Duskwood Story

12 Un amico ritrovato

ANNIE

Con grande fatica siamo finalmente arrivati alla fine di questo Natale.Dopo tutto il caos provocato da Mary, non è stato facile affrontare anche l' imbarazzo dei suoi regali ai ragazzi... c' è chi l' ha presa sul ridere, come Phil, chi invece è rimasto perplesso, come Thomas Jessy e Cleo...chi invece si è arrabbiato, come Dan. Sospiro. Non ho potuto evitarlo. Avrei voluto prenderla a schiaffi mentre orgogliosa mostrava ai poveri malcapitati i cosiddetti "Regali". Un set coordinato con cappello a forma di teschio, come il suo, e un maglione dello stesso tema. Chiudo gli occhi. Sono davvero orribili. E io che sapevo, non ho potuto fare niente. Ma per fortuna i ragazzi sono stati molto comprensivi...di nuovo. Il tempo è volato, e tra poco potrò rivedere Jake. Non vedo l'ora. Credevo mi chiamasse , ma niente... forse non ha potuto...mi chiedo dove sia... avrà passato il Natale da solo...mi si stringe il cuore. All' improvviso i miei pensieri vengono bruscamente interrotti da Mary, che nemmeno quando si tratta di fare una valigia, riesce ad essere silenziosa. La guardo mentre ci ficca dentro tutta la  roba a casaccio.

<<Accidenti, questi giorni sono volati, avremmo potuto restare ancora non credi? Perché Thomas non ce lo ha proposto?>> Mi chiede contrariata. Con che coraggio mi fa questa domanda? Non ne sono sicura, ma credo che Thomas abbia anticipato il ritorno a casa...e il motivo non è certamente un mistero. Ma è troppo gentile per dirlo. Mi limito quindi a fare spallucce.

<<Natale è passato ormai, non abbiamo più motivo di restare... dovranno rimettere a posto ecc.>> Dico, mentre dal comodino afferro il mio regalo per Jake. Sorrido. Andando a visitare il paese, mi ero imbattuta in un mercatino di Natale delizioso, in cui c' erano tantissimi oggetti bellissimi, tra cui uno che catturò subito la mia attenzione. Una palla di vetro, con all' interno due pupazzi di neve. Non ci ho pensato due volte, e l' ho comprato...per lui. Non vedo l'ora di darglielo, e vedere la sua reazione. Sarà sicuramente molto felice. Stringo a me il prezioso oggetto, prima di riporlo  accuratamente in valigia. Se si rompesse non me lo perdonerei mai. Mary sbuffa rumorosamente alle mie spalle. Che le prende adesso? Mi giro, e la trovo sul letto, a gambe incrociate. Santo cielo.

<<Si può sapere che ti prende ora? Hai la stessa espressione di quando siamo arrivate...che hai?>> Chiedo seria. Sono abituata al fatto che sia volubile, ma in questi giorni ha davvero dato il meglio di sé. Pare riflettere prima di rispondere. Probabilmente nemmeno lei lo sa. Quindi forse è anche bipolare .

<<Sai, ho il forte sospetto che ai tuoi amici non siano piaciuti i miei regali...so che sicuramente mi sbaglio... perché insomma, a chi non piacerebbero eh?>> Mi chiede speranzosa, sbattendo gli occhioni. Di solito non mi piace mentire, ma in questo caso è proprio necessario...

<<Ehm... infatti...ti pare possibile che non abbiano gradito?>> Dico, cercando di essere più convincente possibile. Lei mi guarda attentamente, e poi sorride a trentadue denti.

<<Hai perfettamente ragione! Solo delle persone disturbate non avrebbero gradito!>> Dice entusiasta. Sorrido forzatamente.

<<Eh già>> mi dispiace mentirle,ma non ho intenzione di scatenare un apocalisse. Meglio lasciarle credere così. Annuisce soddisfatta, e continua a sistemare la sua valigia. All' improvviso mi rendo conto di avere ancora il pigiama in lavanderia, e decido di scendere a prenderlo. La partenza è fissata per domani mattina presto. Arrivata in lavanderia, trovo la porta aperta, mi affaccio, ma non c' è nessuno. Forse qualcuno si è dimenticato di chiuderla. Trovo subito il mio pigiama, e sto' per piegarlo quando con la coda dell' occhio vedo un ombra, sobbalzo, lasciando cadere tutto a terra.

<<Ehi mi dispiace, non volevo spaventarti>> esclama Phil. Ma da dov' e ' saltato fuori? Accidenti a lui. Metto la mano sul petto, cercando di far tornare il cuore a posto. Mi guarda dispiaciuto.