26 Montagne russe

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ANNIE

Sembra passata un eternità, eppure l' abbraccio di Connor, è durato poco... troppo poco, penso, mentre si scosta bruscamente da me, per poi passarsi una mano tra i capelli. Lo guardo, come sempre profondamente turbata dal suo modo inquietante di cambiare...meno di dieci minuti fa, mi ha cacciata in malo modo dalla porta di casa sua, per poi rincorrermi e abbracciarmi... dicendomi che non si dimenticherà mai di me...e che sono stata l' unica persona in tutta la sua vita, ad essersi mai preoccupata per lui... e questo mi provoca sensazione che non sono assolutamente in grado di gestire...e di comprendere...ma forse è meglio così. Sono ancora imbambolata, quando mi rendo conto che si è acceso una sigaretta...come niente fosse...come se non mi avesse appena fatto scoppiare il cuore. Sgrano gli occhi, sconvolta dal mio stesso pensiero...e dandomi della stupida, mi tocco il naso, nonostante mi fossi ripromessa di non farlo più... perché tanto non serve a niente. Lui mi guarda, aggrottando la fronte... sicuramente penserà che sono disturbata, o che abbia dodici anni...ma non mi importa... ormai mi aggrappo ad ogni cosa che mi possa aiutare a smettere di sentire queste cose...cose che non capisco...cose che mi fanno sentire sia bene che male. Ad un tratto si avvicina, continuando a fissarmi incuriosito...oh no, ti prego...non avvicinarti.

<<Si può sapere perché diavolo ti tocchi sempre il naso?>>

Mi chiede brusco, ma potrei giurare di intravedere il solito ghigno divertito nei suoi profondi occhi castani. Lo guardo, mentre senza vergogna, continuo a schiacciarmi il naso...cosa rispondere? Che nemmeno io lo so? Che è colpa di quella pazza di Mary? Opto per una scusa decisamente inverosimile.

<<Ehm...credo di avere una brutta sinusite...e... mettendo il naso in questa posizione...respiro un po' meglio>>

Dico, sorridendo appena, tanto per mascherare lo sconcerto che provo dentro di me. Lui mi osserva attentamente...santo cielo, credi davvero che un uomo come lui possa credere ad una bugia ridicola come questa, razza di stupida? Chiudo gli occhi, pregando con tutto il cuore che lo faccia comunque.

<<Vieni...ti accompagno a casa>>

Mi dice, voltandosi di spalle. Voglio davvero andare a casa? Non lo so...a casa mi aspetta... Jake. Il pensiero mi fa provare una fortissima stretta allo stomaco... e vi poggio una mano sopra , come per placare il terremoto che provo dentro di me. Guardo di nuovo Connor, mentre sta camminando lentamente, con le mani in tasca. Fino ad oggi, credevo che la persona più particolare che avessi mai conosciuto in vita mia, fosse stata Mary...ma oggi mi sono ricreduta... oggi ho capito che Connor è un libro che va letto molto lentamente...e con delicatezza... perché alcune pagine, potrebbero essere più facili a rompersi , rispetto ad altre.

CONNOR

Se esistesse un premio Nobel per l' idiota dell' anno, io sicuramente lo vincerei, penso, mentre io e Annie siamo praticamente arrivati alla porta di casa sua. La guardo di sfuggita, mentre sembra completamente persa nei suoi pensieri... Cristo...cosa diavolo mi salta in mente? Prima la maltratto, e poi le corro dietro, abbracciandola, e dicendole addirittura che non mi dimenticherò mai di lei... bravo idiota. Devo cercare di ricordarmi che Jake adesso è qui...sono finiti i tempi delle pazzie... anche se...la guardo di nuovo...e penso a dove la porterei in questo preciso momento...a casa mia... dopo aver mandato via Mary. Sospiro, imprecando in modo non proprio principesco. Lei sussulta, chiaramente turbata. Adesso devo cercare di sistemare il casino che ho combinato, prima che si faccia delle idee strane...che oltretutto sono anche giuste...ma non è necessario che lo sappia. Arrivata sul pianerottolo, si gira a fissarmi.

<<Beh... grazie per avermi accompagnata>>

Dice, abbassando la testa. Probabilmente l' ho sconcertata. Incrocio le braccia, e assumo di nuovo il totale controllo delle mie emozioni.

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