<E allora perché lo chiedi a me se non approvi quello che dico?>> Quando fa così è insopportabile. Mi si avvicina, con le mani sui fianchi.

<<Beh sai com'è, forse perché sei la mia migliore amica?>> Dice con sarcasmo. Ma oggi non mi va proprio di ridere...mi sento terribilmente nervosa ed inquieta senza sapere niente di Jake.

<<Davvero molto divertente>> dico più acida del dovuto. Mary smette di dire spropositi, e si siede a gambe incrociate sul divano.

<<Si può sapere che hai? Da quando siamo tornate sei intrattabile...e perdi subito la pazienza, soprattutto con me...e non è proprio da te questo>> mi dice seria. Nonostante Mary abbia una personalità fuori dal comune, riesce sempre a trovare le parole giuste... anche se in modo discutibile. Mi conosce troppo bene, e con questa frase riesce a strapparmi un sorriso, cosa che la rende sicuramente felice, perché sorride a sua volta, soddisfatta.

<<Ah finalmente qualcosa che non sia un broncio!>> Dice sbattendo le mani. Scuoto la testa. È proprio matta. All' improvviso però torna seria.

<<Che cos'è che ti preoccupa? Forse... Jake?>> Dice con un tatto decisamente non da lei. Abbasso la testa come un bambino che è stato beccato a rubare la marmellata...e mi limito ad annuire. Lei mi prende la mano.

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